ZIN .. ZIN … Zingonia Zingone
di Sandro Sardella
Oh .. quale cruccio quando pronuncio questo nome! La mia
bocca farfuglia .. s’inceppa .. sibila ..
(da quando adolescente mi fecero mettere l’apparecchio ai
denti .. la “zeta” nel mio parlare è un inceppare ……)
Zingonia Zingone poeta scrittrice e traduttrice scrive in
spagnolo e in italiano. Cresciuta tra l’Italia e il Costa Rica è
laureata in economia. Vive a Roma.
L’ho incontrata a Varese, a Roma, a Gavirate al Chiostro di
Voltorre .. in “Carovana dei Versi” abbiamo letto in stazioni
ferroviarie, scuole, locali musicali, musei.
Carovanando sentire il ritmo ispanico , la raffinatezza del
verso, la tesa freschezza che rende vicina la sua aristocratica
sobria bellezza.
Zingonia Zingone .. quale eleganza nel fluire caldo del suo
recitare .. i suoi versi intensi di sapienza .. di capacità di
vedere oltre i muri .. i suoi versi come acqua che saltella e
ruggisce ..
La sua poesia bagna arsure e ferite di miserie, di ingiustizie,
di guerre.
*
senza titolo
Mi chiamo Zingonia Zingone
sono poeta e non ho
pseudonimo.
Negli anni sessanta mio padre
costruì una città nel nord:
Alessandro fondò Alessandria
Zingone crea Zingonia.
Il suo cuore di fabbriche
palpitava
euforia ricostruzione
in un paese con disastrata
economia postbellica.
Infrastruttura d’avanguardia
cavi interrati
edifici moderni
per cinquantamila abitanti
lavoratori operativi venditori
un centro sportivo plurivalente
scuole chiese
e un ospedale di primordine.
La città del capitale.
La città degli operai.
La città del futuro?
Annichilita dalla fame
di cinque municipi
Zingonia, la città tangibile
che mai fu.
Sottile è l’ironia
della vendetta.
Il fallito compimento
di un sogno
lasciò edifici vuoti
a disposizione
della disperazione.
Africani arabi asiatici indiani
puttane ladri pushers travestiti
e gente onesta
abitano gli immobili cadenti
con piani di marmo
e inamovibili ascensori
di acciaio inossidabile.
Basso mondo costretto alla bassezza
da un sistema
che nega la sua esistenza.
Fantasmi
a causa di una legge
si ricoverano
nelle mie arterie dormono avvolti
dal mormorio delle storie
condivise
si abbracciano nella penombra dell’angoscia.
Una sirena annuncia la retata
che li riporterà all’inferno.
Gendarmi tagliano l’acqua
l’elettricità svegliano
le famiglie all’alba.
Ahmed imparò a scrivere in italiano:
Odio Zingonia perché la notte
non posso dormire, arriva spesso
la polizia e ci sveglia tutti.
I media annunciano il trionfo.
Ogni maledetto rimandato alla sua patria
è un passo verso il progresso.
Com’è corta la memoria
della coscienza.
Bombe di gas mostarda
nelle strade d’Etiopia.
Che esploderà oggi
Nelle mie vene?
Gesù Cristo mai disse
uccidete umiliate rapinate
i più disgraziati
e vivrete in pace.
Se l’intenzione è malvagia
porta il peso della morte
se è autentica
della resurrezione.
Mi chiamo Zingonia
come il nuovo Bronx
e non ho pseudonimo.
(da: “Carovana dei versi abrigliasciolta” – 2011)