«Alla mia età mi nascondo ancora per fumare»

uno spettacolo diretto da Serena Sinigaglia: da un testo dell’attrice algerina Rayhana

di MONICA MACCHI  (*)

La barba è peggio del cancro:/ ti mangia il cervello e ti corrode il cuore”

Nella società algerina/ la donna passa da essere “la sorella di suo fratello”/ ad essere “la moglie di suo marito”.

 

 

Testo di Rayhana (pseudonimo di un’attrice ed autrice costretta a lasciare l’Algeria dopo che due registi con cui aveva lavorato – Azzedine Medjoubi, direttore del Teatro Nazionale algerino e Ali Tenkhi – sono stati uccisi dagli islamisti); regia di Serena Sinigaglia; traduzione di Mariella Fenoglio. Aattrici: Matilde Facheris, Carla Manzon, Annagaia Marchioro, Giorgia Senesi, Irene Serini, Marcela Serli, Chiara Stoppa e Sandra Zoccolan. Coproduzione ATIR Teatro Ringhiera – Theater tri-buhne Stuttgart.

Sullo slogan iconico ma ormai anacronistico «Ash-shaʻb yurīd isqāṭ an-niẓām» (“il popolo vuole la caduta del regime”) sovrastato da notizie di corruzione, povertà e attentati, Fatima si concede di nascosto una sigaretta (da qui il titolo dello spettacolo) prima di iniziare il suo lavoro all’hammam, unità di luogo in cui si svolge tutto lo spettacolo fra veli e vapore.

Qui Maryam, una ragazza incinta ma non sposata, cerca riparo dalla furia di Mohammed, il fratello che «all’improvviso scopre l’onore sulla pelle e sul corpo della sorella» (e della madre, brutalmente picchiata perché non ha preservato la verginità della figlia) mentre lui «si scopa i ragazzini».

Dopo averla nascosta nella dispensa, arriva la massaggiatrice Samia che, costretta a lasciare gli studi, vuole a tutti i costi sposarsi e lo sogna pure di notte (subito rintuzzata da Fatima che le rivela «tutti gli uomini sono belli in sogno: ma nella realtà sono sporchi ed inutili; in fondo sono solo stomaco e attrezzo sessuale») e poi via via le clienti.

 

Clienti, massaggiatrici e una “francese” in cerca di moglie per il figlio in questo spazio tutto al femminile si confidano segreti e drammi a ruota libera e confrontano le loro strategie di resistenza (tra tutte una fulminante: «mio marito non ci sa fare a letto… ma suo fratello sì!!!»)  in una società patriarcale che considera il corpo femminile un terreno di conquista.

Conosciamo così in uno spettacolo corale Luisa, costretta a sposarsi a 10 anni a un amico del padre che prima le dava le caramelle e poi si abbassava i pantaloni sfoderando «un pugnale che fruga in fondo alla piaga» e che ora rivendica un destino diverso per la figlia laureata; Latifa, una maestra elementare minacciata da un suo alunno di 8 anni perché non indossa il velo; Nadia e Aisha ex nuora e suocera che sentenzia lapidaria «una divorziata deve restare a casa ad aspettare il giudizio di Dio»; Zainab, una sorella musulmana che racconta del marito un «proletario abusivo, come dicono gli atei», imprigionato e torturato e ora lei è rimasta sola perché nessuno vuole dare lavoro alla vedova di un mostro e Madame Mouni alias Carlà Brunì emigrata in Francia e “aspirante suocera” alla ricerca di una nuora con certificato di verginità alla consegna.

Ma fuori da questo spazio protetto e accogliente, si accalcano Mohammed e i suoi amici barbuti con l’avvallo dell’imam che rivendica il «giarimat al-sharf», il “crimine d’onore”, strumento principale della strategia di ricomposizione del corpo sociale che in Algeria come altrove è avvenuto sul corpo delle donne.

 

E come ha scritto Serena Sinigaglia nelle note di regia: «lo spettacolo intende farci immergere nel mondo delle donne islamiche, nella loro difficile convivenza con la cultura patriarcale, estremista, bigotta, violenta e repressiva dei propri uomini, ma è anche una denuncia perché nessuno al mondo dovrebbe essere costretto a sposarsi a dieci anni, a rinunciare agli studi, a diventare terrorista per riscattare una vita fatta di abusi e ingiustizie».

Lo spettacolo “Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” è stato ospitato dal Teatro Carcano di Milano dal 15 al 25 novembre 2018

(*) ripreso – con le foto (di Monica Macchi) – da Oubliette Magazine

 

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