22 marzo (di anni diversi): massacri e boia

Piccoli esercizi di memoria con Energu. A seguire una noticina di db

Stavolta il filo conduttore delle “scordate” è la strage: che sia “Mastro Titta” (alias Giambattista Bugatti), Oskar Dirlewanger, i nazifascisti a Cessapalombo o i nativi americani a Jamestown… i numeri sono impressionanti: 516 a maggior gloria del papa di Roma, 149 in Bielorussia, 347 inglesi in Virginia, 32 partigiani fucilati nel maceratese.

Una noticina di db

Ricordavo vagamente di aver letto che la strage a Jamestown seguì gli anni di pace con Pocohantas (sì, quella su cui Disney fece un film). Stimolato dalla vignetta di Energu – lo conosco per essere assai rigoroso nella documentazione – ho controllato su Wikipedia quel che non rammentavo o non sapevo. La storia c’è, compresa la successiva vendetta inglese con i brindisi avvelenati (alla «conferenza di pace») che uccisero «circa 200 indiani mentre altri 50 furono finiti sul posto».

Non ho il mito degli “indiani” (cioè i nativi americani) tutti buoni e dei colonizzatori sempre mostri però anche stavolta vedo che Wikipedia dà per accertati i fatti senza citare fonti; in molti altri casi le “guerre indiane” vengono raccontate elaborando poche fonti e sempre di una sola parte. Mi piacerebbe dunque sapere – da chi conosce meglio di me la storia della Conquista – se esistono altre testimonianze. Troppo forte è la (mia) impressione che ogni minima indagine sconquassi le versioni ufficiali dei vincitori; magari stavolta non è così ma… grazie a chi mi aiuterà nella ricerca. [db]

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentiltre testimonianzete chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

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Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Caro Daniele, accolgo la tua richiesta volentieri visto che riguarda il mio campo di studi.
    Il massacro di Jamestown, Va., che fece almeno 347 vittime tra i coloni, rientra nella difficile dinamica delle relazioni tra le due civiltà a confronto, tra sgarbi, incomprensioni, atrocità,torti fatti e subiti da entrambe le parti. Come fu per tutto il resto della colonizzazione del Nord america fino alla fine delle guerre indiane. La Storia non perdona: predomina sempre la civiltà più tecnologicamente e socialmente avanzata.Right or wrong.

    La pressione dei coloni per “civilizzare” i nativi e convertirli pesò più che una reale discriminazione razziale. Pensa che la London Company apri presso Jamestown persino un Indian College per integrarli ma la continua spinta espansiva e “inclusiva” dei coloni fu decisiva a esacerbare lo scontro. Dopo il trattato seguito al matrimonio tra John Rolfe e Pocahontas le cose si erano messe abbastanza bene malgrado le interpretazioni del trattato tra i vari successivi leader dei coloni e le tribù locali.
    Gli equilibri si ruppero nel 1622 con la reazione sanguinosa degli indiani e la situazione peggiorò con la conseguente pesante rappresaglia inglese ma le ostilità causarono una carestia che portò quasi all’estinzione della colonia e al conseguente fallimento della Compagnia che nei fatti la “possedeva”. Il ripopolamento con 4500 nuovi immigrati da Francia, Italia, Germania e Polonia, diede nuove prospettive.

    Come indicazione bibliografica, in Italia c’è poco. Ho trovato solo qualche paragrafo in Bernard Bailyn, Gordon S. Wood – Le origini degli Stati Uniti – Il Giornale Biblioteca Storica, ed. speciale, 1987
    E un testo esaustivo in inglese: Alden T. Vaughan, American Genesis. captain John Smith and the Founding of Virginia, Little-Brown & Co.1975

    Fabrizio “Maverick” Salmoni
    http://www.mavericknews.wordpress.com

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