Antonio Ramenghi: un nuotatore controcorrente

di Vito Totire

Istantaneo ma nitido il mio ricordo di Antonio Ramenghi (*). Ci incontrammo nella sede de «Il foglio» (via Ferrarese). Come portavoce del collettivo di medicina gli chiesi se c’era uno spazio per far conoscere una nostra esperienza. Il collettivo aveva infatti chiesto al professore di farmacologia di impostare il corso sugli effetti collaterali dei farmaci. Il professor Babini (come dire un “illuminato”)acconsentì alla proposta controcorrente anche perché – diceva – l’università non doveva essere una “turris eburnea” staccata dal territorio. Per noi quella iniziativa fu –a livello culturale- uno dei prodromi del movimento del 1977. Ne nacque un libro (edito dalla mitica Clueb) e anche – è da qualche parte nei nostri caotici “archivi” – un paginone de «Il foglio», illustrato con la vignetta di un paziente ingozzato da un enorme imbuto pieno di farmaci. Lo spazio (enorme) messo a disposizione da «Il foglio» si collocava in un filone critico nei confronti delle multinazionali del farmaco che (tuttora) antepongono i profitti economici alla salute collettiva; Antonio Ramenghi ci accolse con spontaneità , anzi come “uno dei nostri”; nel vestire, nell’atteggiamento, negli sguardi… Il ricordo è di una forte empatia reciproca.

Un sincero saluto di riconoscenza ad Antonio Ramenghi.

(*) Addio al giornalista Antonio Ramenghi, ex direttore della Gazzetta di …

 

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