Raptus

di Daniela Pia

Raptus è una rappresentazione piena di Pathos,  messa in scena dalla compagnia Cada Die Teatro, nella quale l’attrice Rossella Dassu, racchiude nella sua toccante interpretazione il tema del doppio: colpevole/innocente facendo straripare gli stereotipi di cui siamo impastati/e.

Inizio a parlarne partendo dalla fine perché dalla fine, che sembra non aver fine, si è dipanato un lungo elenco di nomi di donne strappate alla vita, alla via, da uomini violenti troppo vicine a loro. Nomi che ci restituiscono volti di donne che sono cadute e cadono come foglietti da un calendario.

Dolorosamente provocatoria questa rilettura dei miti greci, fra i quali si innesta la vicenda di una Francesca vicina a noi, eppur non lontana dalla Francesca da Rimini di dantesca memoria spenta, anch’essa, alla vita dal marito.

Gli uomini vanno alla guerra e le donne attendono il loro ritorno.

Gli uomini stanno dietro allo scudo e le donne dietro al telaio.

Le donne sono sirene tentatrici o spose pazienti.

Gli uomini sono forti e coraggiosi e combattono il drago.

Luoghi comuni

Sfatati dalla storia, che ignora le donne, e disattesi dalla storia e dalla cronaca.

Eppure il mito ha narrato prevalentemente di eroi che su destrieri o navi a vele spiegate si sono saputi coprire di gloria: Ulisse simbolo di astuzia è arso dalla sete di conoscenza, Penelope lo attende a Itaca, moglie paziente a disfare e rifare la tela in sua assenza.

Euridice attende  di uscire dall’inferno, dal buio e dal vuoto in cui è precipitata ma vi è lasciata per sempre da Orfeo, il poeta, il musico famoso.

Clitemnestra, umiliata dal marito il valoroso guerriero Agamennone, lo uccide per essere poi uccisa da Oreste suo figlio.

Ognuna di queste donne, nello spettacolo scritto e interpretato da Rossella Dassu, con la regia di Alessandro Lay, parla agli spettatori/trici, richiamando alla mente gli innumerevoli fatti di cronaca.

 A settembre di quest’anno erano già più di 130 le donne uccise, senza contare gli ultimi due mesi; due di queste donne erano anche in stato di gravidanza, di 5 e 6 mesi. Il femminicidio, lo ricordano i dati dell’ultimo rapporto del Ministero dell’Interno, è compiuto nella quasi totalità dei casi dal coniuge, dal compagno o dal’ex, uomini incapaci di accettare la fine della relazione, che si vendicano spesso anche sui figli.

Un quadro spaventoso che racconta come essere donna sia un fattore di rischio altissimo, e non per la strada o in viaggio, non a causa di uomini stranieri ” brutti sporchi e cattivi” ma soprattutto nel contesto familiare e di relazione, nella propria casa quella che nell’immaginario collettivo dovrebbe essere il luogo più protetto e sicuro

Questo spettacolo ha dunque un’altissima valenza sociale, è una riflessione capace di fermare gli occhi e il cuore su cosa covano in solitudine molte donne quando rinunciano a denunciare perché percepiscono la denuncia come inutile; troppo spesso infatti questa non è seguita da azioni concrete da parte delle istituzioni cui tante donne si rivolgono e la paura si impossessa di loro sino a condurle alla morte. Vedere Raptus ci aiuta non dimenticarlo. Mai.

Redazione
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2 commenti

  • angelo maddalena

    meraviglioso, vorrei vedere questo spettacolo teatrale

  • Daniele Barbieri

    Assai vi consiglio questa narrazione
    Prossime date tournée

    24 novembre ore 21 – Barberino di Mugello, Teatro Corsini>
    25 novembre ore 18 – Castel Maggiore, Teatro Biagi D’Antona
    26 novembre ore 11 – Castel Maggiore Teatro Biagi D’Antona / Matinée scuole
    27 novembre ore 20:30 – Bologna, Oratorio San Filippo Neri / “La violenza Illustrata”
    28 novembre ore 10:30 – Bologna, Oratorio San Filippo Neri / Matinée scuole

    Raptus è uno spettacolo scritto e interpretato da Rossella Dassu, attrice e formatrice esperta di questioni di genere, con la regia di Alessandro Lay, regista del Cada Die Teatro di Cagliari. Lo spettacolo intende, attraverso una rilettura contemporanea di quattro miti greci, favorire la consapevolezza sulle dinamiche che innescano e giustificano la violenza sulle donne.

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