Ai camminatori della pace

«ABBASSO la GUERRA. Persone e movimenti per la pace dall’800 a oggi»: catalogo della mostra a cura di Francesco Pugliese. Edizione: Grafiche Futura- Helios, 2013

Recensione di Laura Tussi    

L’impegno per la pace di Francesco Pugliese viene raccolto, elaborato e tramandato in questo catalogo,

da cui è tratta una mostra documentaristica itinerante esposta ovunque si presenti la volontà di offrire un contributo culturale e di pensiero al recupero della memoria storica dell’attivismo dei costruttori di pace contro l’orrore delle guerre. Occorre sottolineare la particolare ampiezza della ricerca, il valore di strumento di consultazione del libro-catalogo e l’intento di rispondere a un bisogno di sistematizzazione nella narrazione dell’impegno contro la guerra.

Il catalogo redatto da Francesco Pugliese spazia, nell’ampia ricostruzione storicistica e storiografica, tramite documenti e fotografie d’epoca, dal periodo anticolonialista all’antifascismo, dagli scioperi del marzo 1943 al movimento dei «partigiani della pace» per arrivare al celebre appello di Einstein e Russell, alla prima marcia Perugia-Assisi, ideata da Aldo Capitini, all’opposizione pacifista nella guerra del Vietnam e ancora le grandi manifestazioni contro gli armamenti e le basi militari a Comiso, e la questione nucleare, l’audace scelta dell’obiezione di coscienza alle spese militari. L’autore non tralascia di condurre la ricerca attraverso i percorsi storici contemporanei, analizzando le guerre nella ex Jugoslavia e quella in Iraq del 2003, contro le basi Usa in Italia (come Dal Molin) e gli aerei F35, evidenziando le polemiche inerenti il taglio drastico delle risorse alla sanità, alla scuola e in generale allo Stato sociale.

La pace, da sempre, è l’ideale nobile a cui deve aspirare l’intera umanità, perché con essa tutto è possibile e realizzabile, perché la pace è creazione e creatività, è desiderio e speranza, è avvenire, è futuro per la donna e l’uomo di tutti i tempi. La vera rivoluzione è la pace, quando comincia un pensiero alternativo alla guerra. Il termine “pacifismo” è stato introdotto fra 800 e ‘900 con un pensiero e pratiche tesi a prevenire e contrastare la guerra, le culture violente, le tradizioni guerresche e le relative politiche guerrafondaie.

Il pacifismo e la nonviolenza sono espressione popolare e simbolo di uno sforzo collettivo, di un anelito interiore, di rivolte personali. Ma il cammino per una rivoluzione pacifista è ancora lungo, come sosteneva Stéphane Hessel (partigiano e padre costituente dell’Onu). Affinché «la guerra diventi un tabù come l’incesto» ribadisce il comboniano Alex Zanotelli.

 

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