Anna Freud: la balorda geniale

di Daniela Pia

Anna Freud, figlia di Sigmund e Marta e fondatrice della psicoanalisi infantile nacque a Vienna il 3 dicembre 1895. «Annina» viene descritta come bruttina, poco alta, con le spalle curve, senza pretese, vestita di grigio e con brutte scarpe: «consapevole di non essere sufficientemente femminile o attraente come donna». Riteneva di essere stata trascurata dai genitori: le era stato dato un nome insignificante e banale, era stata allattata artificialmente, lasciata a casa durante le ferie e le si preferivano le sorelle. Lei stessa si definiva dumm (balorda) ma poichè i suoi la pretendevano diligente finì per esserlo davvero.

Ancora incerta sul futuro professionale scelse di recarsi in Inghilterra, da sola per studiare la lingua e, mentre il primo conflitto mondiale incombeva, si dedicò all’insegnamento; cominciò a interessarsi alla psicologia dell’età evolutiva durante quell’esperienza. Non era il suo primo approccio con gli aspetti legati alla psicologia e alla psicoaanalisi: nel 1918, il padre la sottopose a diverse sedute che influenzarono non poco la sua formazione. Questo indusse molti critici a chiedersi perché  Freud avesse scelto di analizzare  la figlia, invece di lasciarlo fare a qualcuno dei suoi allievi/e lasciando intendere che forse vi fossero segreti di famiglia che il padre della psicoanalisi non voleva far conoscere.

Dal 1920 in poi Anna Freud ebbe modo di frequentare, assieme al padre, la scrittrice e psicoanalista Lou Andreas-Salomé,  di cui divenne molto amica, ed è nella sua casa che conobbe sia Nietzsche che Rilke. 

La sua prima opera «Fantasie ricorrenti e sogni diurni» è del 1922 ma è dal 1923 che cominciò ad occuparsi di psicoanalisi infantile, con particolare attenzione alle tecniche da adottare con i bambini: esperienza che confluirà poi nella sua seconda pubblicazione ««Introduzione alla tecnica della psicoanalisi infantile». Anna Freud parla di quel periodo come se si trattasse dell’esplorazione di un nuovo continente, un viaggio che le avrebbe offerto la possibilità di cambiare molte cose.

Quando nel 1923 al padre Sigmund fu diagnosticato un cancro alla mascella – per il quale dovette subire tantissime operazioni –  fu Anna che gli stette accanto e si occupò di assisterlo.

Intanto il suo valore professionale cresceva: fra il 1927 e il 1934 fu designata “Segretario Generale” della Società Psicoanalitica Internazionale per essere poi nominata, nel 1935, direttore dell’Istituto di Formazione Psicoanalitica di Vienna.

Nell’opera «L’Io e i meccanismi di difesa» la Freud analizza la varietà dei meccanismi difensivi nei bambini, sia dal punto di vista teorico che pratico, analisi che utilizzerà anche quando, all’inizio degli anni trenta, con la sua amica Dorothy Burlington si dedicò al volontariato prendendosi a cuore la sorte dei bambini indigenti (e questa esperienza divenne per lei un osservatorio privilegiato per studiare il comportamento infantile). La scuola, di cui divenne direttrice, si preoccupava non solo dell’educazione di bambini e bambine ma anche di nutrirli e vestirli.

Intanto Hitler era salito al potere e quando, nel 1938, l’Austria fu annessa alla Germania nazista, la sua famiglia fu costretta a emigrare recandosi a Londra dove, ad appena un anno dall’inizio del secondo conflitto mondiale, Sigmund Freud morì. 

Anna Freud in Inghilterra entrò in contatto anche con Melanie Klein, una collega che come lei si occupava di analisi infantile: le posizioni della Klein differivano dalle sue su diversi aspetti tanto che per evitare interferenze la Società Psicoanalitica Britannica giunse alla creazione di corsi di formazione paralleli, secondo i due diversi approcci.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la cura per i fanciulli la portò a istituire gli «Asili di Guerra» di Hampstead, dove poté osservare l’effetto della privazione delle cure parentali sui bambini. Si trattava di un centro per giovani vittime di guerra, chiamato The Hampstead War Nursery, dove nel 1947, assieme a Kate Friedlaender istituì corsi di terapia infantile, fondando anche una clinica per bambini nella quale iniziò a dare lezioni di psicologia infantile.

Negli anni Cinquanta fu negli Stati Uniti, dove tenne un ciclo di conferenze, e dove – alla Yale Law School –  si dedicò a studiare le conseguenze della violenza domestica sui minori. 

Donna schiva e  riservata diceva di sé: «Non credo sarei un buon soggetto per una biografia: nella mia vita c’è poca azione. Potrete dire di me che l’unica cosa che c’è da dire è che ho passato la mia vita in mezzo ai bambini».

Visse per anni con la sua amica Dorothy Burlingham, figlia di Louis Comfort Tiffany, convivenza che fece nascere pesanti insinuazioni su una loro relazione omosessuale. Un’amicizia che durò 54 anni eppure pubblicamente Anna Freud si riferiva agli/alle omosessuali come «persone con anormalità sessuali» forse adattandosi in questo modo a quella diffusa morale bigotta che tentava di screditarla.

Morì l’8 ottobre 1982, a 87 anni, tre anni dopo l’amica Dorothy. Le sue ceneri e quelle dell’amica si trovano nella cappella dei Freud al Golders Green Crematorium, in due urne identiche. Avevano sicuramente predisposto per tempo le loro cerimonie funebri, perchè al funerale di entrambe fu suonato un pezzo di Mahler «Das Lied von der Erde» che aveva segnato momenti importanti della loro vita e che le accompagnò anche nell’ultimo viaggio.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

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