Alla latteria Discanto
una poesia di Sandro Sardella
alla latteria
il caffè il cappuccino il toast
ma non il vino
di quelli di Lotta Continua
era l’incontro
prima di ogni riunione
politica e non
c’era il calcetto
campo di sfide
tra “armati”
tra “pro-partito”
tra compagni
alla latteria
pensando
mi ricordai
dei compagni e di me
in un cielo di Brianza
tagliato dagli spigoli dei palazzi
dei compagni e di me
impazienti
scalpitanti
in quelle rosse
primaverili turbolenze
in quella gioia dai capelli lunghi
alla latteria
c’era il segretario l’Ermanno
dallo sguardo parrocchiale
poi ha fatto l’ingegnere in Milano
c’era il Claudio che passava
creativo e agitatore
poi di bimbi azzurro animatore
c’era l’Ernesto militante impaziente
poi pitrentotto poi
c’era la Norma la bella femminista
poi moglie insoddisfatta
c’era il Severo dagli occhi azzurri
poi che sta ancora nell’India
c’era il fratello del Gianmaria
che andò in Brasile
c’era la Silvia e la sua pancia
che lievitava
c’era il Cosimo operaio sindacalizzato
politicizzato poi ben strutturato
c’era Bambino militante grande ma buono
ora ristoratore alternativo
c’era Luisa la studentina
occhi da cerbiatto e ben decisa
poi non so
c’era la Olga con le sue giovani tette lievitanti
c’era l’entusiasmo dell’Augusto e del Davide
incidentati morti nell’andare a Roma
a manifestare
c’erano la Mara e la Nevia belle e inquiete
d’arte e d’amore
“operai studenti uniti nella lotta”
c’era il Sandrino
operaio poi stupidino
militante insofferente ai militonti
che leggeva i beat americani
e i poeti francesi
alla latteria
alla latteria
nella latteria
(in quel di Monza)
da qualche anno
c’è
una vendita di
reggiseni & mutande
e
passandoci
quasi vicino
schiacciai
una cacca di cane
e
cogitando
e
imprecando
Compagni!
ho visto
il tempo
passare
e
restare
e
il Lambro
che scorre lì lì
schiumoso e pastoso
è
la brezza che
odora
come
i saldi di stagione.
HO SCELTO PER IMMAGINI LE COPERTINE DI DUE LIBRI DI SANDRO SARDELLA (db)