Afriche, Nigeria, religioni?

Non sono un’esperta di Nigeria, ne ho solo letto qualcosa, ho qualche amico nigeriano. Conosco un pochino la regione dei Grandi Laghi, ho visitato altre Afriche, ne ho gustato l’apparente mistero, per le mie chiavi di lettura europee, così diverse dalle loro. Il contatto con le Afriche mi ha suscitato una sana diffidenza: dubito della maggioranza delle analisi dei media europei, quando tentano di leggere e spiegare la realtà politica, economica, sociale, dei paesi africani. Volendo, ci si può informare in modo abbastanza approfondito anche in Internet. In rete sono disponibili testate specializzate, che si occupano da anni di Afriche, testate africane, vi sono molti africani della diaspora di diversi paesi in Italia… ciò nonostante i commenti italiani sono troppo spesso approssimativi e sbrigativi. Si liquidano le disgrazie come inevitabili problemi ambientali o si imputa tutto alla corruzione politica, alle lotte tribali, ai problemi religiosi.

Non riesco a fare eccezioni per la Nigeria, anche se non ho competenze per darne una lettura originale e approfondita.

La Nigeria è una Repubblica federale di 36 Stati, 150 milioni di abitanti. Circa la metà della popolazione, che abita soprattutto il sud della nazione, è cristiana, mentre l’altra metà, che abita il nord, è musulmana. L’economia dello Stato è in crescita, grazie ai giacimenti petroliferi, ma la ricchezza non ricade sui nigeriani. E’ un paese potenzialmente ricco, in cui il 70% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. E’ stata la più grande produttrice ed esportatrice di olio di palma, nel 1960, ma dal 1980 ha cominciato ad importarne. In quel periodo sono crollate anche la produzione di arachidi e di zucchero di canna. Perché?

La balcanizzazione della Federazione Nigeriana sembra essere un tentativo di fornire maggior rappresentanza politica e potere economico ad ogni singola etnia; ha portato da 3 macroregioni post indipendenza ad un totale di 36 Stati odierni. Attualmente, nel Delta del Niger, vi sono  pressioni affinché siano creati 3 nuovi Stati per risolvere i conflitti etnici che infiammano la regione. Peccato che sembra questi conflitti siano dovuti soprattutto alla gestione delle ricchezze date dai giacimenti petroliferi , nelle mani di pochi, in contrasto con la povertà della popolazione che abita la zona, per di più danneggiata pesantemente dall’inquinamento provocato dalle strutture estrattive. Il Mend, Movimento per l’emancipazione del delta del Niger, che in passato ha sequestrato diversi tecnici delle compagnie petrolifere, chiede che la popolazione possa avere qualche vantaggio economico dalle estrazioni petrolifere e che si interrompa la devastazione ecologica del delta del fiume.

A Jos, la capitale dello Stato di Plateau, ciclicamente avvengono scontri che hanno una forte connotazione etnica e religiosa. Alla vigilia di Natale c’è stato l’ultimo massacro, con circa 90 morti cristiani. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo islamico Boko Haram e da un “ Gruppo del popolo devoto al profeta per la propagazione della guerra santa”. Il conflitto “religioso” ha avuto inizio prima dell’indipendenza del paese, avvenuta nel 1960, e forse è dovuto, più che ad incompatibilità religiosa, alla povertà. Sia la comunità musulmana che quella cristiana vivono in perenne indigenza, senza prospettive di sviluppo ed opportunità economiche per le giovani generazioni. Tutto ciò diventa  terreno fertile per la strumentalizzazione di politicanti senza scrupoli, che vogliono mantenere un clima di instabilità su cui regnare, approfittando delle differenze e diffidenze tra le due comunità.

“Ci sono alcuni uomini politici che non vogliono le elezioni e che, per i loro affari personali, preferiscono che la Nigeria sia una nazione ingovernabile”: hanno dichiarato pochi giorni fa, in una conferenza stampa congiunta, i due principali rappresentanti delle comunità cristiane e musulmane nigeriane facendo riferimento agli attentati e alle successive violenze avvenute a Jos ed a Maiduguri, 500 chilometri più a nord. “Alcuni politici conoscono bene le debolezze della nostra gente. Sanno molto bene come manipolare ciò in cui credono e sanno sfruttare la loro ignoranza o povertà. E conoscono molto bene anche in quali parti del paese la gente reagisce con più facilità a determinati stimoli” hanno detto i due. “La Nigeria, sia il governo che la sua gente, ha la volontà politica e sociale di risolvere questo problema” . Intanto le elezioni presidenziali nigeriane, inizialmente previste per il prossimo gennaio, sono state rinviate al 9 aprile del 2011: lo ha annunciato la Commissione Elettorale indipendente, precisando che il voto sarà preceduto il 2 aprile dalle elezioni politiche.

Queste notizie solo per sottolineare che non è tutto così semplice come sembra, non si tratta solo intolleranza … che si tratti invece di interessi economici e di potere di pochi, che manipolano la maggioranza? Che siano implicati interessi stranieri? Ovviamente si, se si tratta del Delta del Niger e delle multinazionali dell’estrazione petrolifera (in fondo anche noi abbiamo una compagnia petrolifera che, con “rispetto, internazionalità e ricerca” lavora in 70 paesi “per portarVI energia”).

Che il mandante delle stragi religiose non sia “il sacro fuoco della fede” ma altro?

Lo scopo di questo scritto è condividere con voi che leggete questo e molti altri dubbi sulla politica e l’economia africana, che nulla ha da invidiare alla nostra, e non è una affermazione di cui compiacersi.

Donata F

Donata Frigerio

8 commenti

  • Fela Kuti… impiccato su ordine della shell…o sbaglio?

    • Olawale Oladejo

      Caro Marco, era Ken Saro Wiwa impiccato su ordine della shell e altre companie petrolifere.
      Per quanto riguarda l’articolo, ha sollevato i dubbi ragionevoli sulla situazione in certe zone della Nigeria. Il problema ( conflitto) religioso è aggravato da quando il nostro federalismo ha permesso la sharia in alcuni stati nel nord mentre la Nigeria è uno stato laico. Certo che uno puo dire che la sharia è applicata per chi lo vuole in Ingliterra, ma non è applicabile nel contesto Nigeriano dove regnano l’ingnoranza e la povertà.
      La cosa strana è che i vari governi Nigeriani ma hanno mai fatto indagini come si deve per risalire ai mandanti e finanziatori di questi conflitti hanno sempre arrestato e ucciso ,spesso in via barbarica, alcuni esecutori.
      Certo che l’influenza esterna gioca in modo importante a tal punto che l’ingnoranza e la povertà portano alcuni Nigeriani ad ammazzarsi per le religioni imporati , semplicemente perchè hanno perso la loro radici.

  • Che il mandante delle stragi religiose non sia “il sacro fuoco della fede” ma altro?

    Ho sempre dato per scontato che fosse così, il colonialismo o neo-colonialismo è essenzialmente questo, dividere per controllare. L’Eni, per esempio, si rivolge ad agenzie composte da spie ed agenti segreti, insomma insiders, per ottenere dossier politici dei paesi più ricchi di risorse del mondo. Vi allego questo articolo:

    http://ilpuntoimproprio.splinder.com/post/23736816/eni-finanzia-spie

  • grazie a voi che avete commentato, così ho avuto modo di imparare qualcosa su Fela Kuti (che ho cercato su internet). Mi fa piacere che abbiate nominato Ken Saro Wiwa, di cui db aveva già pubblicato un racconto, e che non ho citato perchè meriterebbe uno spazio tutto suo.
    Grazie anche del link alla ENI, che risulta in Congo RD stia proponendo un oleodotto da est a ovest…. e anche questa è una storia da seguire…

  • Ringrazio chi ha ricordato Ken Saro. Fortunatamente qualcuna sa chi sia e cosa ha dovuto sopportare. Bella disamina, credo che la Nigeria rappresenti molti dei problemi dell’Africa. Auguro un buon anno a tutto il blog.

  • Buon Anno, Daniele,
    a te e agli amici commentatori
    cristina

  • Grazie di questo post, Donata.
    Goccia a goccia forse prima o poi si conoscerà un poco più di quel che ci dicono.
    Uno spazio per Ken Saro… che aspetti a prenderlo e ad arricchirci ulteriormente?
    Io ti aspetto e con me penso tutti i qui presenti e non.

    Grazie.
    clelia

  • Clelia, grazie per i complimenti! In realtà per il mio prossimo articolo vorrei parlare di nucleare (un velo di mistero…. pur sempre legato all’africa), sempre che riesca a documentarmi in modo sensato… di solito scrivo cose originali, cerco poche fonti d’agenzia… vedremo…

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