Gaza al freddo e al gelo

di Francesco Masala (*),

piove e nevica sulle rovine di Gaza, e anche Gideon Levy è nel mirino di qualche assassino, non musulmano (non tutti fra i musulmani sbocciano i fiori del male).

 

Troppi gli assedi che la Striscia di Gaza è costretta a subire. A cinque mesi dalla fine della peggiore offensiva israeliana di sempre, Margine Protettivo, e a tre mesi dalla conferenza dei donatori del Cairo, l’emergenza è cronica. Gli effetti della mancata ricostruzione si vedono nelle conseguenze dell’ondata di gelo e pioggia di questi ultimi giorni. E la risposta delle fazioni palestinesi è nulla.

Sono quattro i morti nella Striscia per il freddo: tre bambini e un giovane pescatore. Sabato una neonata di due mesi, Salma Zeidan al-Masri, ha perso la vita nel rifugio per profughi creato a Beit Hanoun, villaggio completamente distrutto dalle bombe israeliane. Poche ore prima era stato trovato senza vita il 22enne Ahmad Sufian al-Lahham. Venerdì a morire per il freddo erano stati i neonati Adil Maher al-Lahham, un mese, e Rahaf Abu Assi, due mesi, la cui famiglia è costretta a vivere nello scheletro della propria casa a Rafah, quasi del tutto demolita dai raid israeliani della scorsa estate.

A sud di Gaza le strade sono allagate, in tutta la Striscia l’elettricità è disponibile solo per quattro ore al giorno, rendendo quasi impossibile scaldare le abitazioni rimaste in piedi, le case mobili e i rifugi per i profughi. Il carburante non entra da Israele, se non in piccole quantità, insufficienti a coprire i bisogni di un milione e 800mila persone. Anche per questa ragione Hamas ha invitato ieri nella Striscia tutte le fazioni politiche palestinesi, per discutere della crisi di elettricità, della mancata ricostruzione e della questione dei dipendenti pubblici…

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…Il pomeriggio di domenica, dopo una sosta di 8 ore al valico di Erez”, riferisce la Radio Vaticana a proposito dell’arcivescovo italiano Riccardo Fontana, alla guida della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro: “siamo arrivati a Gaza, abbiamo celebrato la Messa e abbiamo subito incontrato alcune famiglie. Abbiamo avuto l’impressione di trovarci in una situazione devastata”.
“Ci hanno raccontato dei tre bambini morti per il freddo. La corrente elettrica c’è solo per alcune ore al giorno. Colpisce – ha detto l’arcivescovo – vedere che tutti, a cominciare dai bambini hanno molto chiaro di essere vittime di violenza e di sapere chi sono i responsabili di questa ingiustizia. Una bambina di terza elementare ci ha detto: hanno distrutto le nostre case, ma soprattutto hanno tolto i bimbi alle madri e le madri ai bimbi. Un ragazzo più grande ci ha ammonito: tutti vengono qui a chiederci se abbiamo bisogno di cibo e di altri aiuti materiali. Ma noi abbiamo bisogno dell’unica cosa che nessuno ci promette: essere considerati come uomini, riconosciuti nella loro dignità”…

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“La Corte europea per i crimini antisemiti. Squadra di esecuzione [delle sentenze] della Corte.“Risposta: Procedimento contro partecipanti ad attività anti-israeliane. “La Corte ha ricevuto la richiesta di indagare sulle attività di Gideon Levy, giornalista, contro Israele.
“Il testimone n°1 ha mostrato l’articolo “Le azioni più basse dalle altezze più elevate” (Haaretz, 15 luglio 2014)

…Il presidente della corte: la corte si è convinta che è stata fatta una propaganda a favore del nazismo. Una volta che ciò sia stato provato, la corte non ha alcuna possibilità di scelta in merito al verdetto, pertanto il colpevole di cui sopra è condannato a morte. Dato il notevole danno procurato, la sua eliminazione deve avere luogo al più presto. Morte “accidentale”: con il veleno, le vespe, i serpenti, con un virus, ecc. “Ps: La corte Pulsa Denura [una maledizione cabalistica che secondo alcuni sarebbe come una sentenza di morte, secondo altri invece no. N.d.tr.] non ha nessun collegamento con il sistema di sicurezza israeliano… Questa corte insegue i nemici di Israele dovunque essi siano e i verdetti sono eseguiti dal plotone di esecuzione della corte… Con preghiera di affiggere questa lettera in diversi posti dei vostri uffici.” Questa lettera, scritta in inglese, è arrivata ad Haaretz la settimana scorsa, in una busta spedita da Tel Aviv. La lettera non è stata scritta da un musulmano. Al fondo c’era scritto: “i semi d’arancio significano morte”. I semi sono stati incollati sul retro della lettera…

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Il 29 novembre 2014  durante la giornata Onu per i diritti del popolo palestinese a Lucca, organizzata da Pax Christi, Gideon Levy, Mohammed Khatibi e Wasim Dahmash, Moni Ovadia raccontano di Palestina e Israele.

(gli interventi sono ospitati nel canale youtube invictapalestina)

 

 

(*) «Nella prefazione a “Le folgori d’agosto” (edizione Vallecchi 1973) alla domanda sul perché scrive Jorge Ibargüengoitia ha confessato che scrive un libro ogni qual volta desidera leggere un libro di Ibargüengoitia, che è il suo scrittore preferito. Quella lettura fu una folgorazione, da allora ogni volta che voglio leggere qualcosa di veramente bello e interessante che non riesco a leggere da nessuna parte, me la scrivo da me, anche perché non è mica facile per gli scrittori sapere quello che voglio leggere io». Francesco Masala si presenta così. Aggiungo solo che una delle sue frasi preferite è «La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta» di Theodor W. Adorno. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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