Zerocalcare ricorda Ayse

hanno ammazzato Cappuccio Rosso

E’ sempre antipatico puntare i riflettori su una persona specifica, in una guerra dove la gente muore ogni giorno e non se la incula nessuno. Però siccome siamo fatti che se incontriamo qualcuno poi per forza di cose ce lo ricordiamo e quel lutto sembra toccarci più da vicino, a morire sul fronte di Raqqa contro i miliziani di Daesh è stata Ayse Deniz Karacagil, la ragazza soprannominata Cappuccio Rosso. Turca, condannata a 100 anni di carcere dallo stato turco per le proteste legate a Gezi Park, aveva scelto di andare in montagna unirsi al movimento di liberazione curdo invece di trascorrere il resto della sua vita in galera o in fuga. Da lì poi è andata a combattere contro Daesh in Siria e questa settimana è caduta in combattimento.
Lo posto qua perché chi s’è letto Kobane Calling magari si ricorda la sua storia.

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Redazione
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Un commento

  • domenico stimolo

    Una giovane vita scompare tragicamente. Bella e gioiosa, attivamente impegnata. Pervasa da sentimenti civili e democratici, di speranze per un futuro migliore, di libertà, democrazia e giustizia sociale. Uccisa dai nuovi criminali organizzati che hanno in odio gli umani, supportati – in armi e risorse finanziarie -, dalle tante complicità pianificate ( di tipo imperiale, vecchio e nuovo), mistificatori professionali, che nel corso degli ultimi 25 anni hanno costantemente e drammaticamente destabilizzato una delle principali ( e variegate) aree territoriali del mondo.
    Già condannata a oltre 100 anni di carcere per il suo “orribile crimine”: l’impegno civile. Originaria di una terra ( Turchia) dove viene imposta la repressione più violenta. I governi europei rimangono silenti. Gli affari e le alleanze militari, biecamente, prevalgono sempre.
    Sarebbe bello e giusto se in Italia venisse organizzata in attiva solidarietà“ La giornata in memoria di Ayse”

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