Via Bignardi 14, Bologna: Habemus bonificam…tardivam

Con questo ritmo Bologna sarà bonificata dall’amianto entro 250 anni …se va bene.

di Vito Totire (*)

Un detto popolare dice: «meglio piuttosto che niente…». E’ condivisibile? Quando si tratta di amianto o di cancerogeni, pensiamo di no…

Dopo molte peripezie si profila una ordinanza comunale per la bonifica da eseguire entro la fine di settembre 2017. E’ tardi, è un tempo adeguato? Francamente una volta valutata la situazione e presa la decisione, 60 giorni – al limite prorogabili a 90 su richiesta – sono sufficienti.

Ma forse bisogna fare i conti con le linee-guida patacca della Regione Emilia-Romagna che, attestata una condizione di degrado massimo “concede” anche un tempo superiore. In realtà da qui a settembre l’orrendo sito dismesso “dismetterà” ulteriori fibre. Le dinamiche inquinamento/malattia non sempre sono nitide come alla Casaralta.

Oltre al problema della dismissione di fibre occorrerà sperare che:

  1. non si verifichino trombe d’aria né scosse – magari piccole – di terremoto
  2. ci siano sempre condizioni di assoluta calma di vento
  3. i piccioni e gli altri volatili vengano coinvolti in un piano di formazione veterinaria cioè addestrati a evitare il sito.
  4. che non cadano meteoriti.

Una ragionevole valutazione del rischio porta a ritenere molto improbabile solo il punto 4. Per il punto 3 i veterinari cosa dicono? Sui punti 1 e 2: possiamo documentare fotograficamente eventi climatici avversi, in Italia e in provincia di Bologna, che hanno scoperchiato tetti. Anche una “buona grandinata” – come documentano riviste di agricoltura fin dagli anni ’30 del secolo scorso – è in grado di spappolare una tettoia in cemento amianto. Nel caso andremo a raccogliere i cocci con il cucchiaino?

In ogni caso si sta procedendo con lentezza eccessiva. Abbiamo organizzato una serie sit-in di protesta per la bonifica del “capannoni molesti” nel 2007; una delle tettoie nel mirino era quella dei Prati di Caprara bonificata nel 2016.

Nell’attesa: campa cavallo che la fibra cresce.

Vedremo l’ordinanza per via Bignardi, faremo una proposta formale di accelerare. Ma, non ancora archiviato il caso, da domani “adotteremo” un altro sito da portare all’attenzione delle “autorità” e della opinione pubblica sempre nell’alveo della nostra proposta di censimento capillare fondato sull’obbligo per il proprietario/gestore di auto-notifica al comune.

CON QUESTO CRITERIO IL SITO DI VIA BIGNARDI SAREBBE GIA’ BONIFICATO DA ALCUNI LUSTRI.

Bologna, 16.3.2017

(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’associazione esposti amianto e rischi per la salute

DELLA VICENDA di via Bignardi si è parlato più volte in “bottega”. L’IMMAGINE è presa in rete; se digitate “operai al lavoro tetto amianto” ne trovate molte – anche se con scarse indicazioni di luogo o data – e in alcuni casi i lavoratori sono perfino senza mascherina. (db)

 

Redazione
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