Verona, le ancelle, i futuri possibili
di db
Vedo che in molte manifestazioni (contro il decreto Pillon e/o contro i cattofasci riuniti a Verona) alcune donne si vestono da “ancelle”. Con ogni evidenza il romanzo di Margaret Atwood (*) e la serie tv che ne è stata tratta hanno colpito al cuore: un futuro orribile è sempre possibile, bastano pochi mesi per imboccare il cammino che riporta al più atroce patriarcato (vedi Polonia). Anche l’immaginazione ci aiuta a decifrare la realtà.
La fantascienza – o letteratura d’anticipazione, se preferite – è molto amata in questo blog soprattutto per la sua capacità di mostrarci altri mondi possibili. Sogni e incubi: le varie ondate dei femminismi storici hanno influenzato (poteva essere diversamente?) anche il fantastico. In particolare nella fantascienza, dagli anni ’70 in poi: Ursula Le Guin, Alice Sheldon (che si firmò con un beffardo James Tiptree Junior) e Octavia Butler – qui in “bottega” ne abbiamo spesso parlato – per dirne tre imperdibili. Più di recente hanno fatto discutere l’antologia «Le visionarie» e altri libri (**) che si sono mossi fra utopie, distopie e altre possibilità.
Mi permetto allora di consigliare alle ragazze e alle donne che non vogliono essere “ancelle” di farsi un regalo. L’antologia «Ritrovato e perduto» (Oscar Mondadori) con 13 racconti e romanzi brevi di Ursula Le Guin.
Perchè? E’ «un mondo pieno di mondi», di oppressioni e rivolte, di donne che non si arrendono e tentano la strada della libertà.
Il modo migliore di farmi capire è copiare qualche frase.
«Ci vuole un po’ per distruggere un mondo ma è possibile»
«E lei pensò che fossero più belli delle persone che conosceva, ognuno in modo diverso, come se ognuno avesse inventato la bellezza».
«Ma forse tendiamo a pensare che quando una donna è libera sbagli»
«La lodano per essere qualcosa che loro disprezzano». E subito dopo: «sembra che in me ci sia un Paese in cui non posso entrare», appunto «un mondo pieno di mondi».
«La storia non raccontata è la madre della bugia».
«La storia è la nostra unica nave per solcare il fiume del tempo eppure, nelle rapide violente e nelle secche ventose, nessuna imbarcazione è al sicuro».
«Havzhiva pensava della giustizia quello che un antico terrestre aveva detto di un altro dio: ci credo perché è impossibile».
E nel racconto «Liberazione di una donna»: «Posso solo osservare che forse è nella nostra sessualità che è più facile schiavizzarci, gli uomini come le donne. Forse è lì, anche da donne e uomini liberi, che troviamo più difficile conservare la libertà. La politica della carne è la radice del potere». E poco dopo: «Nella storia vedevo che qualsiasi libertà era stata costruita, non regalata». E ancora: «Non hanno bisogno di armi se controllano le nostre menti». E verso la fine: «Che cosa sono l’amore e il desiderio di un uomo e una donna, contro la storia di due mondi, le grandi rivoluzioni delle nostre epoche, la speranza, l’incessante crudeltà della nostra specie? Una cosa piccola. Ma anche una chiave è una cosa piccola rispetto alla porta che apre»
E questo dialogo:
« -Dipende sempre dal modo in cui guardi le cose. Ci sono solo due tipi di persone.
- Esseri umani e animali?
- No, il genere di persone che dice “Ci sono due tipi di persone” e il genere che non lo fa. E scoppiò a ridere».
O quest’altro fulmineo scambio di battute.
«E’ una rivoluzione?».
«E’ educazione».
Per finire…
«E’ quello che ho imparato crescendo. Ad accettare. Non a cambiare il mondo. Solo a cambiare l’anima, Perchè possa stare nel mondo. Starci nel modo giusto»
Ma c’è anche: «Le persone hanno bisogno di un Dio come un bambino di tre anni ha bisogno di una motosega».
Insomma: «E’ strano quanto le parole cambino e cambino il mondo».
«Vivere semplicemente è molto complicato.
(*) Futuri evitabili: il ritorno dell’ancella
(**) vedi di Francesco Troccoli: Le signore del fantastico che ci mettono in guardia sui rischi del domani con le voci di Giulia Abbate, Elena Di Fazio e Francesca Fiorletta, Ancora su «Le visionarie» ma anche «Le visionarie» cioè “sorelle della rivoluzione” con le riflessioni di Bianca Menichelli. Altri libri recenti di “fantascienza e dintorni” hanno suscitato discussioni anche in Italia: vedi «Ragazze elettriche» in un mondo elettrico e «Vox» di Christina Dalcher
L’IMMAGINE è di KAREL THOLE.