Wislawa Szymborska: «Visto dall’alto»

110esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

Visto dall’alto

Su un viottolo giace uno scarabeo morto.

Tre paia di zampette ripiegate con cura sul ventre.

Invece del disordine della morte, ordine e pulizia.

L’orrore di questo spettacolo è limitato,

la sua portata locale, dalla gramigna alla menta.

La tristezza non si trasmette.

Il cielo rimane azzurro.

Per nostra tranquillità, gli animali non muoiono,

ma abbandonano la vita in una maniera, per così dire, più piatta,

perdendo, vogliamo crederlo, meno sensibilità e mondo;

uscendo, così ci pare, da una scena meno tragica.

Le loro animucce mansuete non ci ossessionano la notte,

mantengono la distanza, conoscono i mores.

 

E così questo scarabeo morto sul viottolo

Brilla non compianto verso il sole.

Basta pensarci per la durata di uno sguardo:

sembra che non gli sia accaduto nulla d’importante.

L’importante, pare, riguarda solo noi.

Solo la nostra vita, solo la nostra morte;

una morte che gode d’una forzata precedenza.

 

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Ma ATTENZIONE: di solito questa “postilla” finisce con «Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni». E invece la cicala va in vacanza per un po’… Che fare? Mumble-mumble… L’idea “bottegarda” sarebbe centellinare i suoi ultimi invii giornalieri “sabatandoli”. Finchè cicala non torni. Voi che dite? [db]

Redazione
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