Val Susa, clamorosa svolta governativa

Sono in grado di anticipare un messaggio (parola più, parola meno: si tratta con ogni evidenza di una bozza da perfezionare) che il Presidente del Consiglio sta per rendere pubblico: ringrazio Giorgio Monestarolo per avermene confermato l’autenticità. Ignoro l’identità dell’hacker o della talpa che è entrato nella memoria del pc del presidente del Consiglio e ha rubato questi appunti per un comunicato stampa che accolgo con stupore e sincero entusiasmo. (db)Cari/e cittadini/e della Val Susa,

la vostra lotta che dura da vent’anni, la decisione e il coraggio del cittadino Abba che in un’azione nonviolenta e’ giunto fino a rischiare la vita, mi hanno spinto a riconsiderare tutta la questione della costruzione del Tav in Val Susa.

Ho letto attentamente l’appello e le ricerche dei 300 scienziati, tecnici e studiosi che hanno sollevato fondati e documentati dubbi sull’opportunita’ dell’opera. Li ho confrontati con i documenti in possesso del governo e con il progetto dell’Osservatorio presieduto dal commissario Virano. Per scrupolo ho consultato il materiale informativo sui siti del vostro movimento quali notav.info, notavtorino.org, notav.eu. Ho consultato la ormai ricca bibliografia sulla questione.

Sono giunto insieme ai ministri competenti in materia a una decisione sofferta. Rivedere le proprie posizioni significa ammettere un errore. La politica a parole apprezza questo esercizio di verita’ ma nei fatti lo rifiuta. Il nostro governo vuole essere pero’ coerente e vuole lasciare alla forza degli argomenti e della ragione il compito di giudicare. Abbiamo quindi deciso di sospendere i lavori per il Tav.

Queste sono le motivazioni.

Il traffico attuale e futuro non giustifica una nuova linea.

Il collegamento con l’Europa e’ gia’ assicurato dalla linea attuale.

E’ sufficiente migliorare e potenziare la linea esistente per assicurare viaggi più’ celeri con Lione.

I costi economici sono esorbitanti e i ritorni previsti troppo esigui perche’ l’opera sia economicamente sostenibile.

L’interesse della comunita’ nazionale in tempi di crisi coincide con la richiesta di sobrieta’ e oculata gestione cui gli amministratori locali della Val Susa richiamano tutti gli organi istituzionali coinvolti nel processo decisionale.

Voglio ancora aggiungere alcune considerazioni.

Il denaro previsto per il Tav sara’ destinato a creare una rete nazionale di interscambio efficiente fra gomma e rotaia. Un’altra parte sara’ destinato alle reti locali che versano in uno stato a dir poco scandaloso per una nazione grande e civile quale e’ l’Italia.

Voglio infine ringraziare i cittadini e le cittadine della Val Susa e tutti coloro che hanno sostenuto il progetto alternativo al Tav. Il loro impegno civile riconcilia i cittadini alle istituzioni democratiche. Le loro idee ci invitano a riconsiderare il nostro modello di sviluppo insostenibile. L’epoca delle grandi opere volge al termine. La sfida italiana ed europea e’ quella di convertire economia e trasporti in modo da renderli compatibili con l’ambiente e con uno sviluppo che ponga al centro le persone e i loro diritti.

Questa e’ la strada per uscire dalla crisi. Il nostro governo si impegna a realizzarla tutelando la liberta’ e il diritto di resistere di fronte all’ingiustizia, anche quando quest’ultima sia messa in atto in nome dello Stato.

Firmato, il Presidente del consiglio che non c’e’ ma che presto ci sara’.

NOTA PER FRETTOLOSI MA ANCHE PER GLI STORICI DEL PROSSIMO SECOLO

Codesta lettera che Giorgio Monestarolo ha “artigliato” dal futuro è interessante. In blog anche io mi sono esercitato in quelli che i maligni potrebbero chiamare “falsi” o scoop fasulli – come il msg di Giovanardi quando gli salvcai la vita, la confessione di un anonimo leghista pentito, il discorso di Pio Laghi, l’articolo di Marie Laveau, una lettera di Michele Santoro – ma che invece appartengono (e apertamente lo dichiarano per evitare equivoci) a un genere molto particolare: missive e articoli MAI scritti, discorsi che persone “in vista” NON hanno pronunciato, cronache di avvenimenti GIAMMAI accaduti, recensioni di libri mai editi (un genere in cui anche Umberto Eco, molti anni fa, si dilettò), discorsi che il papa neanche sognava di fare dal balcone di san Pietro (e infatti li scriveva – sul quotidiano «il manifesto» – la teologa Adriana Zarri). La totale inattendibilità è dunque ammessa in partenza. Siamo nel “cuscino della notte” (dove si aggirano desideri e incubi), nella terra degli Elfi o – se vi piace la fantascienza – in un mondo parallelo. Una celebre rubrica della «Settimana enigmistica» si intitola: “Vero o falso?”. Una prospettiva simile appare pedante e limitata. Esistono altre possibilità: il verosimile e suo zio il paradosso; il silenzio che confessa e il desiderio che nuota controcorrente; lo sberleffo e il viggio. Se non sapete cos’è il viggio restate sintonizzati: prima o poi (mesi? anni?) sarà svelato sul blog o in altro punto visibile della galassia centrale. (db)

 

 

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