Al governo centrale spagnolo, nelle persone del …

del primo ministro e del ministro dell’Interno (*)

di Sergio Falcone

Protesto con tutte le mie forze, da cittadino italiano ma, ancor prima, da uomo libero e da appartenente alla comunità umana, contro le condanne, pesantissime e ingiustificate, inflitte ai leaders della Repubblica di Catalogna.

Protesto con tutte le mie forze, da cittadino italiano ma, ancor prima, da uomo libero e da appartenente alla comunità umana, contro la violentissima repressione delle giuste aspirazioni del popolo della Repubblica di Catalogna. Repressione che non ha nessuna giustificazione e che non risparmia nessuno, nemmeno i diversamente abili costretti su una sedia a rotelle. Le scene che si susseguono su tutti i mezzi di informazione sono indegne di un paese che pretende di essere civile.

Due semplici domande.

La Repubblica di Catalogna non è il frutto di un colpo di mano. E’ stata proclamata a seguito di un referendum, ostacolato in tutti i modi dal governo centrale. Che fine ha fatto la democrazia in terra di Spagna?

Perché sono stati inquisiti i componenti delle forze dell’ordine che si sono rifiutati di usare la violenza contro chi si recava liberamente alle urne per la consultazione referendaria?

Tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione. La società non è violenza e imposizione di classe ed economica. La società non è che la libera associazione di individui tutti diversi, ma con gli stessi doveri e gli stessi diritti.

Libertà, eguaglianza, autodeterminazione, nonviolenza,

Sergio Falcone – Roma

(*) inviata per conoscenza: all’ambasciatore spagnolo in Italia
emb.roma@maec.es

e all’ambasciatore italiano a Madrid
segreamb.ambmadrid@esteri.it

NELLE FOTO: in alto Barcellona  e qui Roma (sul ponticello che è di fronte al Colosseo)

 

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