Watermelon Man (L’uomo caffellatte) – Melvin Van Peebles

(visto da Francesco Masala), con il link per vederlo in italiano,

e, a seguire, un caso di censura cinematografica a Roma

nel 1970 Melvin Van Peebles gira questo piccolo grande capolavoro.

un bianco, razzista come tutti i bianchi, stanco di tutti quei neri che portano problemi, capofamiglia di una perfetta famiglia bianca, una moglie e due bambini, si sveglia una mattina, è diventato nero.

e da qui il film, già buono, diventa straordinario.

l’attore protagonista, Godfrey Cambridge, è di una bravura enorme, gli altri attori sono solo bravissimi.

il film è comico, si ride fino alle lacrime, e anche serissimo,

l’inversione delle parti è geniale.

insomma un film da non perdere, se ti vuoi bene.

qui e qui il film completo in italiano

 

 

 

 

Quelle pellicole scomode a Raggi e Pd 

Da bene confiscato alla mafia a spazio comune. Questo il lungo percorso che ha attraversato il Cinema Aquila a Roma, grazie alla presenza di un territorio che, nel corso degli anni, ha dapprima denunciato la presenza della banda della Magliana portandolo alla confisca da parte del Comune e, in tempi più recenti, ha contestato i due bandi mandati volutamente a vuoto nel tentativo di un’assegnazione diretta. Un percorso a cui oggi si aggiunge un’ulteriore ed inedita parentesi: quella della censura.

Tutto ha inizio due giorni fa quando il presidente del V Municipio di Roma, Giovanni Boccuzzi, pubblica un comunicato stampa nei portali istituzionali in cui si annuncia il blocco del tavolo partecipato che vedeva cittadini e municipio collaborare alla programmazione del Nuovo Cinema Aquila. Un percorso innovativo che poteva rendere l’esperimento del cinema un modello esportabile di reale partecipazione dal basso, un laboratorio di democrazia in dialogo e un luogo aperto di confronto tra cittadini ed istituzioni.

Le presunte ragioni della revoca del tavolo sarebbero l’infrazione da parte dei cittadini di alcune regole, nella fattispecie, la pubblicizzazione della programmazione prima dell’approvazione del Municipio, di fatto inspiegabile vista la costante presenza del Municipio in quello stesso tavolo. Si tratta di un’argomentazione assolutamente pretestuosa, non a caso coincidente con unamozione municipale votata dal Pd che chiedeva la revoca di tre film internazionali (The wanted 18, This is my land… Hebron, The salt of the sea) e di uno spettacolo teatrale (Mi chiamo Rachel Corrie) che denunciano l’apertheid del popolo palestinese, mozione che ha visto l’astensione in blocco del M5S.

 

Oltre a questo, la censura è dovuta anche alla presenza in calendario dell’anteprima di “Piccolo Mondo Cane”, un documentario sull’autogestione del canile comunale della Muratella portato avanti dagli ex lavoratori: in un’email inviata a SCCA dall’assessora Maria Teresa Brunetti se ne annunciava la cancellazione a causa della posizione espressa in un post su Facebook degli ex lavoratori che contestava l’operato della sindaca Virginia Raggi riguardo alle sorti del canile.

Per tutta risposta il Municipio V lunedì 13 marzo pubblica un programma settimanale integralmente diverso e mai condiviso nei tavoli partecipati. I cittadini, le associazioni e le realtà sociali che hanno fin’ora contribuito al percorso delle aperture confermano invece la programmazione stabilita pubblicamente ed in presenza dello stesso municipio, invitando alla massima partecipazione.

da qui

(di The wanted 18 e di The salt of this sea si era parlato in bottega)

 

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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