Venezuela: Zambo e la rivolta degli schiavi

Il 10 maggio 1795 José Leonardo Chirino guidò una rivolta contro i terratenientes che sfruttavano neri e indios. L’insurrezione fallì ma nacquero da lì i primi germi di resistenza che sfociarono, il 5 luglio 1811, nell’indipendenza del Venezuela.

di David Lifodi

In Venezuela parlare del 10 maggio 1795 significa inequivocabilmente far riferimento alla cosiddetta insurrección de Coro condotta da José Leonardo Chirino, noto come lo Zambo e precursore delle battaglie per l’indipendenza del paese.

Originariamente utilizzato come appellativo per etichettare i discendenti di origine africana e amerindia, il termine zambo è tuttora utilizzato in America latina per definire, talvolta con disprezzo, coloro che hanno appunto origini amerindie o africane.

La Serranía de Coro, centro di rilievo nella produzione dello zucchero e amministrata dall’aristocrazia bianca, era conosciuta per le condizioni di schiavitù in cui vivevano oltre tremila neri e indios, sottoposti a umiliazioni di ogni tipo.

La situazione si era ulteriormente deteriorata nel 1795, a seguito della politica di riscossione delle tasse nei confronti delle fasce sociali più povere condotta da Juan Manuel Iturbe, e contemporaneamente il vento della Rivoluzione francese aveva raggiunto anche la Serranía de Coro, Curaçao e La Guaira.

Fu in questo contesto che emerse la figura di José Leonardo Chirino, uno zambo libero figlio di uno schiavo e di una india dedita al piccolo commercio, attività a cui si dedicò anche il figlio, il quale si appassionò a sua volta agli ideali della Rivoluzione francese.

Insieme a José Caridad González, Chirino iniziò a reclutare i rivoltosi e progettò un piano che consisteva nella presa di Coro, nell’invasione di Puerto Cabello e nell’attacco a Maracaibo con l’intenzione di proclamare la libertà degli schiavi, l’abolizione del pagamento delle imposte, l’uguaglianza tra bianchi e neri e tra zambos e padroni.

Gli uomini guidati da José Leonardo Chirino presero inizialmente di sorpresa i proprietari terrieri della Serranía coriana, alcuni dei quali furono uccisi prima che i sopravvissuti riuscissero a dare l’allarme e la situazione tornasse sotto controllo.

Tuttavia, la vendetta contro i rivoltosi non si esaurì il 10 maggio 1795. Tradito da un amico, il 5 agosto dello stesso anno José Leonardo Chirino fu venduto all’aristocrazia e condannato a morte nella Plaza Mayor di Caracas, dove il 10 dicembre 1796 si consumò l’esecuzione. Al capo dei rivoltosi furono tagliate la testa e le mani e i suoi tre figli vennero a loro volta venduti per poco meno di 200 pesos ai terratenientes di Puerto Cabello.

Eppure, fu proprio lo Zambo a seminare i primi semi dell’insurrezione. Il 5 luglio 1811 fu proclamata l’indipendenza del Venezuela e i discendenti di origine africana e gli schiavi ottennero gli stessi diritti civili, politici e sociali degli altri cittadini.

A José Leonardo Chirino e all’insurrezione del 1795 ha dedicato una canzone Alí Primera:

José, Leonardo fue, sudor de negro y cacao, cuando batía el melao, para dar al español, que después se volvió gringo y aquí lo tenemos hoy comercio, un saldo favorable”.

Gli schiavi furono sfruttati nelle haciendas e nelle piantagioni dove furono vittime di innumerevoli ingiustizie, oltre che di torture inenarrabili. A Curimagua, nella Sierra de Coro, degli oltre 25.000 abitanti poco meno di 4.000 criollos comandavano su tutta la popolazione, in particolare sugli schiavi che, grazie a Chirino, presero parte alla rivolta che interessò le haciendas di El Socorro, Varón, Sabana Redonda, La Magdalena e altri spazi della regione coriana. Le haciendas furono bruciate e saccheggiate all’insegna degli ideali di uguaglianza che propugnavano la soppressione dei privilegi dei bianchi, l’abolizione della schiavitù e la distruzione di un governo basato sullo sfruttamento.

Lo Zambo non fu l’unico a pagare la contrainsurgencia delle milizie bianche. Tra il 10 e il 12 maggio 1795 un centinaio di rivoltosi neri e mulatti fu imprigionato e 86 fucilati senza alcun processo. La repressione proseguì nei giorni successivi. Dal 18 al 25 maggio furono giustiziati altri 50 schiavi.

José Leonardo Chirino si nascose nella Serranía coriana, ma quando fu tradito e ucciso i politici di allora pensarono erroneamente che l’insurrezione del 10 maggio 1795 fosse stata definitivamente sconfitta.

In realtà lo Zambo si trasformò in un simbolo di libertà e resistenza, nonostante una certa storiografia abbia cercato di ridurre la sua figura a quella di un semplice delinquente. L’ultima umiliazione nei suoi confronti fu il simbolo che da allora adottò la città di Coro, la testa sanguinante e sgozzata di Chirino e dei suoi più stretti collaboratori, ma fu proprio da quell’insurrezione fallita che, nonostante tutto, si gettarono le basi per la futura indipendenza e sovranità del Venezuela.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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