Abbracci: a Bilbao come nelle galassie

di Maria Teresa Messidoro (*)… ha collaborato Pablo Neruda.

Micheline Kononbe è nata a Itol, un piccolo paesino del Camerun, dove si è soliti seppellire i morti negli alberi.

Quando una delle sue figlie morì in seguito ad un aborto clandestino, Micheline viveva già a Bilbao e non poté quindi rispettare le proprie tradizioni. L’unica cosa che poté fare è recarsi a La Posada de los abrazos per piangere: lì altre donne hanno pianto con lei. “Mi sono sentita molto abbracciata in questa casa: avrei potuto impazzire, però le altre donne si sedevano con me quando era necessario” (1)

Fotografia tratta da https://www.pikaramagazine.com/2021/03/abrazar-mujeres-invisibles/

 

Sa che poteva impazzire perché non era la prima figlia che perdeva. La prima morì mentre migrava verso l’Europa. Il viaggio non era stato né facile, né corto, né tranquillo. Durò più di due anni: ma prima di attraversare il mare aveva già seppellito in Marocco un bebè di otto mesi, nato dalla relazione con un uomo violento. Quando raggiunse la Spagna, Micheline si separò da quell’uomo, che si fermò a Madrid, e si diresse verso Bilbao. Solo il bere e il fumare le davano pace.

Una notte tutto cambiò: stava dormendo su un cartone nella Via San Francisco di Bilbao, quando una donna la svegliò e le propose di andare con lei. La accompagnò ad un portone poco distante, in una delle case de La Posada de los abrazos (2), un collettivo di lotta per l’inclusione sociale. Una cena frugale, una doccia, poi un letto comodo, dove Micheline dormì fino alle 11 del mattino seguente.

Quella donna che portò via dalla strada Micheline era una assistente sociale che collaborava con La Posada, una struttura autonoma pensata in chiave femminile. Quella posada è diventata così la casa di Micheline per lunghi cinque anni, il tempo necessario per abbandonare l’alcolismo, grazie al programma Azulan e alla associazione Zubietxe.

Ora Micheline vive in un piccolo appartamento nel quartiere di Uribarri, però ritorna sempre alla Posada per offrire il proprio sostegno alle donne che lì sono accolte da Laura Agirretxea e Arantza Hergueta.

Abbracciandole, sicuramente.

L’abbraccio è qualcosa di magico, ovunque avvenga, soprattutto tra donne.

Anche le galassie sono di genere femminile vero?

Allora, ecco lo spettacolo di due galassie, la NGC 7285 e la NGC 7284, separate da quasi 20 mila anni luce,  “abbracciate” per effetto di una marea gravitazionale capace di interagire per più di 200 mila anni luce. Questo fenomeno è catalogato come Arp 93.

Fotografia tratta da https://astro.org.sv/imagendeldia/agosto-16-2023-arp-93-un-abrazo-cosmico/

Ciò che succede a queste due galassie non è niente di strano nell’Universo: nel febbraio 2022 il  telescopio spaziale Hubble ha immortalato la spettacolare fusione tra tre galassie, fenomeno che probabilmente porterà al sorgere di una nuova galassia. (3)

A gennaio di quest’anno, il telescopio James Webb ha “fotografato” l’inizio della collisione tra le cinque galassie che formano il cosiddetto Quintetto di Stephan, il più famoso gruppo compatto di galassie, scoperto nel 1877 dall’astronomo francese Edouard Stephan (4)

Fotografia tratta da https://www.ilmeteo.net/notizie/attualita/collisione-tra-galassie-sta-generando-onda-urto-colossale-spazio.html

Qualcosa di analogo riguarda la Via Lattea, la galassia a cui appartiene il nostro microscopico sistema solare, e la galassia di Andromeda, distante dalla Via Lattea circa 2 milioni e mezzo di anni luce. Secondo studi recenti, tra 6 miliardi di anni circa, anno più anno meno, le due galassie, sempre più attratte l’una dall’altra, si abbracceranno, per fondersi l’una con l’altra.

Foto della galassia di Andromeda

 

Non sappiamo se apparirà in cielo Latto-meda o Andro-lattea, oppure qualcosa altro.

Gli astronomi chiamano questi fenomeni collisioni, o fusioni.

Per me esprimono la bellezza di un abbraccio, forte, più forte delle avversità, che trasformerà due o più soggetti femminili in un altro, qualcosa di unico e irripetibile, in grado di riscrivere la storia dell’universo.

La magia di un abbraccio

Quanti significati sono celati dietro un abbraccio?
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.

A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.

Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo”.

PABLO NERUDA (5)

 

  1. https://www.pikaramagazine.com/2021/03/abrazar-mujeres-invisibles/
  2. https://www.laposadadelosabrazos.org/
  3. https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/limmagine-di-una-collisione-fra-tre-galassie-e-il-nuovo-capolavoro-di-hubble/
  4. Si tratta di un insieme di 5 galassie situato in direzione della costellazione di Pegaso, a circa 290 milioni di anni luce di distanza dalla Terra.
  5. Traduzione tratta da https://rifabio.me/la-magia-de-un-abrazo/

 

* Professoressa di fisica in pensione, sempre col naso all’insù

Teresa Messidoro

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