Amianto: se Bologna rimasse con bonifica

Rumori, tumori, censimenti: una piccola storia stupefacente dalle parti di Marx, inteso come via, e della caserma Perotti

di Vito Totire (*)

Il 20 marzo «Il resto del Carlino» – parlando d’altro (**) – immortalava la presenza di fibrocemento tremendamente simile a quello contenete amianto nella caserma Perotti di via Carlo Marx. I vicini avevano patito – così si dice – una notte insonne e per questo erano molto arrabbiati. Essere disturbati di notte da rumori sgraditi non è una bella esperienza; è capitato anche a me in Sardegna ma le autorità locali non hanno mai messo la discoteca responsabile del frastuono in condizioni di non nuocere…

Dopo la notte tempestosa, abbiamo sentito parlare di bonifiche. Abbiamo pensato: è stato individuato il fibrocemento. No, si trattava di “bonifica” di sostanze stupefacenti. Ma stupefacente è anche la situazione dell’amianto: quello della ex caserma Perotti (ammesso che amianto sia) è sfuggito a un censimento… che il Comune di Bologna non ha mai voluto fare. Infatti il Comune ha sempre rifiutato una via ergonomica e ragionevole per effettuare il censimento tanto – per certi sindaci – l’importante e lamentarsi, dichiararsi autorità sanitaria locale in un assemblea pubblica quando fa gioco e poi scordarsene il giorno dopo.

Aspettiamo il “Testo unico amianto nazionale” che prevede sanzioni penali per chi non segnala la detenzione di amianto.

Ma via: la Dozza è già sovraffollata e la “pantalonata” del Testo unico (ammesso che resista e che non venga ristretta all’amianto friabile) si può forse spiegare con l’inerzia degli enti locali a 25 anni dalla legge 257/1992. Parliamone ma senza cercare scorciatoie.

Se il censimento fosse stato fatto, come a San Lazzaro di Savena, ora sapremmo di che natura è quella tettoia fotografata. Anzi verosimilmente quella tettoia sarebbe già bonificata. Per essere chiari la nostra proposta di censimento include anche la individuazione di fibrocemento asbestos-free. Questo consentirebbe a cittadini vicini di casa di non allarmarsi nel caso di coperture prive di amianto.

Ai cittadini dobbiamo dire che se il rumore disturba subito, l’amianto ha un altro tempo di latenza ma quando colpisce, fa danni più rilevanti.

Se è amianto bisogna bonificare subito sperando che i giovani si cerchino posti ben più salubri per divertirsi e magari dotati di barriere fonoassorbenti. Sulle “sostanze”: parliamo pure di quelle visto che ci sono tanti modi per produrre endorfine…

Bologna, 29.3.2017

(*) Vito Totire di AEA, l’Associazione esposti amianto

(**) I giornalisti bolognesi raccontano di un rave party nella caserma e delle “forze dell’ordine” prontamente mobilitate

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