Appello al Parlamento dello Stato del Brasile…

in favore della tutela delle terre demarcate, e in attesa di demarcazione, dei popoli indigeni brasiliani (*)   

Illustrissimo vicepresidente del Senato, Jorge Viana,

molti italiani e italiane seguono da anni e con viva partecipazione le vicende dei popoli indigeni in Brasile, anche grazie al fatto che alcuni di noi, vivendo sul luogo da lungo tempo, ne condividono le vicende e i problemi; altri hanno fatto e continuano a fare esperienze di scambio e di volontariato in uno spirito di crescita e arricchimento fraterno. Le culture dei popoli indigeni brasiliani, così come quelle di altri popoli nativi, sono un patrimonio di valore inestimabile, importante per tutti gli altri popoli cosiddetti “progrediti”, perché insegnano alle nostre società “moderne”, fra le altre cose, valori come il rispetto della foresta nel contesto di un rapporto più armonico con la natura e la stessa vita; inoltre ci mettono in guardia dallo sviluppo economico sfrenato, purtroppo sempre più a vantaggio di pochi individui, e dalle conseguenze irreversibili della distruzione dell’ambiente a livello locale e mondiale. Sappiamo bene che lo stato brasiliano è molto interessato alla conservazione della sua straordinaria biodiversità: la biodiversità umana ne è una delle componenti essenziali. E’ stato dimostrato inequivocabilmente dagli studi scientifici internazionali più avanzati che la permanenza dei popoli nativi nei loro territori è la migliore garanzia per la preservazione della biodiversità faunistica e vegetale.

Al contrario di come viene presentato nel nostro mondo contemporaneo, sono proprio le società indigene tradizionali a portare avanti una visione più saggia e progredita difendendo le loro terre per il benessere a lungo termine non solo delle proprie generazioni ma di tutto il pianeta.

Per questo presentiamo un documento a sostegno dei popoli indigeni del Brasile che in questo drammatico momento vedono apertamente minacciati i loro territori e addirittura, in alcuni casi, la sopravvivenza della loro stessa presenza fisica e culturale. Siamo fiduciosi che lei, signor vicepresidente del Senato brasiliano e membro di un partito democratico, nel quale da decenni abbiamo riposto tante speranze, accetterà il nostro messaggio come segno del nostro profondo legame col Brasile e con i suoi abitanti più antichi.

Lo Stato brasiliano ha dato segni evidenti di apprezzamento per questi popoli e per le loro culture millenarie, suscitando grande simpatia e ammirazione nel consesso delle nazioni, promulgando una Costituzione che è esemplare sotto questo aspetto e un modello per gli altri Paesi. Inoltre ha anche abbracciato la convenzione 169 della Oil, l’organizzazione internazionale del lavoro.

Quale stupore desta in noi che proprio il governo che tanto ci ha fatto sperare, per il rispetto di queste leggi e di tutto quello che concerne la difesa dei popoli indigeni, sia attualmente il promotore di una regressione, Ciò desta in noi sorpresa e amarezza, perché minaccia di causare danni irreparabili, ferendo quei princìpi di democrazia e quegli ideali cristiani e umanistici che contraddistinguono il vostro Paese, il piú cattolico del mondo.

Le ultime misure legislative che membri di spicco del governo brasiliano stanno prendendo minacciano le terre indigene già riconosciute e tuttavia ancora poco rispettate, rendendo inoltre quasi impossibile il riconoscimento ufficiale per quelle numerose terre che ancora lo attendono.

Le profonde conoscenze e i saperi di questi popoli, come il problema della preservazione dell’ambiente e delle risorse uniche della foresta tropicale brasiliana, non possono essere ignorate: esse sono un capitale di valore inestimabile per il vostro Paese e per l’umanità.

Anche in termini economici sia la biodiversità che le altre risorse, specialmente quelle idriche, rappresentano un’assicurazione per le prossime generazioni e per un grande futuro del Brasile.

   Reggio Emilia, 8 dicembre 2013 

(*) SE VOLETE SOTTOSCRIVERE QUESTO TESTO, CHE HA RACCOLTO IN POCHE ORE 50 ADESIONI, E/O FARLO GIRARE O SE VOLETE ALTRE NOTIZIE INDIRIZZATEVI A migliettacarlo@gmail.com OPPURE A lucianapederzoli@hotmail.com. TENETE PRESENTE CHE IL VICEPRESIDENTE DEL SENATO BRASILIANO SARA’ DOMANI A REGGIO (db)

Redazione
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2 commenti

  • Nel pomeriggio le adesioni erano oltre 100 (db)

  • UN AGGIORNAMENTO (di Luciana Pederzoli Lasagni)
    Carissimi amici e amiche, invio l’informazione dell’avvenuta consegna a Jorge Viana dell’appello per la salvaguardia dei diritti degli indios, della demarcazione delle terre e la difesa della foresta.
    Il documento con le vostre firme è stato arricchito anche da una rassegna stampa dei documenti ricevuti da fr. Carlo, da un articolo apparso su «La stampa» del 10 dicembre proprio sulla tutela dell’Amazzonia e da un bellissimo articolo di un amico esperto di tematiche dell’America Latina.
    E’ stato un onore potervi rappresentare e spiegare il materiale che stavamo consegnando. La busta l’avevo chiusa con un cordino al quale era legata la mia fede “indios”, quella ricevuta in dono anni fa da fr. Zacquini. E’ il simbolo della nostra fraternità con gli indios e la testimonianza del nostro impegno per il riconoscimento dei loro diritti. Al collo avevo una stupenda collana “indios”, dono di due cari amici che per anni hanno lavorato su progetti di tutela e valorizzazione dei loro territori e cultura.
    Il senatore Jorge Viana l’ha guardata e poi ci siamo fissati negli occhi. Gli ho detto nel mio pessimo portoghese: «Onorevole sono stata in Amazzonia e in Brasile, faccia di tutto per proteggere questo immenso patrimonio e la cultura dei suoi popoli». Mi ha regalato un abbraccio e un grande sorriso, poi ha aperto la busta, ha guardato i documenti che poi ha riguardato con p. Luigi Ceppi che lo accompagnava.
    Non so quanto potrà servire, ma di certo saprà che anche dall’Italia si levano voci dissonanti e che continueranno a farlo.
    Il documento lo abbiamo anche consegnato al vescovo dom Moacyr Grechi che ci risalta essere stato uno dei grandi difensori e promotori della sensibilizzazione sulle problematiche dei popoli indigeni. Prima di arrivare a Reggio Emilia so che è stato dal papa e che hanno parlato a lungo.
    Abbiamo tutte le registrazioni, perché di parole belle ne son state dette tante (si ricordava il 25° dell’uccisione di Chico Mendes): ora aspettiamo i fatti.
    Certo è che l’onorevole Viana, che è venuto a Reggio Emilia da sindaco di Rio Branco, e poi da governatore dell’Acre, ora riveste una carica sicuramente più importante, ma a mio modesto parere, più “rigida” che speriamo non mortifichi le aspettative.
    Abbiamo consegnato 136 adesioni.
    Grazie per la fiducia che avete riposto nel nostro tentativo di “spalleggiare” gli amici brasiliani.
    Luciana Pederzoli Lasagni

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