Scor-data: 29 gennaio 1737

Nasce Thomas Payne

di Daniela Pia  (*)   

«Common Sense» è lo scritto nel quale Thomas Paine – che era nato il 29 gennaio 1737 – sostenne che l’America non aveva più alcuna ragione a mantenere il cordone ombelicale che la teneva legata all’Inghilterra. Indipendenza fu la parola che cominciò a serpeggiare in modo sempre più insistente sin dai primi mesi del 1776 ammantandosi del colore di sogno possibile. L’America era la terra promessa a coloro che, per ragioni politiche, economiche o religiose (come i quaccheri cui apparteneva la sua famiglia) avevano abbandonato il Paese d’origine in cerca di libertà. Paine vi giunse nel 1774 e militò a fianco di Benjamin Franklin rivendicando il diritto delle colonie di camminare senza la tutela dell’Inghilterra, madrepatria fattasi matrigna. Gli uomini avevano diritto a essere liberi e questa sua posizione fu difesa non solo a parole: si arruolò infatti nell’esercito dove combatté con George Washington continuando nel frattempo a usare la sua prosa affilata per sostenere la causa. La lotta contro la tirannia lo porterà a tornare in Europa all’alba della rivoluzione francese. Restituiva la fratellanza che tanti seguaci dell’Illuminismo avevano condiviso con i coloni americani combattendo per la loro causa. È in«Rights of Man» che si sostiene la tesi utopistica e carica di idealità secondo cui nessuno deve mai essere abbandonato al proprio destino, nemmeno i più poveri. Compito dello Stato, sottolinea Paine, deve essere l’inclusione – non l’abbandono – dei suoi cittadini più fragili. Per raggiungere questo traguardo si fece acceso sostenitore di un sistema in grado di garantire l’istruzione ai giovani, la pensione agli anziani e un salario minimo per tutti, considerazioni sulle quali ancora si discute e ci si divide. Forse ciò che oggi caratterizza la mediocrità nella quale siamo immersi è in parte riconducibile alla scomparsa dello spirito che animò uomini come Paine. Avremmo bisogno di ritrovare il coraggio necessario a inseguire un sogno di giustizia sociale ed essere capaci di portarlo avanti oltre il tornaconto personale; poter credere che l’utile non sia la sola ragione dell’essere. Per questo il pensiero e la figura di Paine si sentono attuali. Eppure è nella solitudine che si concluse la sua esistenza, nel 1809, lontano dalle persone cui aveva saputo offrire l’emozione dell’Utopia. Morì – mi piace crederlo – senza rimpianti, lui che aveva saputo osare, riuscendo a «interpretare l’Oceano Atlantico come uno spazio vivo, capace di influenzare con grande efficacia la terraferma», terra che si chiamò Stati Uniti d’America e di cui lui fu uno dei padri fondatori.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Talvolta il tema è più leggero che ogni tanto sorridere non fa male, anzi.

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 29 gennaio fra l’altro avevo ipotizzato: 133 avanti Cristo: nasce Tiberio Gracco; 1941: nasce Robin Morgan; 1958: legge Merlin; 1964: esce «Il dottor Stranamore»; 1976: al rogo «Ultimo tango»; 1979: ucciso il giudice Alessandrini; 1987: Gorbaciov annuncia la «perestroika»; 1995: ucciso Claudio Spagnolo; 2002: «l’unico modello superstite del progresso umano è quello statunitense» dichiara Bush. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

 

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

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