«Antonio das Mortes»

Fabio Troncarelli sul film di Glauber Rocha

Il 14 giugno 1968 fu proiettato per la prima volta in Brasile il film Antonio das Mortes di Glauber Rocha. Era stato presentato al festival di Cannes quindici giorni prima e aveva vinto il premio per la regia: un tale successo da costringere i distributori brasiliani a sfidare la dittatura, che aveva già deciso in segreto di eliminare il regista, in un modo o nell’altro. La pellicola è uno strano music hall ambientato nel Brasile del Nord, pieno di danze, di canzoni, di processioni e di azioni sceniche, che sembrano momenti di una Passione medievale recitata per strada. Ebbe un successo travolgente, eguagliando i risultati di un altro film dello stesso Rocha, del 1964 (l’anno del colpo di stato in Brasile) che si chiamava Deus e o diabo na terra do sol (in italiano: Il dio nero e il diavolo biondo). I due film non erano legati solo dalla loro fortuna insperata in un Paese schiacciato dalla dittatura: erano l’uno il seguito dell’altro e raccontavano, in forme diverse, più o meno la stessa storia, che ruotava intorno a un personaggio centrale: Antonio il killer dei banditi e dei ribelli, al soldo dei padroni e della polizia. Malefico e diabolico, questo assassino a pagamento riusciva sempre a eliminare i suoi avversari, che erano nella loro follia estrema, uomini e donne in rivolta contro il potere, sia pure vestendo i panni di santoni, di mistici, di guerriglieri da strapazzo, di banditi da strada, i celeberrimi e pittoreschi cangaceiros del Nord Est del Brasile. Il killer riusciva nelle sue imprese mentre la polizia e l’esercito fallivano perché lui conosceva le sue vittime ed era in fondo uno di loro: uno sradicato, un pazzoide, una specie di bandito senza patria e senza morale, che non aveva paura di nulla giocando col destino e con la morte, superando in questo gioco spaventoso i suoi antagonisti disperati, che attaccavano l’esercito e la polizia convinti di essere immortali. Ma dietro la sua maschera, dietro il suo ghigno – che sembra quasi quello di Gian Maria Volontè in Per un pugno di dollari – Antonio nasconde un anima ferita, stralunata, quasi mistica, che lo spinge con la forza del vento del sertao in braccio alle sue vittime e muta con una folata rovente il suo furore di servo trasformandolo in un ruggito di rivolta contro i suoi padroni. E allora, come una belva feroce, Antonio si scaglia contro i poliziotti, contro i soldati, contro i padroni crudeli e li ammazza tutti, uno per uno, senza pietà, senza risparmio, senza un attimo di incertezza. Il suo winchester diventa magicamente un’arma speciale, quella che i cangaceiros chiamavano para bellum, perché in dialetto del Nord Est “bellum” significa sbirro e l’arma para bellum è il fucile o la pistola che serve solo a una cosa: a fare strage di sbirri. Eccolo grandioso, straccione, epico davanti ai nostri occhi: la sua storia disumana diventa la lotta grandiosa dell’Arcangelo Michele contro il drago (è questo il sottotitolo del film) che coinvolge tutti i diseredati, i poveri che hanno sete e fame di giustizia: sconfitti dalla sua terribile aggressività, divengono adesso suoi complici. Eccoli tutti insieme, che sorgono come un’armata delle tenebre e fanno giustizia una volta per sempre, annientando come un immenso rogo divoratore i tiranni, nemici del genere umano. Adesso sì che ha senso la ballata struggente che concludeva il primo dei due film: il sertao sera mar y el mar sera sertao… Il deserto diventerà mare e il mare diventerà deserto.

Grandioso, terribile, implacabile Glauber Rocha fu costretto a fuggire dal Brasile dopo pochi mesi. Morirà improvvisamente a quarantadue anni, a Lisbona, nel 1981, dopo una vita errabonda e quel clamoroso quanto effimero successo internazionale. Molti lo hanno dimenticato, ma nessuno potrà scordare il suo grido contro una dittatura assassina, che si sbriciolerà solo nel 1985, lasciando una scia di dolore e di morte. Come il suo Antonio anche Rocha sparirà nel nulla, nel deserto che forse un giorno diventerà mare.

Anche noi atterriti, sgomenti, paralizzati da un’ondata di violenza che sembra ripetersi ad ogni tornante della storia brasiliana – e in particolare sembra accanirsi sul Brasile di oggi – anche noi non possiamo dimenticare tutto quello che c’era e che c’è ancora di umano, troppo umano, nella disperazione dei cangaceiros, dei miserabili, delle vittime violente che può essere solo cantato con una ballata degna di quelle per Orlando e i suoi paladini.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

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2 commenti

  • Francesco Masala

    un film grandissimo:

    Antonio das Mortes, famoso ed efficace assassino di cangaceiros, viene assoldato per un’ultima missione dal padrone locale, cieco e loquace, e anche cornuto.
    la sorpresa è che l’intellettuale del paese, un povero professore, e Antonio scelgono da che parte stare, il nemico diventa il ricco e non i poveracci che sostengono i cangaceiros.
    la musica cambia, dovranno intervenire le squadracce di assassini prezzolati a ristabilire l’ordine.
    grande cinema, sembra un western di quei tempi, mutatis mutandis, la rivoluzione è nell’aria, e la reazione pure.

  • Francesco Masala

    il film completo con sottotitoli in italiano:

    https://www.youtube.com/watch?v=gJ_6MFyjTls

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