A Ravenna vogliamo un’aria… respirabile

di Vito Totire (*)

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Occorre sempre intervenire il giorno prima piuttosto che il giorno dopo.

A proposito della vicenda della Bunge di Ravenna (**) alcune osservazioni:

  1. condividiamo pienamente l’orientamento della Procura della Repubblica teso a garantire la salute psicofisica della popolazione nella sua interezza; da decenni aderiamo a quella posizione, a parole condivisa da tutti, ma spesso non perseguita concretamente benché espressa con chiarezza dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui la salute non è solo la assenza di una malattia certificabile e conclamata (eventualmente persino irreversibile) ma coincide col pieno benessere psicofisico; a questo proposito alcune perplessità manifestate nei confronti della azione della Procura non le riteniamo fondate né condivisibili;
  2. piuttosto l’evento pone altri interrogativi che riguardano in particolare il perché si sia ancora una volta costretti all’intervento del “giorno dopo”;
  3. in questo quadro ci pare troppo assente, nella vicenda, la Ausl. Possibile che sia intervenuta ma ci chiediamo : a) l’inquinamento era prevedibile? b) esiste una valutazione del rischio ambientale; dal 1994, col decreto 626, è diventato obbligatorio redigere un DVR – documento di valutazione dei rischi lavorativi; l’obbligo di conoscere, monitorare e comunicare ai lavoratori questi rischi è ovviamente preesistente ma il fatto che all’obbligo si dovesse associare una valutazione scritta e discussa con gli rrllss (rappresentanti lavratori per la sicurezza) questo – fra luci e ombre – ha fatto fare grandi passi avanti alla sicurezza sui luoghi di lavoro benché la situazione complessiva non sia ancora soddisfacente, soprattutto per la interferenza di altri fattori;
  4. DEVE ESISTERE ANCHE UN DVR AMBIENTALE CON LA VALUTAZIONE DEI RISCHI, IL MODO DI PREVENIRLI, E DEVE DARE, IN CASO DI “INCONVENENTI” LE INDICAZIONI URGENTI DI COMPORTAMENTO; tutto questo pare mancare negli ultimi eventi che hanno coinvolto la ditta Bunge e che paiono essere la causa di disagio e malessere (nausea, vomito e difficoltà respiratorie) per tanti cittadini residenti a Ravenna.
  5. ovviamente si dovrà, accertate le cause, porre le condizioni perché gli episodi non si ripetano ed occorrerà risarcire i cittadini per i danni subìti.

    Bologna, 23 novembre

(*) Vito Totire è presidente Aea -associazione esposti amianto e rischi per la salute

(*) Chi non conosce la vicenda… può partire da qui: Nausea e problemi respiratori: i pm sequestrano … – Repubblica.it

LA VIGNETTA E’ DI ALTAN: SE QUALCUNA/O NON LA CAPISCE… FORSE DOVREBBE PARLARE CON UN’AMICA O UN AMICO DI FIDUCIA.

 

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