A proposito dell’arte in strada
Il «Teatro nelle case» continua, o meglio: «ça continue, a Menton et peut etre plus loin” e se non sapete il francese…tranquilli, vi sarà spiegato tutto
di Angelo Maddalena
Hier soir ça a été! La soirée de théatre-recit “chez Vanina” il a été formidabile: a partir de le decor, sur la colline de Menton, sur la cime du desespoir, ce sont les mots et le titre du première livre de Cioran, et nous on etait sur la cime de la colline de Castellar! Angelo Maddalena ha raconté pour la première fois a Menton, après les dates de Cuisery, Avignon (festival du theatre 2009) Marseille (2011), Tizi Ouzu (2013) et Bruxelles (2015), “son” «Déraciné comme Cioran». C’est la deuxième date de théatre “dans les maisons”, comme dit Agnese Molinaro (“teatro nelle case”), qui a “hebergé” la prémiere date di “teatro nelle case”, le 25 mars chez elle, alle Morghe, près de Dolceacqua, pas loin de Vintimille. Chez Agnese Angelo avait “raconté” «La lega la mora e le more», un monologue sur la Ligue du Nord et sur les racines du racisme entre Sud et nord Italie. Depuis là, toujours Agnese a contacté Vanina, qui habite a Menton et qui a proposé sa terrasse pour le monologue francophone de Angelo. Un espace trés intime, et meme pas quinze persones (pas plus c’est presque impossibile pour l’espace de la terrasse). Angelo Maddalena avec la collaboration d’Agnese et Vanina, et d’autres “benevoles”, il veut continuer a proposere ses spectacles et d’autres spectacles de théatre-récit “a la frontière” entre Italie e France. Dans les prochaines semaines peut etre il y aura d’autres rendez vous, attendez et restez au courent. La generosité des gens qui soutien l’artiste avec un offerte libre c’est la seule forme de soutien d’Angelo qui est resté content encore une fois.
Commento-riflessione-proposta-Resistenza
Nel libro «Breve storia del teatro» (Bompiani) Luigi Lunari dice che il futuro del teatro è “nelle case”. Aggiungerei che anche il passato del teatro è stato nelle strade, nelle aie, nei casali, soprattutto se si parla di monologhi teatrali, quelli che Giuseppe Bertolucci definisce «la forma più antica e al tempo stesso più completa del teatro». Antonio Tancredi, musicista di Genova, ha definito “Angelo Maddalena e altri suoi colleghi” (Antonio Carletti di Genova, Andrea Pierdicca, Luca Privitera e altri ancora) «teatri resistenti»: «perché chi scrive e interpreta monologhi teatrali è il vero teatro, che sta salvando il teatro di oggi» dice Tancredi e aggiunge: «i veri teatri resistenti sono i “narratori teatrali” come voi (testuali parole di un discorso informale di Tancredi con Angelo Maddalena) che “incarnano il teatro”, e non i teatri stabili in quanto tali. Il corpo del narratore teatrale è un teatro completo, con le parole che sono epiche e collettive, sprazzi di autobiografia, movimenti e parole semplici e in quanto tali disarmanti». Angelo Maddalena, a dicembre del 2014, ha pubblicato un libro insieme a Luca Privitera, Antonio Carletti e altri due cantautori indipendenti siciliani: «Poveri poeti e pazzi» – autoproduzioni Malanotte – che sviluppa approfonditamente questi argomenti: chi vuole può chiedere una copia in pdf o preacquistare una copia cartacea perché la prima edizione è andata esaurita (tiratura limitata in occasione della rassegna Senza Codice a Barre, coorganizzata da Angelo e Ivan Catalano a Torino nel dicembre 2014).