Alessandra Daniele Vintage – 02

Adattamento ambientale

di Alessandra Daniele

Il sole sorse puntuale alle 06,18. Circa quattro minuti dopo, tramontò.
Subito dopo si scatenò la tempesta.
– Ma che cazzo è successo al controllo ambientale? – chiese il governatore McKopf, urlando per sovrastare il frastuono della violentissima grandinata sui pannelli del Centro Meteo.– Avevo ordinato una bella giornata tiepida e olo-soleggiata, e invece qui sotto la Cupola c’è un inferno di ghiaccio! – ringhiò paonazzo. – I nostri cittadini pagano per il clima controllato, ed è gente abituata a ottenere esattamente quello che vuole, mica come quei morti di fame là fuori, che si beccano tutta la merda che gli scaraventa addosso l’effetto serra!
– E’ cominciato tutto stamattina, quando il nostro sole olografico è improvvisamente… tornato sui suoi passi.- Santini, meteo-tecnico, chinò la testa con aria affranta – Hackers – ammise – qualcuno è entrato nel sistema, ha preso il controllo delle nostre macchine, e le ha riprogrammate per fargli eseguire una serie casuale di sconvolgimenti climatici.
Il governatore strabuzzò gli occhi. – Allora staccatele! – ordinò – staccate le principali per riformattarle, e attivate le ausiliarie!…
– Non si può…- balbettò Santini – il…problema s’è trasmesso anche alle ausiliarie.
Un bizzarro fulmine rossastro spaccò le nubi. Dopo pochi secondi la temperatura salì di colpo di 45°, e la grandinata si trasformò in un vorticoso e ululante tornado di fango.
– Staccate tutto! Staccate e basta! – disse McKopf stridulo, mentre il tetto del Centro scricchiolava minacciosamente.
– Governatore, lei sa che è impossibile. La nostra Cupola è completamente isolata dall’esterno, e dipendente dal controllo climatico anche per il riciclaggio dell’aria! “Staccare tutto” significherebbe congelare e soffocare entro poche ore!
Oltre le finestre del Centro, la riproduzione olografica del sole continuava a sorgere e tramontare a brevi intervalli casuali, sfrecciando come una meteora impazzita
– Piano di evacuazione!.. – rantolò McKopf.
– Uscite bloccate! – rispose il capo della security, rientrando completamente coperto di fango. – Stiamo cercando di farle saltare. Intanto però la tempesta di grandine ha gravemente danneggiato il laboratorio di ricerca…
Santini sbiancò – Ricerca… genetica? – chiese.
Il governatore lanciò uno strillo sinistramente acuto. Gli altri due si voltarono di scatto, e lo videro cominciare a ricoprirsi di squame sanguinolente.
– La tossina mutagena instabile che stavano sintetizzando per l’esercito!… Il vento l’ha dispersa nell’atmosfera! – urlò Santini, fissando terrorizzato le squame spuntare anche su di lui.
Il sole zig-zagava saltando sopra e sotto la linea dell’orizzonte in una serie di albe e tramonti lampo.
La temperatura precipitò di 50° gradi
– Cosa ci succederà? Cosa ci aspetta? – farfugliò il capo della security, sguazzando tra la fanghiglia.
– Suppongo…una serie casuale di sconvolgimenti genetici.. – biascicò Santini, mentre la sua lingua si trasformava in una massa gelatinosa.
Fuori, gli ologrammi di luna e sole si sovrapposero allo zenith in un’eclisse totale.
La Cupola piombò nelle tenebre.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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