White Meadows – Mohammad Rasoulof

(visto da Francesco Masala)

QUI il film completo, con sottotitoli in inglese

 

Rahman è un raccoglitore di lacrime, e gira di isola in isola per fare il suo lavoro.

non compra le lacrime, le situazioni della vita gli permettono di ottenerle.

non comanda niente, forse qualcuno è più in alto di lui.

Rahman è come una specie di Ulisse che gira di isola in isola, conosciuto, rispettato, atteso.

svolge qualche ruolo in quelle comunità, trasporta persone morte o indesiderate, e osserva cose terribili,

quelle isole sembrano vivere in preda a volontà oscure, e la libertà non esiste.

qualcuno vuole vedere una critica sociale all’oscurantismo, e alla situazione politica del suo paese, che apre le porte delle galere a intellettuali come lui.

se me lo chiedono io sono uno di quelli.

il film è bellissimo e terribile, e Mohammad Rasoulof sta nell’Olimpo dei registi di serie A, se non guardate i suoi film non sapete cosa vi perdete

https://markx7.blogspot.com/2020/06/white-meadows-mohammad-rasoulof.html

 

 

ecco le recensioni ad altri due suoi film, cercateli:

 

Manuscripts don’t burn – Mohammad Rasoulof

come meglio indicare il clima di terrore in Iran, per chi non è parte integrante di quell’inferno, ma addirittura si oppone con le sue opere all’oppressione, alla paura, al sopruso continui.

il regista sa di cosa parla, il film sarà di finzione, ma certamente non è di fantasia, il meccanismo repressivo non è solo nel film.

sembra che nessuno odi nessuno, solo che c’è una volontà superiore da applicare, con qualsiasi mezzo.

il braccio operativo della repressione, funzionari, persuasori fisici e killer sono lo specchio della banalità del male, eseguono ordini indiscutibili e ultimativi.

non perdetevi il film, mica siamo in Iran, chi l’ha girato rischia molto (mancano tutti i nomi di chi ci ha lavorato), noi no.

e allora buona, sofferta, necessaria, visione.

https://markx7.blogspot.com/2020/05/manuscripts-dont-burn-mohammad-rasoulof.html

 

Lerd (A Man of Integrity) – Mohammad Rasoulof

o sei oppresso, o sei oppressore, in quel posto non ci sono vie di mezzo, spiegano a Reza, che, come il mugnaio di Bertolt Brecht, vuole credere che ci sia un giudice a Teheran, ma Teheran non è Berlino.

chi esercita qualche tipo di potere, in quel paese non dimenticato dai seguaci di Allah, è corrotto da fare schifo, dal poliziotto, all’impiegato al giudice, e passa sopra tutto e tutti. Chi alza la testa assaggia la galera, fino a rischiare la vita, se insiste nel reclamare i suoi diritti, o solo qualche aroma di giustizia la paga.

Mohammad Rasoulof alza la testa, e la paga sempre.

in quel paese che spreca registi e attori di serie A, non li fa lavorare, che Allah fulmini gli oppressori, sarà un duro e lungo lavoro, ma se anche Lui prende le mazzette ed è un oppressore è sventurata quella terra che ha bisogno di eroi.

non perdetevi questo film politico, per me profuma di Cinema, è un piccolo capolavoro.

https://markx7.blogspot.com/2020/05/lerd-man-of-integrity-mohammad-rasoulof.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *