in quei momenti possono succedere cose mai viste, il potente chiede aiuto al debole, il debole mostra umilmente la sua forza, e il potente rende palese la sua debolezza.
ed entrambi, ciascuno nel proprio ruolo (ruoli che in certi momenti evaporano), si parlano, con rispetto, e hanno un pensiero, una com-passione per il giovane Fantaccini, che forse non ha mai avuto un padre, inteso come maestro, come guida, e forse Gargiulo e Lagioia per qualche istante lo diventano.
un film sulla prigione, sulla sua inutilità, probabilmente, in un interregno in cui tutti sono soli e, paradossalmente, insieme, un’umanità che con-vive.
il cibo è lo strumento che prima causa attriti e poi permette un incontro, e Oreste il lattaio e il padre di Lagioia sarebbero stati contenti.
non ci sono effetti speciali, se non vogliamo considerare un effetto speciale la corrente elettrica che va via, e poi ritorna.
forse l’unico effetto speciale, per i nostri tempi, è che degli uomini che sembrano nemici si guardano negli occhi e si parlano e scoprono che hanno tanto in comune, anche senza dirselo, questa è proprio una cosa speciale.
non fatevelo sfuggire, se vi volete bene.
buona (galeotta) visione
scrive Gianni Canova
https://welovecinema.it/2021/10/18/ariaferma-la-regia-di-leonardo-di-costanzo/
Ci vorrebbero i sottotitoli le parlate dialettali a volte sono incomprensibili
sembra strano per un film italiano, ma a volte è necessario, per non perdere troppi dialoghi