A chi nasce sotto il segno di Ofiuco
di db
Il meglio (FORSE) del blog-bottega /292…. andando a ritroso nel tempo
I segni astrolologici semmai dovrebbero essere 13: quelli tradizionali, vecchi di millenni, non sono stati aggiornati (*)
Per prima cosa auguri ai nati e alle nate sotto il segno dell’Ofiuco, cioè fra il 30 novembre e il 17 dicembre. Come dite? Nell’oroscopo che consultate abitualmente non c’è traccia di Ofiuco? Semplice: sono sbagliati – vecchi di millenni – i segni astrologici abituali. A esempio il Sagittario copre il periodo 18 dicembre-18 gennaio (non dal 23 novembre al 21 dicembre) e il Capricorno va dal 19 gennaio al 15 febbraio.
Una riforma dei segni astrologici avrebbe senso se esistesse qualche relazione fra gli oroscopi (che dilagano nei media, anche più moderni, dunque ci interessano in questo contesto) e la vita delle persone. Ma proviamo a prendere il tema con la massima serietà.
Primo chiarimento, piccino-picciò. Ofiuco è la costellazione del Serpentario e rimanda probabilmente a Esculapio.
Per il secondo, più complesso, chiarimento lascio la parola ad Andrea Bernagozzi che è astronomo (non astrologo). «Di notte vediamo le stelle che si trovano nello spazio in direzione opposta al Sole. Man mano che la Terra percorre la sua orbita attorno al Sole, cambia il nostro punto di vista: le stelle che prima non vedevamo compaiono nel cielo notturno, quelle che prima osservavamo di notte prospetticamente slittano dietro al Sole».
Sappiamo che le stelle possono essere raccolte in disegni di fantasia (ogni popolo ci ha visto qualcosa) formando costellazioni. Ancora Bernagozzi: «Le costellazioni dello zodiaco durante l’anno sembrano fare da sfondo al Sole. Anticamente erano utilizzate come riferimenti per misurare lo scorrere del tempo. Dall’accuratezza del calendario dipendevano le attività agricole, la possibilità di un raccolto abbondante, la sopravvivenza di una comunità. Non sorprende che alle stelle fosse attribuito il potere di influire sulla vita delle persone. Così probabilmente è nato l’oroscopo».
Sento i fans dell’astrologia applaudire. Qualcuno bisbiglia: «del resto la Luna influisce sulle maree…». Giro l’obiezione a Bernagozzi che, con cipiglio in stile Sagittario, obietta: «costellazioni e segni zodiacali sono due cose distinte. Il Sole a esempio impiega un mese esatto a passare da un segno zodiacale al successivo, mentre il tempo necessario perché attraversi una costellazione è variabile, visto che hanno disegni e forme diverse. Il Sole resta nella Vergine per un mese e mezzo, appena una settimana nello Scorpione».
Ecco il perché dei 13 segni, visto che – fra Scorpione e Sagittario – il Sole passa nella poco nota costellazione dell’Ofiuco che non ha un segno corrispondente negli oroscopi. «Se aggiungete lo sfasamento temporale dovuto al moto dell’asse terrestre detto di precessione, così che oggi il Sole è nel segno dell’Ariete fra marzo e aprile, ma ha come sfondo la costellazione dell’Ariete fra aprile e maggio – incalza Bernagozzi – avrete chiaro che ai nostri giorni astronomia e astrologia non hanno più nulla a che fare».
Eppure è in tempi moderni che l’astrologia si impone sui media. Non esistendo una sorta di «storia sociale delle predizioni astrologiche» è difficile trovare una cronologia. Le versioni più accreditate dicono che saltuariamente gli oroscopi apparivano negli Usa già dalla metà del XIX secolo. L’usanza dilagò dopo il 24 agosto 1930 quando il settimanale «Sunday Express» fece una sorta di oroscopo alla nascente principessa Margaret (ma evidentemente anche a tutte le persone nate sotto lo stesso “segno”). Lo scrisse Richard Harold Naylor della società di Astrologia chiamata Cheiro. La storia è bellina e chi sa l’inglese la può leggere qui:
http://www.express.co.uk/news/uk/196242/Horoscopes-Tales-of-the-expected.
Superfluo dire che le previsioni per Margaret erano radiose. Ma era fors’anche un modo di offrire “buone” notizie: si veniva dalla crisi del 1929 e c’era fame di ottimismo. Ma curiosamente nella seconda puntata si “previde” un disastro aereo (all’epoca un fatto frequente): in effetti un aereo britannico cadde e ci furono 48 morti. Risultato? la rubrica divenne fissa. Ed ebbe tanti imitatori nei media fino al diluvio attuale.
Le previsioni astrologiche sono assolutamente arbitrarie conferma Andrea Albini, autore fra l’altro di «L’autunno dell’astrologia» (Odradek) ovvero «Il declino scientifico del discorso sulle stelle da Copernico ai nostri giorni».
«L’astrologo per fare l’oroscopo va a vedere il momento della nascita e fa una suddivisione in 12 “case” che non ha senso. E’ interessante ricordare che, a spianare la strada ai media, fu Alan Leo: in sostanza decise che quei 12 segni corrispondevano a 12 caratteri umani. Fu la trasformazione in business di un lavoro artigiano ma chi può credere che la complessità umana si divida in 12 categorie?».
Però l’astrologia ha sorprendenti capacità di trasformazione e adattamento: e infatti è cliccatissima anche sui telefonini e sui suoi cugini più moderni. «Ed è anche un pilastro della New Age» insiste Albini; «accanto ad altre discipline alternative e una valenza millenaristica. Solo nell’ultimo secolo sono stati messi a punto studi per dimostrare che l’astrologia non è una scienza. Ma forse è fatica sprecata: le ragioni del successo non sono logico-razionali nè si misurano in efficacia. Possiamo classificare tra i “facili indovini” coloro che hanno pronosticano che questa pseudoscienza resterà fra noi ancora a lungo».
(*) Questo mio articolo è apparso nel dossier «Specializzazioni al tempo di internet» pubblicato in «Giornalisti» – più esattamente il titolo, su tre righe, recita «Ordine GIORNALISTI Emilia-Romagna». E’ una rivista trimestrale: la copertina di questo numero 87, datato dicembre 2013, era tutta per le scale “infinite” di Maurits Cornelis Escher. (db)
IL NOSTRO “MEGLIO”
Anche quest’agosto la “bottega” ha recuperato – nel pieno dell’estate – alcuni vecchi articoli che a rileggerli, anni dopo, ci sembrano interessanti. Il motivo? Un po’ perché 20 mila articoli (appena superati) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché d’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che – il maledetto Covid permettendo – dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda (ma un po’ alla volta siamo arrivati al 2014) valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto ritrovare semi, ponti, pensieri, ornitorinchi (cioè stranezze eppur vere) perduti; ove possibile accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente. Con le firme più varie, con stili assai differenti e con quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. Al solito con l’inizio di settembre terminiamo questo (forse) “meglio”. Per rivederci presumibilmente la prossima estate. O magari a dicembre per farvi in/soliti regali riciclati. [db]
Davvero piacevole e ricco di spunti.
Ne aggiungo che ho leggiucchiato diversi anni fa, convincendomi definitivamente che gli oroscopi non hanno senso né fondamento:
“Il cielo di Babilonia” (1994)
Quanto al “mio segno”, la banale mensilità oroscopale direbbe “Cancro”.
A chi mi ha chiesto (rari) di quale ascendente ho risposto che credo di non averlo…visto lo scarso successo sociale che, del resto, condivido con quelli che hanno la “sindrome del salmone”: “nuotare contro corrente”, magari per risalire la “linea del tempo” ####
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