A 80 anni dall’ignominia delle leggi razziali in Italia

dichiarazione della Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese

dichiarazione della Rete Romana di Solidarieta’ con il Popolo Palestinese nell’ottantesimo della promulgazione delle leggi razziali

Ottant’anni dopo

Ricorre quest’anno l’ottantesimo anniversario della promulgazione dei nefasti “Provvedimenti per la difesa della razza italiana”. Un obbrobrio che preluse a quella tragica ignominia che gli Ebrei chiamano Shoah, i Rom, i Sinti e i Caminanti Porrajmos ed alcuni altri Olocausto, ma errando perché non ci fu alcun dio a cui venissero sacrilegamente offerte quelle vite. Si trattò di un assassinio di massa, di un genocidio.

La Storia racconta di molti genocidi, quasi tutti perpetrati da Europei nel proprio ed in altri continenti; ma quello fu speciale. Speciale perché “scientifico” in un duplice senso: fu organizzato e realizzato con precisione scientifica e cura minuziosa e pretese di basarsi su di un teoria scientifica che, benché aberrante e dimostratasi assolutamente priva di fondamenti scientifici, trovò alcuni scienziati o presunti tali che la sostennero. Fu la teoria delle “razze”, secondo la quale quella ariana sarebbe stata superiore alle altre e andava perciò preservata da contaminazioni e corruzioni. Quanti potessero pregiudicarne la “purezza” dovevano quindi essere messi in condizione di non nuocere e perciò isolati, sterilizzati o messi a morte. E così fu in quegli anni terribili.

La Shoah si distingue dagli altri genocidi anche per un altro aspetto: viene da lontano, da molto lontano. E’ lo sbocco di persecuzioni le più svariate, durate 2000 anni circa per gli Ebrei e diversi secoli per gli “Zingari”. Persecuzioni scaturite dalla sedimentazione di ignoranza, pregiudizi, interessi e fanatismi, che nel caso degli Ebrei concorsero a configurare la cosiddetta “questione ebraica”. Per essa fu “scientificamente” apprestata la “soluzione finale”.

Sarebbe troppo comodo, però, e del tutto semplicistico dichiarare responsabile di queste turpitudini solo ed unicamente la follia del fascismo e del nazismo. Il razzismo, proprio nella sua forma quanto mai abominevole dell’antisemitismo ed in quella dell’antiziganismo, è presente da secoli nelle culture europee. Si consideri che il primo congresso mondiale di eugenetica è stato organizzato dalla Università di Oxford nel !911 e leggi razziali sono state promulgate in Inghilterra prima che in Italia e Germania.

Oggi, in Italia, come in tutta Europa, siamo di nuovo alla prese con consistenti derive razziste che stanno acuendo l’antiziganismo e minacciano di rilanciare l’altro mostro, mai sopito, dell’antisemitismo.

Ad ottant’anni dai tristissimi giorni del <manifesto della razza> siamo dunque chiamati a riaffermare con vigore l’eguale dignità e valore di tutti i popoli della Terra come di tutte le svariate componenti della popolazione di ogni Paese, a dichiarare la democrazia, la libertà e l’autodeterminazione dei Popoli valori irrinunciabili, a garantire con fermezza il rispetto delle differenze di genere e la tutela delle minoranze linguistiche, religiose, culturali e sessuali. In questa prospettiva, nel mentre chiamiamo alla “vigilanza democratica” quanti si riconoscono nella Costituzione redatta dalle componenti culturali e dalle forze politiche che sconfissero il fascismo, inviamo un saluto rispettoso e cordiale a tutta le minoranze che vivono nel nostre Paese, da quella di più antica presenza come la Comunità Ebraica che è parte costituiva ed integrante della Comunità Nazionale, a quelle zigane che sono le più neglette, a quelle di recente formazione come le islamiche, a quelle che sono in via di formazione, a tutti i profughi, ai richiedenti asilo e alle persone appena giunte con gli ultimi sbarchi. Auspichiamo una convivenza felice per tutti e tutte e ci impegniamo a dare un contributo fattivo per il raggiungimento di questo fine

La Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese

11 settembre 2018

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

 

Redazione
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2 commenti

  • Franco Matteo Mascolo

    Anche l’Islam con le sue leggi coraniche elaborate soprattutto in base al Corano di Medina dal 7° secolo in poi ha profonde tendenze razzistiche e ideologiche verso persone di religione e cultura diverse da quella del loro maestro e duce religioso-politico; infatti Ebrei e Cristiani furono e sono discriminati nell’Islam post-coranico come cittadini di serie B obbligati al pagamento di una tassa speciale; per cui lo Stato Ebraico israeliano probabilmente nel giure islamico viene visto come Stato organizzato da una collettività “dhimmi” estranea e ostile in quanto non ancora assoggettatasi alla tassa per “dhimmi” (cittadini non musulmani). … 🙁 🙁
    Il popolo arabo palestinese dovrebbe imparare a superare queste antiche leggi discriminatorie nell’accettazione del diritto del popolo ebraico a riavere il suo vecchio Stato, distrutto dai Romani nel 1° e 2° secolo dell’era volgare o comune) e riacquistato a prezzi alti spropositati pezzo a pezzo presso i ricchi latifondisti arabi (“effendi”)- e non derubato come secondo la leggenda palestinese mitologico-propagandistica-, in una convivenza solidale e costruttiva tra popoli. Che poi il popolo palestinese arabo abbia un suo Stato, sarebbe cosa utile, ma esso potrà nascere solo sulla base del diritto e non del terrorismo fanatico di Hamas

  • Gentile Sig. Barbiere, Ho trovato il suo blog interessante ma ci sono degli errori di fatto che mi permetto di correggere:

    Il primo congresso mondiale su eugenetica fu organizzata a Londra nel 1912, e non dall’università di Oxford. E anche importante notare che era un congresso internazionale non governativo, e i congressi seguente erano a New York, Zurich e Scheveningen.

    Fra i participanti al primo congresso c’erano i scienziati, politici e rappresentanti sociale, ed era presieduto dal figlio di Charles Darwin, il Maggior Leonard Darwin. C’erano anche Lord Balfour (responsabile per il famoso d’accordo Balfour portando la disastrosa situazione Palestinese che vediamo oggi) e anche Winston Churchill (è stato detto che entrambi erano anti-semiti). Certamente il Congresso era pieno di razzisti ma non c’entrava per niente una legge del Regno Unito.

    Senza dubbio il razzismo era dominante in tutta Europa, incluso il Regno Unito, per secoli (lo sviluppo economico di Europa fu basato sulla schiavitù). Malgrado questo il Regno Unito non ha mai istituito una legge che ufficialmente discrimina oppure segrega le persone sulla base di razza o etnicità. Non è mai stato un reato per le persone di diverse etnicità di sposarsi (in fatto mia nonna inglese bianca come me si è sposata con un Africano dopo la prima guerra mondiale anche se non era una cosa molto comune). Nessun cittadina è stato negato il voto sulla base della sua razza o etnicità. In fatti in 1965 il Regno Unito ha istituito un Race Relations Act che ha messo fuori legge discriminazione pubblica e ha stabilito il Race Relations Board (ministero). Naturalmente questo non vuol dire che il razzismo non c’è. Anzi è peggiorato da quando c’è stato il Referendum su Brexit, ed alcuni politici e persone pubblici – specialmente quelli legati al populismo come Nigel Farage – sono stati accusati di promuovere attitudini razzisti nella media usando la politica di paura dell’altro.

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