Amianto nel Comune di Bologna: anno zero

Un po’ più di salute per tutte/tutti a Bologna se l’assore “competente” passerà ad altro incarico. La rimozione dell’amianto deve essere fisica non psicologica.

di Vito Totire (*)

L’attendismo del Comune di Bologna sull’amianto è stupefacente; venerdì 17 (quando si dice la superstizione) si è tenuta una udienza conoscitiva “in famiglia” a cui le parti sociali non sono state invitate (**). Nonostante tutto, il Comune di Bologna continua a rifiutare la evidenza e la ergonomia. Forse aspetta una norma nazionale (che pare infatti in gestazione, speriamo venga fuori in maniera chiara) e nel frattempo rifiuta di prendere a esempio il comune di San Lazzaro e gli altri (pochi) che hanno operato in maniera ergonomica. Nell’era (da dimenticare) del signor Cofferati la commissione consiliare competente a Bologna si era espressa favorevolmente e all’unanimità sulla proposta di censimento capillare totale attraverso l’obbligo di autonotifica. Ma il signor Cofferati si comportò da extraparlamentare e “non tenne in considerazione”; proprio come l’onorevole Del Rio in circostanza analoga (sulla bonifica della rete acquedottistica di Reggio Emilia).

E’ noto che i cittadini chiedono bonifiche dalla notte dei tempi; abbiamo più volte documentato che la rivendicazione della bonifica all’asilo Roselle è del 1980! Bologna non fa il censimento, fa le letterine e le fa a 116 soggetti, inventando che quelli sono i siti a rischio! Qualche anno fa a Cesena ne furono censiti 5.000 …

E’ chiaro che al Comune di Bologna l’amianto è volatile e va dappertutto; quindi non è a rischio solo la copertura in cemento-amianto esattamente a fianco della scuola o dell’ospedale…

Per metà i destinatari delle letterine non rispondono. E l’assessore dice: “Non ci scorderemo di loro”. Sembra che si stia scrivendo il copione di una fiction. Alcune letterine sarebbero risultate sprecate: non è amianto. I francobolli chi li paga? Da lungo tempo proponiamo una “versione” del censimento che includa la notifica anche di quello che potrebbe essere confuso con amianto (alla semplice ispezione visiva).

Forse si sta aspettando il Testo Unico sull’amianto che agli articoli 13 e 15 prevede (in maniera confusa, salvo accoglimento di nostri emendamenti) il censimento capillare con annesse sanzioni?

MA SONO PASSATI 25 ANNI DALLA LEGGE 257/92 : NON SE NE PUO’ PIU’.

Facciamo l’esempio di via Bignardi 14; il responsabile (immobiliare UTA) riceve una prima letterina e non risponde. Ma quello è un immobile che era da bonificare già da anni… Torneremo sull’argomento.

Come per la mega-tettoia dei prati di Caprara, bonificata nel 2016 con oltre dieci anni di ritardo: quante fibre ha perso prima della bonifica e dove sono finite?

In questa città e in questa regione si è giunti a una “politica” sanitaria fondata sul ricatto (niente iscrizione al nido se il bambino non è vaccinato) mentre ai tenutari di amianto si inviano letterine.

Circa poi quel che ha detto la dottoressa Guberti ovvero “l’inquinamento da amianto è diminuito”. Apparentemente: dal 2016 (18%) rispetto al 2015 (31%). Ma i numeri vanno valutati criticamente. Cosa si vuole inferire: che le tubazioni tengono meglio? Per la verità la percentuale era del 6% nel 2004-2005 (comunicazione a firma Guberti e altri, giornate di Corvara 2006).

Sull’Istituto Superiore di sanità e sul suo documento del 2015: state ancora fare il “paragone” con i dati Usa ? Prima di scrivere quel documento si poteva chiedere se qualcuno avesse dati di ricerca di amianto in acqua “potabile” effettuati in TEM (microscopia elettronica a trasmissione) Non è stato chiesto a nessuno: peccato, noi ne abbiamo e parlano di picchi anche da 2.500.000 di fibre…

A noi pare che la misura sia colma: il “giovane” assessore dia le dimissioni o, per cortesia, passi a un altro incarico, purchè gli venga tolta la competenza sul problema dell’amianto.

Se dovremo discutere con questi interlocutori l’impatto ambientale del “passante di mezzo” aspettiamoci discorsi del tipo “i fumi del diesels sono cancerogeni solo ai livelli che diciamo noi” oppure “il rischio Alzheimer cresce ad alto scorrimento di traffico ma Bologna fa eccezione…grazie alla dieta dei bolognesi”.

Bologna, 21.2.2017

Prossima “puntata”: «via Bignardi 14, Bologna campa cavallo che la fibra si disperde».

(*) Vito Totire è di AEA – associazione esposti amianto e rischi per la salute

(*) cfr La “mal-aria” fra noi: inquinamento e tumori…

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