Mare alto
di Pabuda
mi volto a guardare
il calendario
che sta appeso
come un impiccato
al chiodino nero
sulla parete
alle mie spalle fissato:
una, due, tre:
son le settimane rimaste intere,
in vista
della mattana, dell’incontro,
del sigillo, della cerimonia,
dell’applauso, della festa.
serviranno abiti buoni:
un po’ diversi da quelli
che siamo abituati
nell’ordinario ad indossare.
diamo una sbirciatina
nel guardaroba:
quattro parole, lì dentro
incellofanate,
si mostrano continuando
a lampeggiare
alla nostra
bell’ansia allegra:
siete in alto mare!
nell’immagine: un’Opera senza titolo, su tessuto in cotone, di Il’ia Chashnik, suprematista rivoluzionario (1902-1929)