Appuntamenti con i curdi

il 23 gennaio 2015 a Pinerolo e Imola i curdi ti aspettano

 

a Imola (qui)

Al centro della serata sarà la straordinaria lotta che le donne kurde stanno combattendo: una lotta che va ben oltre la resistenza della città di Kobane all’assedio dalle truppe jihadiste.

Dalla rivoluzione delle donne della Rojava, infatti, arriva un messaggio forte e chiaro a tutte le donne del mondo: per la nostra autodeterminazione e la nostra libertà occorre lottare dal basso contro tutti i fondamentalismi e la violenza patriarcale.

Interverranno:

OZLEM TANRIKULU, Presidente dell’Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia (UIKI-Onlus)

SARA MONTINARO, Associazione Ya Basta Bologna, campagna Rojava Calling

Coordina: BARBARA SPINELLI, avvocata Centro Antiviolenza di Trama di Terre

 

a Pinerolo (qui)

Venerdì 23 gennaio ore 18

Circolo Arci Stranamore

(Via Bignone 89 Pinerolo)

a cura di Daniele Pepino con la partecipazione di Med

(Centro culturale Curdo di Torino)

Contrariamente alle menzogne della propaganda occidentale, chi sta davvero combattendo sul campo le aggressioni dello Stato islamico, e le mire delle potenze capitaliste, sono le forze del PKK-PYD, alla guida di un movimento popolare, dal basso, fatto di uomini e donne, uniti al di là delle barriere nazionali, etniche, religiose… È un processo rivoluzionario, che da oltre due anni ha liberato la regione del Rojava (nord-Siria) riorganizzando la vita sociale – pur nelle difficoltà dovute alla guerra e all’isolamento – sulla base del protagonismo popolare, dell’uguaglianza di genere e della difesa dell’ambiente. È qualcosa di dirompente nello scenario mediorientale, su cui è necessario – per lo meno – incominciare a rompere l’agghiacciante censura mediatica.

 

per seguire cosa accade ai curdi leggi il sito dell’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia

(http://www.uikionlus.com/)

 

 

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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