25F contro F35

Due comunicati contro i cacciabombardieri F35: il primo (che chiama a impegnarsi nella giornata del 25 febbraio) arriva da Rete italiana per il disarmo, Tavola della pace e Sbilanciamoci; il secondo, rivolto soprattutto alla mobilitazione locale, è del Movimento No F35.
25 febbraio – Giornata nazionale di mobilitazione contro gli F35
Come sapete, l’ammiraglio-ministrotecnico Giampaolo Di Paola ha deciso di confermare l’acquisto di 90 cacciabombardieri nucleari F35: una delle più micidiali armi da guerra mai costruite, che costa circa 115 milioni di euro al pezzo. In tutto più di 10 miliardi di euro ai quali se ne dovranno aggiungere almeno altri 30 per la loro gestione.
Si tratta di una scelta irresponsabile mentre si costringono milioni di italiani a fare enormi sacrifici e mancano i soldi per la polizia, la giustizia, la protezione civile, la scuola, la lotta alla povertà e per gli enti locali.
Per questo è importante accrescere la pressione sul Parlamento che ora dovrà valutare e cancellare questa decisione.
Con questo spirito vi invitiamo ad aderire alla Giornata nazionale di mobilitazione contro gli F-35 che si svolgerà sabato 25 febbraio 2012. In particolare vi proponiamo di:
1. organizzare la raccolta di firme nella vostra città (in piazza, in una scuola, negli uffici…)
2. chiedere al vostro Comune (o Provincia) di aderire votare una mozione contro l’acquisto degli F35 (vedi la bozza di delibera del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani);
3. chiedere ai parlamentari eletti nel vostro territorio di annunciare il proprio voto contrario agli F-35.
Flavio Lotti, coordinatore nazionale Tavola della pace (la Giornata del 25 febbraio è promossa dalla Rete Italiana per il Disarmo, Tavola della pace e Sbilanciamoci).

Comunicato del Movimento No F35.

Due cose sono chiarissime nella vicenda F35 (i cacciabombardieri di nuova generazione che vogliono assemblare a Cameri e che l’Italia vuole acquistare).
La prima è che i posti di lavoro generati da tale impresa sono pochi, molti di meno di quelli promessi tempo fa, e serviranno solo a ridurre il calo occupazionale che altrimenti avrebbe sofferto Alenia, società del gruppo Finmeccanica affiliata a Lockheed Martin nella costruzione degli F35: quindi non sono dei veri e propri “nuovi” posti di lavoro. Questo è stato affermato non da pacifisti e da antimilitaristi, ma addirittura dal generale Debertolis (il direttore nazionale degli armamenti).
La seconda è che gli F35 serviranno per partecipare alle imprese militari che si svolgono insieme agli USA e agli altri paesi alleati. Si tratta, come è noto, di operazioni che si svolgono fuori dal nostro territorio nazionale. Si tratta di guerre (chiamando le cose con il loro vero nome). Affermazioni in questo senso, seppure con l’uso di un linguaggio più diplomatico che noi ci siamo permessi di tradurre in modo da renderlo più comprensibile, sono state fatte addirittura dall’attuale ministro della difesa, l’ammiraglio Di Paola.
Noi, che siamo contro tutte le guerre e che ci indigniamo pure nel vedere dissipate le esigue risorse di cui la nostra comunità dispone, continuiamo dunque nelle nostre iniziative di opposizione. Non siamo certo soddisfatti della decisione di ridurre l’acquisto a “soli” novanta pezzi dai centotrentuno inizialmente preventivati.
Questo è l’elenco delle iniziative programmate per l’immediato futuro che il Comitato ha organizzato e che vi proponiamo. Per ulteriori informazioni, si può consultare il sito www.nof35.it :
giovedì 23 febbraio, alle ore 21, assemblea popolare nella ex sede del quartiere di Porta Mortara, in via Monte San Gabriele 19/C a Novara;
sabato 25 febbraio, dalle ore 13, partecipazione con nutrito spezzone no F-35 al grande corteo notav da Bussoleno a Susa;
sabato 25 febbraio, dalle ore 15, in piazza Duomo a Novara, presidio in adesione all’iniziativa Cento Piazze contro gli F-35 (nell’ambito della campagna promossa da Rete Italiana Disarmo, Tavola della Pace, Sbilanciamoci), organizzato da Assopace Novara, Laboratorio pace di Galliate e Legambiente Novara;
mercoledì 29 febbraio, al mattino, dalle 9.30, presidio davanti all’aeroporto di Cameri, in occasione della visita programmata da parte delle commissioni parlamentari difesa (ammesso che non facciano un altro “rinvio”, come già accaduto per il 15 febbraio);
nel corso del mese di marzo, iniziative varie e presidi in diverse piazze di città e paesi della provincia di Novara e delle province confinanti (seguiranno i dettagli);
sabato 24 marzo, dalle ore 14, la Grande Manifestazione Popolare contro la Fabbrica della Morte; si tratterà di un corteo animato e spettacolare, che si snoderà dalla piazza principale di Cameri fino al recinto dell’aeroporto militare, all’interno del quale stanno costruendo la fabbrica per l’assemblaggio degli F-35.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Caro Daniele,
    tutto OK?
    Un mio caro amico ha disegnato una vignetta su questa sconcertante vicenda,
    Ti ho scritto una email.
    Un saluto
    Franco

  • UN AGGIORNAMENTO (veloce, poi magarii in blog se ne riparlerà)
    proprio mentre il Parlamento italiano approvava, anche con il voto del Pd,di dar soldi comunque ai cacciabombardieri…. dal Canada arrivava una notizia di segno opposto
    così la sintesi di Giorgio, che ringrazio (da «Il Sole-24 ore»)
    Troppo cari e con performance non all’altezza delle previsioni. Con queste motivazioni il governo canadese guidato da Stephen Harper ha annunciato di rinunciare ad acquisire 65 cacciabombardieri F-35 prodotti dalla statunitense Lockheed Martin. La decisione di Ottawa è giunta dopo un lungo dibattito che ha coinvolto le istituzioni e l’opinione pubblica canadese. La commessa, necessaria a rimpiazzare i 77 CF-18 attualmente in servizio con l’aeronautica, è stata a lungo sostenuta dal ministro della Difesa Peter MacKay, che ne annunciò il varo nel luglio 2010 definendo l’aereo «l’unico tipo di cacciabombardiere che risponde alla perfezione ai bisogni delle Forze armate canadesi». I costi annunciati da McKay per 65 velivoli nella versione convenzionale A, 9 miliardi di dollari, vennero aggiornati l’anno scorso dal governo a 16 miliardi da spalmare sui bilanci di 20 anni.
    Cifre contestate da un rapporto
    leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-13/canada-rinuncia-cacciabombardieri-125735.shtml?uuid=Abw17gBH&cmpid=nl_7%2Boggi_sole24ore_com

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