#aChair4Assange

una mobilitazione della società civile (ripreso dal sito di Pressenza)

 

(intervista di Claudio Rossetti Conti)

 

Abbiamo intervistato Jamil El Sadi, membro del movimento culturale internazionale Our Voice che si batte per la Verità e la Giustizia, gruppo giovanile nato dalla rivista ANTIMAFIADuemila fondata da Giorgio Bongiovanni. Jamil ci parla di libera informazione e lotta per la giustizia proponendoci un’iniziativa artistica a favore di Julian Assange e dei valori che egli incarna; giornalista ed attivista fondatore di WikiLeaks che ha svelato intrighi transnazionali, la corruzione e le colpe del potere, abbandonato dalle istituzioni e dai media televisivi nell’ingiusto processo di cui è vittima. Nel silenzio assordante dell’indifferenza, Our Voice alza la voce.

Cosa rappresentano per voi giovani di Our Voice, Julian Assange e il processo che sta subendo?

Rappresentano lo smascheramento di ogni atteggiamento ipocrita di chi parla di diritti umani, libertà e democrazia. Il processo è una tale farsa che costringe inevitabilmente a prendere una posizione chiara sul tema: o si sta dalla parte di chi ha svelato crimini o dalla parte di chi li ha commessi.

In questo caso più di ogni altro, tacere sul tema Assange equivale a schierarsi dalla parte del crimine. La persecuzione ai danni di quest’uomo, colpevole di aver detto la verità, è davvero eclatante: detenzione arbitraria, isolamento, campagne diffamatorie, torture psicologiche, violazione di richiami dell’Onu, processo a porte chiuse con l’imputato tenuto in una gabbia di vetro e molto altro ancora. Dobbiamo difendere il nostro diritto a un’onesta informazione e a un mondo dove regni la trasparenza e non la corruzione e le menzogne.

In cosa consiste l’iniziativa che state promuovendo? Come e dove possiamo accedervi?

L’iniziativa #aChair4Assange consiste nel promuovere una mobilitazione della società civile. Per contribuire alla campagna è sufficiente scattarsi una foto su una sedia (ispirata dalla celebre scultura “Anything to Say: a monument to courage” di Davide Dormino) tenendo in mano un cartello con su scritto #aChair4Assange. La foto dovrà essere pubblicata come post sui social con i seguenti hasthag: #aChair4Assange #FreeAssange #JulianAssange #Assange #AnythingToSay. È necessario raggiungere la più ampia visibilità e i social in questo possono essere di aiuto. Solo così riusciremo a creare la pressione politica e mediatica sufficiente per smuovere l’opinione pubblica e sollecitare i governi a pronunciarsi e a contrastare una simile ingiustizia.

Da dove nasce la necessità di #aChair4Assange e qual è il fine della vostra iniziativa?

Il progetto #aChair4Assange nasce per contrastare l’assordante silenzio mediatico che continua ad avvolgere questa vicenda. Il fine principale è proprio quello di far conoscere il più possibile chi è Julian Assange e perché dobbiamo difenderlo. Come si vede nel video, un ragazzo, nei panni di Assange, è il primo a svegliarsi dal torpore mediatico in cui tutti noi siamo immersi. Dopo di lui, altre persone fanno lo stesso. Non dobbiamo assolutamente interrompere questo processo, ma continuare a coinvolgere sempre più persone. Ognuno di noi può essere Julian Assange divulgando ciò che Wikileaks ha rivelato.

C’è qualcosa che volete comunicare ai giovani che vi stanno leggendo?

Innanzitutto chiediamo di partecipare alla campagna #aChair4Assange che abbiamo lanciato sui social, perché ogni singola voce ha un ruolo fondamentale e può contribuire a salvare Assange. Documenti della Cia rivelati da Wikileaks mostrano come noi “opinione pubblica” siamo il loro nemico e ostacolo principale. Le organizzazioni che finanziano guerre e commettono crimini, abusi e tanto altro in ogni parte del mondo lavorano nella segretezza assoluta proprio per “tenere buona” l’opinione pubblica. Lo stesso ruolo dei media va in questa direzione: manipolare, o tacere, le informazioni per scongiurare una vasta opposizione popolare. Assange tramite Wikileaks ha contribuito a “svegliarci”, mostrandoci la vera realtà che si cela dietro trattati economici, società, guerre, missioni diplomatiche e altro. Ora sta a noi mobilitarci: è necessario difendere quest’uomo per esigere trasparenza su ciò che accade nel mondo e su ciò che i governi fanno a nome di noi cittadini.

Video integrale #aChair4Assange:

 

 

Info della campagna: qui

 

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