Affarone: al Conad di Cesena bavaglio da un miliardo…

La rivista sul web «Collegamenti» organizza – il 27 settembre – a Cesena «Golia contro Davide», una serata sulla libertà di informazione e opinione

di Piero Guiducci

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Invito a serata pubblica organizzata dalla redazione di «CollegaMenti»: martedi 27 settembre – ore 20.45 – alla sala Quartiere Oltresavio di Cesena, in piazza Anna Magnani 143: da Piero Guiducci, a nome della redazione di «CollegaMenti»

Di recente il nostro redattore Davide Fabbri è stato vittima di un fatto molto grave, che non ha precedenti a Cesena. Un importante e noto gruppo economico – Conad – gli ha fatto pervenire un atto di citazione in sede civile per diffamazione, con una richiesta di risarcimento economico per danni pari alla incredibile somma di 1 milione di euro.

Davide Fabbri è impegnato da anni in una intensa e appassionata attività di informatore libero, oltre che di impegno sociale e politico, che svolge a mo’ di blogger attraverso sue specifiche pagine FB e su blog, e ora anche tramite le pagine di «CollegaMenti», di cui è ideatore e cofondatore. Da tempo egli pubblica quasi quotidianamente articoli di inchiesta su vari fronti, soprattutto laddove vi è abuso, sopruso, sfregio del paesaggio e consumo del territorio, speculazione immobiliare, bancaria o nel mondo del lavoro, intrecci di interessi, malagestioni e malcostumi, sia in ambito economico che politico, o addirittura dove questi si danno la mano. Le inchieste di Davide sono sempre strutturate su solide ed indiscutibili basi di dati certi e verificabili e, pur mantenendo uno stile deciso e forte, spesso spigoloso, non eccede mai in affermazioni o aggettivazioni offensive o diffamanti. La sua stessa etica e morale gli impedirebbe di essere impreciso o superficiale, scorretto o di parte. Chi lo conosce bene sa quanto Davide Fabbri sia rigoroso ed intransigente, anche con sè stesso. Per questo le sue inchieste si possono definire, a ragione, punti di vista scomodi.

Il gruppo economico che ha citato Fabbri è CIA-CONAD. Un vero e proprio colosso economico. A firmare l’atto di citazione sono Luca Panzavolta e Maurizio Pelliconi, rispettivamente amministratore delegato e presidente di CIA. Ciò che viene contestato al nostro redattore altro non è che una serie di frasi estrapolate da diversi articoli di inchiesta che Davide ha postato sulle sue pagine FB nell’arco degli ultimi due anni, per contrastare il progetto di nuovo Ipermercato Conad al Montefiore di Cesena, con patto di scambio della costruzione della nuova caserma dei Carabinieri.

A ben guardare l’atto di citazione inviato da Conad, però, nelle frasi citate non vi è alcunché di offensivo né alcuna traccia di diffamazione, anche a detta degli avvocati contattati per la difesa. Ciò che a noi pare evidente, è che il vero motivo che ha scatenato l’ira di Conad è semplicemente il fatto che in quelle frasi, il nostro redattore parla di centri di potere, di legami di amicizia, e di patti fra politica e impresa. Non è quindi la diffamazione bensì il contenuto, quello che costituisce la verità dei fatti. Questo è ciò che da fastidio a Conad, ma anche al sindaco Lucchi, che in una sua lettera ai giornali lo ammette candidamente. Da fastidio che si raccontino quei fatti. Perciò diviene ovvio che la citazione per diffamazione è in realtà un pretesto. Ma a quale fine? E cosa giustifica una richiesta di risarcimento economico così esageratamente esosa?

Davide Fabbri è molto conosciuto e seguito, è un personaggio pubblico a Cesena, considerato anche dal sindaco come leader politico di fatto delle opposizioni. Davide Fabbri, però, è anche uno di noi, un cittadino che vive del suo stipendio. Per questo l’enorme, spropositata cifra richiesta da Conad (ricordiamo: 1 milione di €) spaventa, perché è difficile se non impossibile da risarcire per uno come noi, e ucciderebbe socialmente chiunque, ne comprometterebbe la serenità, ed al contempo assume quindi i contorni dell’azione fortemente simbolica, emblematica. Ma non solo. Proprio per questo valore simbolico noi riteniamo che si tratti di una azione strumentale che, affermando l’arroganza e la prepotenza dei centri di potere, politici ed economici, incide gravemente sul diritto di libera espressione del pensiero. Centri di potere che non accettano alcuna forma di critica e messa in discussione, che impongono una autorità ed una intoccabilità autodeterminate, in barba alle tanto declamate democrazia, trasparenza e partecipazione.

Secondo noi, sia l’atto di citazione e richiesta di risarcimento inviato da Conad a Fabbri, che la lettera aperta del sindaco, in realtà veicolano un messaggio trasversale, molto chiaro e forte, alla comunità, una vera e propria intimidazione preventiva nei confronti di chiunque intenda mettersi di traverso riguardo i piani dei potenti, chiunque intenda alzare la voce per criticarli. Una intimidazione nei confronti della cittadinanza attiva, un “colpirne uno – meglio se quello più in vista – per educarne 100”.

Da questa vicenda cogliamo infine un’ulteriore aspetto, che ci porta ad una precisa riflessione e che ci ha ispirato il titolo della serata: perché i potenti, pur essendo tali, arrivano a concepire così gravi atti intimidatori nei confronti di un cittadino? Forse perché il cittadino ha il coraggio di raccontare le cose che altri non raccontano? Forse perché temono le critiche, la circolazione di informazioni, laddove le informazioni portano, appunto, verità che essi vorrebbero celate? Ed anche questo è un ulteriore aspetto della discussione. A noi è venuta in mente l’immagine della famosa storia biblica, per cui: Golia teme Davide?

Alla serata di martedì 27 settembre avremo poi un interessante contributo del giornalista, scrittore, blogger indipendente Daniele Barbieri, già giornalista de “il manifesto”, ora curatore del blog “La Bottega del Barbieri”. Infine, daremo ampio spazio al dibattito aperto, per riflettere insieme sul tema.

IL TITOLO DI OGGI E’ STATO SCELTO DAL SIGNOR BONAVENTURA… INSOMMA DALLA BOTTEGA

 

Davide Fabbri

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