A Bologna han votato A come Anziani resistenti

di Valentina Bazzarin

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ieri ho chiamato la mia nonna, 89 anni, che è andata a votare per noi, e mi ha detto di avere votato B come bambini perché le avevano consigliato così e le avevano dato i volantini mentre andava al seggio
ecco io non ho avuto cuore di dirle la verità, perché ci sarebbe stata male
con la fatica che ha fatto ad andare al seggio col carriolino…

come lei chissà quante altre persone anziane (segnalazione ricevuta via mail)

Si fa presto a dire di andare #AvotareA, si fa presto a dire che il referendum è costato all’amministrazione di Bologna più della metà del finanziamento annuale alle scuole private paritarie, si fa presto a dire che solo il 28,7% dei cittadini si è espresso su un quesito mal proposto, ma nessuno si è ancora soffermato sul fatto che questo referendum lo abbiamo vinto grazie agli Anziani, grazie alle persone che si sono alzate in piedi e passetto dopo passetto, con il bastone, il “carriolino” o accompagnati da un nipote, si sono arrampicate sulle colline in cima cui avevano posizionato i seggi o hanno affrontato la desolazione delle zone industriali abbandonate dai trasporti pubblici e da questa amministrazione in una domenica di maggio e nel giorno più importante, quello del voto. Il nostro diritto di voto, che loro hanno conquistato e sul quale hanno costruito l’Italia e gli italiani, non è stato garantito, non è stato reso facile, non è stato reso chiaro nella scelta, ma ancora una volta i nostri anziani, i nostri padri e le nostre nonne si sono alzati, si sono incamminati e hanno combattuto ancora una volta per questo sciagurato paese e per la sua scuola pubblica. Gli anziani sono facili da manipolare, ma una pubblica amministrazione assieme a tanti preti e parrocchie, che li han raggirati fino all’ultimo sulle intenzioni di voto o sul quesito e le risposte, per poi accanirsi e rendere difficile l’esercizio del loro diritto, si dovrebbero vergognare prima e interrogare subito dopo sul loro scarso senso civico che questo referendum ha reso palese.

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Ma non si interrogheranno e non si vergogneranno mai. Loro erano quelli delle istituzioni che fanno il miglior governo, quelli dalla parte dei bambini e noi quelli ideologici, quelli che i bambini li mangiano. Noi siamo i maiali di Orwell e quelli che fanno inutilmente spendere soldi pubblici per un referendum; insomma siamo quelli che disturbano la bovina quiete pubblica chiedendo alla cittadinanza un’opinione che nessuno a Palazzo d’Accursio vuole ascoltare.

Ero al seggio del Pratello, un seggio comodo, al pian terreno, vicino al bar gestito dagli anziani del quartiere, ed ero impegnata come osservatrice e rappresentante del comitato promotore. Ho visto arrivare ognuno di questi anziani e, inforcando gli occhiali con lenti spesse e gialline, cercare il numero della loro sezione scritto piccolo piccolo nella lettera del sindaco. Qualcuno si era portato dietro la lettera sbagliata. La lettera B che sempre il Sindaco ha inviato per invitare gli elettori a votare B per bambini e non quella in cui venivano spiegate sedi e modalità di voto. Li abbiamo aiutati noi del comitato. Abbiamo stampato lo stradario con sezioni e seggi e abbiamo smistato le code, abbiamo controllato che non accadessero incidenti e si mantenesse la calma nonostante i disturbatori prontamente inviati da una consigliera comunale PDL che li manovrava come un “Boncompagni del voto” dal cellulare. Abbiamo tenuto in piedi noi questa consultazione, noi cittadini abbiamo organizzato due servizi di accompagnamento con macchine private.

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E gli anziani resistenti di questa città ancora un po’ rossa ci hanno risposto, sono arrivati lentamente, malfermi sulle gambe ma non nelle intenzioni, solidi, il vero zoccolo duro della memoria e della società. Hanno aspettato diligentemente in coda. Hanno votato. Non hanno commentato i risultati, nessuno ha chiesto loro che ne pensassero della scarsa affluenza alle urne, ma sono certa che siano soddisfatti del loro fondamentale contributo. Con loro abbiamo fatto la maggioranza, con loro abbiamo scelto la scuola pubblica della Costituzione. Zdaure e umarells di 80 e più anni hanno stretto una tregua con le altre generazioni. Gli anziani sono arrivati accompagnati da giovani volontari e per una volta non ci han aggredito per il gran baccano con la musica o perché siam portatori sani di degrado in questa città, ma ci hanno sorriso, tutti, perché li stavamo aiutando, perché abbiamo accolto la loro richiesta di aiuto e soprattutto perché ci siamo fidati della loro scelta tra A e B. Siamo diventati per una domenica di maggio tutti parte della Resistenza, come dovrebbe essere ogni 25 aprile e 2 giugno, abbiamo tutti fatto nostra la storia di Bologna, della nostra città:

93 anni. Un po’ l’ultima tappa. La fine non è molto lontana. Che fortuna poterne approfittare per ricordare ciò che ha fatto da fondamento al mio impegno politico: gli anni di Resistenza e il programma elaborato 66 anni fa dal Consiglio Nazionale della Resistenza! […] che proponeva alla Francia liberata un insieme di principi e valori sui quali fondare la democrazia moderna del nostro Paese. Di quei principi e valori oggi abbiamo più che mai bisogno. Spetta a noi, tutti insieme, vigilare perché la nostra società sia una società di cui andare fieri.[…] Il motore della Resistenza era l’indignazione. Noi veterani dei movimenti di Resistenza e delle forze combattenti della Francia libera, ci appelliamo alle nuove generazioni perché mantengano in vita e tramandino l’eredità e gli ideali della Resistenza. Diciamo loro: ora tocca a voi, indignatevi! I responsabili politici, economici, intellettuali e la società non devono abdicare. (S. Hessel, Indignatevi!)

Lo so che questi anziani non leggono i blog e con internet è difficile raggiungerli, ma noi stiamo provando a raccogliere questo difficile testimone e perciò ognuno di loro dico grazie per averci accompagnati in questa prima battaglia. Se conoscete qualche anziano votante trasmettete, per favore, questo mio messaggio e magari raccontatemi la sua storia di voto. Nel frattempo grazie da una dei tanti volontari. Grazie, in questo referendum siete stati i miei eroi e lo abbiamo vinto grazie a voi.

Valentina Bazzarin
Valentina Bazzarin lavora stabilmente come ricercatrice precaria (assegnista) all'Università di Bologna sin dal 2009, anno in cui ha ottenuto il Dottorato in Psicologia Generale e Clinica. Collabora in maniera saltuaria con la Bottega e con il Barbieri, scrivendo e descrivendo quel che vede e pensa durante i suoi numerosi viaggi.

6 commenti

  • ma sarò STUPIDO o SAGGIO a commuovermi quando leggo storie così? (db)

    • Prometto che con il prossimo post vi faro’ ridere o sorridere allora. Ammetto di essermi commossa anch’io di fronte ad alcuni di questi anziani resistenti e sorridenti.

  • Marco Pacifici

    Stupidi o Saggi … quando continuiamo a commuoverci leggendo storie cosi vuol solo dire che siamo ancora UMANI. Ti Adoro DB. Ed anche Tu Valentina anche se non ti conosco. (forse …perchè tutti i nostri Cuccioli e Cucciole sono miei mie Figlie.)

  • Marco Pacifici

    Dimenticavo:ma non è che ci commuoviamo perchè stamo a diventa’ ‘nu pocariello anziani… anche noartri ? … eheheh (anvedi quanto so’ strunzo…autostrunzo…)

    • Che dire? Grazie! Ma abbiamo bisogno di tutta questa umanità perché il 26 maggio non abbiamo vinto e non abbiamo finito, abbiamo solo alzato il volume per farci ascoltare dai partiti deboli d’udito 🙂

  • sa molentessa

    io ho una mamma resistente, ha 87 anni e 3 anni fa ha fondato un comitato per la difesa della costituzione nel nostro paese. ora va in giro per le scuole dalle elementari alle superiori a parlare della resistenza e della costituzione e tutti i giovani sono coinvolti in una maniera che lascia meravigliati insegnanti e genitori, è bellissimo. questo articolo lo stampo e lo regalo a lei e ai suoi amici,

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