Which Way Home, di Rebecca Cammisa

 (visto da Francesco Masala)

 

Un viaggio in treno, destinazione il sogno americano

candidato all’Oscar nel 2010 per la categoria miglior documentario, il film non è arrivato al cinema.

ma in rete si trova con sottotitoli in spagnolo, e allora sembra male non recuperarlo.

la cinepresa segue i viaggi dell’esodo e della speranza di quegli esseri umani che dai paesi del Centro America e dal Messico salgono su un treno merci chiamato la Bestia, che arriva negli Stati Uniti d’America, sogno per milioni di persone.

solo che il sogno è per tutti, ma la sua realizzazione è per pochi, pochissimi, a rischio della vita.
quello che rende il film straordinario è che la regista segue dei ragazzini, anche di meno di 10 anni, che sono fuggiti da casa per andare negli Usa, magari solo per raggiungere un genitore che lavora su al nord.
e quei ragazzini ci sembra di (ri)conoscerli, Olga, Freddy, Josè, Kevin, fra gli altri.
molti non arriveranno da nessuna parte, alcuni tornano a casa in una bara, qualcuno torna vivo, ma è solo per riprovare qualche mese dopo ad entrare nel sogno americano.
un film da non perdere assolutamente, nessuno se ne pentirà.

http://markx7.blogspot.it/2017/02/which-way-home-rebecca-cammisa.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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