Ancora a Lampedusa

Un piccolo ricordo di Energu…

per i fratelli scomparsi: «spero siano approdati in un luogo migliore di quello capitato loro in vita».

energu-Lampedusa

 

Redazione
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4 commenti

  • da TERRE LIBERE
    Finita l’emotività del momento, Lampedusa sarà dimenticata.
    Un contributo alla discussione per costruire il cambiamento, per cancellare la Bossi – Fini

    Oltre Lampedusa. Perché l’operaio-migrante dell’Ikea è osceno?

    Le politiche dell`Europa Fortezza hanno prodotto negli anni sprechi e lutti. Eppure rimangono immutate. Qual è il motivo? La frontiera chiusa ha un consenso popolare perché rimane diffusa l`idea secondo cui il migrante è un rivale nell`accaparramento delle risorse pubbliche e un concorrente per il lavoro. Valorizzare esperienze come quella dei lavoratori migranti della logistica serve a ribaltare questa idea e superare la contrapposizione
    di Antonello Mangano

    Leggi tutto: http://www.terrelibere.org/4700-oltre-lampedusa-perche-l-operaio-migrante-dell-ikea-e-osceno

  • ricevo e posto

    Ordine del giorno presentato al comitato direttivo della Fiom Cgil di Ravenna.

    Le centinaia di vittime provocate dall’ennesimo naufragio in prossimità delle coste di Lampedusa ha provocato sgomento e commozione.
    Oltre alla naturale pietas umana e alla solidarietà occorre tuttavia che ci interroghiamo seriamente sulle cause di questi drammi, altrimenti le lacrime versate rischiano di sembrare pura ed ipocrita retorica.
    Sono numerose le stime che in queste ore si rincorrono circa il numero dei migranti deceduti durante il tentativo di approdare all’interno della “fortezza Europa”. Le stime più prudenziali parlano di oltre 7000 vittime dagli Novanta ad oggi, ma più di qualcuno si azzarda a triplicare tale numero.
    Questi dati descrivono un fenomeno tutt’altro che casuale, questi dati ci dicono che ciò che è avvenuto ieri non è una tragica fatalità. Le morti di queste persone sono le inevitabili conseguenze delle politiche neoliberiste che hanno caratterizzato tutti i governi d’Europa.
    Tali politiche hanno generato povertà, miseria e guerra nei Paesi cosiddetti in via di sviluppo. Il neoliberismo esprime tutta la sua cinica natura propugnando e praticando la libera circolazione dei capitali, ma proibendo e punendo la libera circolazione degli esseri umani attraverso leggi quali la Bossi-Fini o il sistema di controllo delle frontiere europee, meglio noto come Frontex, indifferente alle morti e alle sofferenze provocate.
    L’Italia in primis e l’Europa devono trasformarsi da fortino spaventato a società inclusiva, modificando le legislazioni in materia d’ingresso e di cittadinanza, in modo da governare con realismo i flussi migratori, evitando di approcciarsi a un fenomeno strutturale in maniera demagogica, sicuritaria e anacronistica. Non solo, ma occorre sostenere la creazione di canali umanitari affinchè chi fugge da conflitti, povertà e miseria possa esercitare con la dovuta pienezza il diritto d’asilo, come stabilito dall’articolo 10 della nostra Costituzione.
    La Fiom Cgil di Ravenna quindi farà quanto in suo potere per continuare a promuovere il radicale cambiamento del Testo Unico sull’Immigrazione, e favorire il diritto d’asilo per rifugiati.
    (Piangipane, 4 ottobre 2013)

  • SEGNALO ANCHE QUESTO

    Lampedusa: la “risposta” dell’Europa
    In risposta alla strage di Lampedusa, l’Europa chiede il potenziamento di Frontex. Una vera e propria macchina da guerra contro i migranti, che negli ultimi anni ha gestito soprattutto le operazioni di rimpatrio, con ben poca considerazione, come ha notato anche l’Onu, dei diritti umani
    di Grazia Naletto

    LO POTETE LEGGERE sulla newsletter di SBILANCIAMOCI.INFO (n.271 – 9 ottobre 2013);
    sbilanciamoci.info è un portale d’informazione e dibattito per il quale scrivono economisti, ricercatori, giornalisti, studenti, operatori sociali, sindacalisti. E’ collegato – attraverso la campagna “Sbilanciamoci!” – a una vasta rete di associazioni, organizzazioni, movimenti.

  • SEGNALO ANCHE QUESTO
    Quello di Agrigento è uno strano rito funebre, nel quale sono assenti i corpi dei migranti annegati da respingimento e accanto ai rappresentanti del governo italiano siedono non i genitori e gli amati delle persone annegate ma i rappresentanti della dittatura eritrea, cioè gli aguzzini dalle due sponde. Nei “grandi” media si sono spese migliaia di parole per fare ipotesi su scafisti, navi madre e non si è quasi mai sentito pronunciare il nome “Isaias Afewerki” il dittatore che in Eritrea impone il servizio militare a vita, che ha il maggior numero di giornalisti al mondo ospiti delle sue prigioni e i cui arsenali sono rimpinguati dalle armi provenienti dall’industria bellica del fiorente nord–est italiano. Il paese è stato definito dalle più importanti associazioni per i diritti umani una prigione a cielo aperto. “Né si è fatta alcuna illazione sul perché sia stato consentito a rappresentanti e ufficiali eritrei di ispezionare e riconoscere le salme, proprio quelle di giovani provenienti da un paese per cui l’italia finisce per riconoscere lo status di rifugiato politico – scrive Pina Piccolo – Non si palesa nessuna contraddizione nel fatto che ai rappresentanti delle istituzioni eritree sia lecito curiosare tra i corpi dei morti e non ai parenti venuti con gran sacrificio da lontano per avere almeno la consolazione di dare l’ultimo saluto al proprio congiunto”. Se l’attività del tombarolo consiste nella cinica ed egoista raccolta dei frutti del rito funebre, allora questo non è che un governo tombarolo, di larghe intese naturalmente
    http://comune-info.net/2013/10/governo-tombarolo/

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