Alexander Vannucchi Leme martire della dittatura brasiliana

Il giovane fu sequestrato nell’ambito dell’Operação Bandeirantes e morì il 17 marzo 1973. Tra i suoi aguzzini anche il colonnello dell’esercito Carlos Brilhante Ustra, spesso elogiato e citato dall’attuale presidente brasiliano Jair Bolsonaro

di David Lifodi

Il 16 marzo 1973 Alexandre Vannucchi Leme, studente di Geologia all’Università di San Paolo (Usp), fu rapito dal DOI-Codi, la polizia politica della dittatura militare brasiliana. Il giorno successivo lo Stato brasiliano ne annunciò la morte, sostenendo che si era lanciato sotto ad un’auto per suicidarsi. In realtà il rapimento del giovane era dovuto alla sua militanza all’interno dell’Ação Libertadora Nacional (Aln), l’organizzazione armata fondata da Carlos Marighella uscita ufficialmente allo scoperto il 15 agosto 1969, quando organizzò la presa della Rádio Nacional e un suo militante, Gilberto Beloque, lesse un proclama in cui annunciava l’avvio della lotta rivoluzionaria contro il regime militare.

Due giorni dopo la morte del giovane, di soli 22 anni, i genitori di Alexandre seppero che il figlio era stato sepolto in una fossa comune nel cimitero di Perus, a San Paolo. Sul suo corpo, nonostante i tentativi per coprirle, erano evidenti le ferite dovute alle torture subite in carcere. Nel marzo 1976 il Dirétorio Central dos Estudantes (Dce), che il giovane stava cercando di riorganizzare, decise di denominarsi Dce-Livre Alexandre Vannucchi Leme in suo onore. Il suo omicidio scosse profondamente l’intero Brasile. Il 30 marzo 1973, alla messa celebrata dall’allora arcivescovo di San Paolo Paulo Evaristo Arns, una delle voci profetiche della Teologia della Liberazione, parteciparono oltre cinquemila persone tra studenti, artisti, sindacalisti e militanti contro la dittatura militare che si perpetrò in Brasile dal 1964 al 1985.

Lo studente fu rapito nell’ambito dell’Operação Bandeirantes (Oban), il cui fine principale era quello di stroncare l’Aln, composta sia da marxisti e militanti provenienti dal Partito comunista sia da cristiani di base come Alexandre. Ancora oggi i suoi familiari chiedono giustizia. “Vogliamo che il Brasile conosca i nomi di coloro che furono coinvolti nel suo rapimento e nella sua morte, ma anche quelli dei medici responsabili di aver rilasciato un falso certificato di morte che attestava il suicidio del giovane”, ha dichiarato di recente Aldo Vannucchi, lo zio di Alexandre.

Il ragazzo, che spesso partecipava anche agli incontri della Juventude Operária Católica, studiava a San Paolo, ma proveniva dalla città di Sorocaba, sempre nello stato paulista. Di solito, ogni quindici giorni rientrava a casa, ma quel 16 marzo 1973 i genitori si insospettirono perché ricevettero una telefonata anonima in cui fu riferito a loro che Alexandre non aveva fatto rientro a casa. Il suo caso non ebbe mai giustizia anche perché, ad ogni occasione, la morte del giovane finiva per andare nelle mani del Tribunale militare. I genitori non hanno potuto nemmeno avere un cadavere su cui piangere e, a questo proposito, Evaristo Arns ebbe a dire che alla famiglia di Alexandre fu negato quello a cui non aveva avuto diritto nemmeno Cristo, la consegna del cadavere alla madre.

L’Operação Bandeirantes aveva il compito di convogliare la maggior parte delle operazioni di repressione a San Paolo e riuniva appartenenti all’esercito, all’aeronautica e alla marina, oltre alla polizia militare e civile. Tra i principali sostenitori economici dell’Oban figuravano imprese come Ford e Bradesco, la Federação das Indústrias do Estado de São Paulo, mentre il quotidiano Folha de São Paulo spesso prestava le auto e i furgoni utilizzati per la consegna dei giornali per le operazioni di sequestro delle persone. Per inciso, tra coloro che ordinarono di torturare di Alexandre Vannucchi c’era anche il colonnello dell’esercito Carlos Brilhante Ustra, più volte elogiato e citato da Jair Bolsonaro in occasione della campagna elettorale per le presidenziali che poi lo hanno incoronato presidente del paese.

“Il mio nome è Alexandre Vannucchi Leme. Sono uno studente di Geologia. Mi accusano di essere dell’Aln”: queste furono le ultime parole del giovane, secondo alcuni testimoni incarcerati nelle celle vicino alla sua. Il 17 marzo 1973, quando fu condotto di nuovo nella cella dopo una nuova estenuante sessione di torture, Alexandre era già morto. A seguito del suo omicidio, il movimento studentesco brasiliano rialzò la testa, nonostante fossero già in carcere 44 studenti universitari della Usp. Ancora oggi, Alexandre rappresenta un simbolo di resistenza per gli studenti brasiliani di fronte ad un presidente, Bolsonaro, che più volte ha dichiarato apertamente di riconoscersi nelle pratiche del regime militare.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

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