22 marzo 1898: una nera alla Casa Bianca
Ida B. Wells incontra il presidente McKinle
ripreso da bizarrecagliari (*)
Dopo il linciaggio del direttore postale Frazier Baker e di sua figlia di due anni, avvenuto nel febbraio precedente a Lake City nella Carolina del Sud, Ida B. Wells – giornalista e attivista in prima linea nella campagna anti-linciaggio – capeggia una delegazione da Chicago alla Casa Bianca. Durante l’incontro con William B. McKinley Ida B. Wells chiede sostegno economico per la vedova di Baker ma sollecita il presidente anche a perseguire con pugno fermo i colpevoli di questo e di tutti i linciaggi.
Al momento dell’incontro con McKinley, Ida B. Wells era impegnata da sei anni nella prima campagna anti-linciaggi, portata avanti soprattutto attraverso la sua attività giornalistica e con conferenze di sensibilizzazione.
Nata nel 1862, giusto un anno prima dell’abolizione della schiavitù, fin da giovanissima Ida B. Wells coltiva un’incrollabile fiducia nella promessa di uguaglianza sancita dalla costituzione americana ma si rende ben presto conto di dover combattere in prima persona per la sua reale attuazione. Nel 1884, mentre viaggia in un treno che la porta da Memphis a Holly Springs, un controllore la invita a spostarsi dal vagone per le signore a quello per le persone nere, che era sporco e pieno di fumatori. Dato che le leggi di Jim Crow formalmente consentivano la segregazione a condizione che offrisse uguali condizioni ai neri e ai bianchi e dato che Ida B. Wells era in possesso di un biglietto di prima classe, la giovane donna rifiutò e intentò causa alla compagnia ferroviaria. La decisione della Corte Suprema a favore della compagnia fece assaporare ad Ida l’arbitrarietà del sistema legale e la conseguente necessità di trovare un altro modo per denunciare le pratiche razziste del paese. Si dedica così al giornalismo nella convinzione che ‘la gente deve sapere prima di poter agire’. La penna di Ida B.Wells si affina in pezzi che denunciano senza mezzi termini e senza escludere nessuno (bianchi, neri, uomini, donne) qualsiasi forma di ingiustizia. I suoi articoli sono sempre coraggiosi e taglienti e per la loro audacia cominciano a circolare per tutto il paese.
Nel 1892 Ida B.Wells viene sconvolta dal linciaggio di tre suoi amici che avevano una drogheria a Memphis. Fino a quel momento, come molti membri della comunità afro-americana, era in qualche modo convinta che i linciaggi andassero a colpire criminali e che – per quanto ingiusti e brutali – fossero in qualche modo comprensibili. Nella consapevolezza che i suoi amici fossero persone perbene, incastrati con false accuse grazie alla la complicità delle forze dell’ordine, scrisse un articolo in cui raccolse testimonianze e fatti circostanziali a dimostrazione della loro innocenza. Con riflessioni di carattere socio-culturale e riportando anche elementi di valutazione relativi ad altri linciaggi, Ida B. Wells smontava il falso mito dell’uomo nero colpevole di stupro verso la donna bianca e l’inesistenza di dati che sostenessero l’allora diffusa convinzione che i neri fossero naturalmente inclini al crimine e alla violenza.
I suoi editoriali sul giornale Free Speech smascheravano le reali ragioni dietro alla sconvolgente diffusione dei linciaggi nel sud degli Stati Uniti, dimostrando che – come nel caso dei suoi amici – la violenza colpisse spesso persone innocenti il cui unico ‘crimine’ era quello di avere le stesse ambizioni dei bianchi e di affermarsi con successo in attività che i bianchi ritenevano loro prerogativa. Per questo venivano spesso accusati di supposti crimini non commessi e sottoposti ad indicibili torture prima che i loro corpi martoriati subissero l’esecuzione finale, spesso vero e proprio rito pubblico. Ida B. Wells denunciava il linciaggio sia come forma di violenza punitiva commessa senza legalità nel caso di vittime colpevoli di crimini ma soprattutto come estrema forma di terrorismo intimidatorio atto a tenere soggiogati gli afroamericani. Dopo la pubblicazione dell’articolo la sede del giornale per cui lavorava Ida venne incendiata e lei decise di trasferirsi a Chicago.
Con l’articolo del 1892 Ida B. Wells inaugura la sua campagna contro la barbarica pratica del linciaggio. Al fine di comprenderne le reali cause storiche e sociali, comincia a viaggiare per il paese intervistando testimoni, raccogliendo notizie da altri giornali, analizzando i segni delle crude fotografie e scavando nei documenti che riportavano le circostanze di diversi casi studio, utilizzando metodi d’indagine con cui inaugura il moderno giornalismo investigativo e le moderne tecniche criminologiche. I dati raccolti le permisero di stilare delle statistiche pubblicate nei suoi numerosi pamphlet, tra cui Southern Horrors (1892) e The Red Record (1895). Tramite la lettura interpretativa dei numeri messi in relazione alla realtà socio-culturale esplorata sul terreno, Ida B. Wells portava alla luce il complesso legame tra il pregiudizio razziale e quello sessuale, mettendo in discussione il suprematismo di stampo patriarcale che ostacolava con violenza l’esercizio della giustizia e dell’uguaglianza.
Fondatrice di diversi clubs e comitati di mutuo soccorso per i diritti degli afro-americani e in particolare delle donne, Ida B. Wells partecipò a costituire la National Association for the Advancement of Coloured People (NAACP) e la sua battaglia civile non si limitò alla campagna anti-linciaggio ma a combattere tutte le forme di razzismo e disuguaglianza, in patria e all’estero.
Ormai diventata la donna nera più famosa degli Stati Uniti, agli albori del Novecento era considerata figura controversa non solo dai suoi oppositori, che la consideravano una pericolosa agitatrice, ma anche da chi combatteva le sue stesse battaglie con strategie diverse, che si trattasse della causa afro-americana o di quella femminista.
Nel 1913 Ida fu invitata dalle promotrici Alice Pauls e Lucy Burns ad una marcia di suffragette a Washington, ma quando arrivò le venne detto che le donne nere dovevano stare in coda al corteo. Da sempre incapace al compromesso, Ida formalmente rifiutò di partecipare alla marcia solo per andare a mischiarsi tra il pubblico e infilarsi alla testa del corteo.
Fu probabilmente per la sua militanza da molti considerata aggressiva e controproducente che a Ida B. Wells, morta nel 1931 dopo una vita spesa a totale disposizione delle sue cause, per decenni non venne riconosciuto il suo ruolo di pioniera nelle battaglie civili antirazziste e femministe né il suo contributo come iniziatrice di un giornalismo d’inchiesta alle cui pratiche il nostro giornalismo di denuncia è ancora debitore. Solo a partire dagli anni ‘70 del Novecento il suo nome inizia a riaffiorare tra i padri fondatori dei movimenti per i diritti civili e solo nel 2020 le viene conferito un premio Pulitzer per il suo contributo al giornalismo. Nell’estate del 2021 Memphis le dedicherà finalmente una statua celebrativa.
(*) www.bizarrecagliari.com ovvero «Storie della Beat Generation, della Controcultura e altro»: da gennaio racconta OGNI GIORNO vicende, persone, movimenti che il pensiero cloroformizzato preferisce cancellare. La “bottega” ne gioisce e ogni tanto ruba (anche) lì.
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.