Alla fine di un giorno noioso

Appuntamento con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su “Il salvagente“.

La città del nordest. Prima e dopo le elezioni regionali 2010. Giorgio Pellegrini è nato l’8 maggio 1957, ora ha 54 anni. Era e resta una carogna. Di famiglia istruita e benestante, dopo liceo e poca università, ha girato nell’area della lotta armata, poi ha tradito i compagni e si è rifatto una verginità, ha messo insieme denaro con crimini tanti e vari, affascinando donne per sfruttarle su tutti i piani, fino ad avvelenare la moglie. Lo avevamo appunto incontrato circa undici anni prima, lasciandolo riabilitato, stimato e ricco cittadino. Ora gestisce un locale alla moda di aperitivi e ottimo cibo, sfrutta un giro di prostitute per clienti d’alto bordo, mente e recita alla grande, si fa soddisfare (con mix di Tadalafil e “maca”) di ogni fantasia erotica (descritta appena) da quarantenni affette da fragilità cronica. E’ sposato con la succube Martina, si fa fare un pompino al mese dall’amica collega del racket, circuisce Gemma che lo venera come “re di cuori”. Dopo 11 redditizi noiosi anni, ha abbassato le difese: ecco che il suo complice avvocato Sante Brianese, divenuto deputato veneto berlusconiano (appalti, tangenti, finte consulenze, intrecci azionari, favori), alle prese col sorpasso dei padanos, perde dei soldi e prova a fotterlo. Giorgio si ributta nel crimine creativo, non ha perso né professionalità né ferocia. Ne leggerete delle belle… e forse non finisce qui. Nella presentazione romana del precedente bel romanzo, espressi un’opinione diversa dall’autore e da Tecla Dozio su quale sia un lieto fine di un romanzo con protagonista delinquente. Anche questo è imperdibile, torna lo straordinario 55enne Massimo Carlotto (“Alla fine di un giorno noioso”, e/o 2011, pag. 188, euro 17), in prima, nella nostra epoca senza i nostri sentimenti. Battisti, ma soprattutto Grace Slick. Tradizioni culinarie padovane.

Redazione
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Un commento

  • Marco Pacifici

    …Battisti…Cesare? Ho appena finito di leggerlo,Massimo ci ha donato tre anni fa a Tuscania una serata con le sue parole(La terra della mia anima) e la musica di Richi Gianco ed il sax di…perdirindina,c’è spesso sui suoi noir proprio come musicista del locale dell’Alligatore… ora non mi viene il nome…Calamandrei? Bene ugualmente…magico.

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