Assange e la democrazia di Biden

di Umberto Franchi

Il 9 e 10 dicembre Biden ha promosso un summit a livello mondiale sulla democrazia e i diritti umani che ha riunito in collegamento i leader di governo e gli imprenditori di ben 111 Paesi. Naturalmente Biden ha escluso Cuba, il Venezuela, la Russia nonchè la Cina (gli USA hanno  annunciato che boicotteranno diplomaticamente le olimpiadi invernali) ma in compenso ci saranno Paesi “democratici” come Israele, Ucraina, Egitto, Ungheria, Brasile, Turchia…

Nella stessa data – il 10 dicembre 2021 – la Corte della Gran Bretagna ha ribaltato il precedente verdetto di primo grado dando via libera all’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, dove – in violazione di ogni diritto umano e civile – vogliono condannare a morte o all’ergastolo il giornalista che ha la colpa di avere DOCUMENTATO (direttamente dai portali internet) i documenti segreti, i crimini della Cia e del Pentagono, dicendo  la verità su guerre, massacri, assassinii, colpi di Stato … Crimini  commessi dagli statunitensi dal dopo guerra ad oggi,  in quasi tutti i Paesi del mondo.

In particolar modo Wikileaks ha reso noto documenti di questo tipo:

  • 90.000 rapporti di guerra sporca con sterminio di popolazioni innocenti in Afghanistan e 400.000 in Iraq, dove gli Usa inventarono la presenza di armi chimiche mai esistite, al fine di invadere quel Paese;
  • 800 valutazioni sui detenuti politici nelle base statunitense di Guantanamo a Cuba, sottoposti a tortura;
  • Notizie “riservate” su oltre 30 Paesi asiatici, latinoamericani, europei e africani dove gli Usa hanno fomentato e fatto direttamente guerre e colpi di Stato, con la morte di circa 30 milioni di persone e 300 milioni di invalidi e feriti;
  • La conferma che gli Usa con le guerre in Corea, Vietnam, Iraq, Afghanistan e Siria hanno causato 15 milioni di morti; che organizzando il golpe in Indonesia fecero uccidere, tramite “squadroni della morte” costituiti dalla CIA, 3 milioni di persone considerate comuniste; che con i colpi di Stato in Cile e in Argentina gli Usa fecero rapire, incarcerare, torturare, “scomparire” e uccidere migliaia di persone; 
  • Inoltre gli Usa hanno causato carestie (come in Venezuela e Cuba), epidemie, migrazioni forzate, schiavismo, sfruttamento … tutto documentato nelle rivelazioni di Assange; e hanno provocato gravissimi danni ambientali in tutto il mondo con la sottrazione di risorse primarie ad altri popoli, spesso mettendoli alla fame.

Rispetto a questi crimini (di guerra e di “pace”) quasi tutti i Paesi occidentali sono in combutta con gli USA, mentre parlano della negazione dei diritti umani in Cina, Russia o a Cuba.

Gli Usa vogliono punire Assange per aver fatto il giornalista vero. Contro di lui accuse ridicole:  prima lo hanno accusato di tentata violenza sessuale in Svezia (denuncia  poi ritirata) costringendolo a vivere in 20 metri quadri nell’ambasciata dell’Ecuador – dove aveva chiesto asilo per non essere catturato dagli USA – e poi con la detenzione per anni nel carcere di massima sicurezza a Belmarsh dei loro vassalli inglesi, per 11 anni.

Oggi l’obiettivo che gli Usa si pongono  è  “il ripristino del ruolo guida” cercando di fare assorbire a tutti i Paesi invitati nel summit il loro concetto di democrazia e decidere come rispondere alle minacce che secondo Biden provengono dalla Russia e dalla Cina. In realtà le vere intenzioni degli Sts Uniti sono porre ostacoli allo sviluppo economico dei due Paesi, soprattutto della Cina che attraverso “la via della seta” sta diventando la prima potenza economica mondiale mentre ha ridotto la povertà che ancora nel 1980 era del 70% mentre oggi è all’1%.

Biden non è quel pacioccone un po’  balordo, che appare in televisione …

  • Nel 2001 in qualità di presidente della Commissione Esteri del Senato fece approvare una risoluzione di appoggio a Bush per invadere l’Afghanistan;
  • Nel 2002 fece la stessa cosa promuovendo una risoluzione bipartisan che autorizzava Bush ad attaccare l’Iraq;
  • Nel 2007 fece smembrare l’Iraq in tre regioni  e distruggere la sua economia;
  • Tra il 2009 ed il 2017, in qualità di vicepresidente di Obama, pianificò  con il Pentagono e la Cia, la guerra e l’uccisione di Gheddafi in Libia, attacchi militari in Siria, il colpo di Stato in Ucraina.

Oltre alla pervicacia vendetta, con cui gli Stati Uniti perseguono Assange, è evidente la vocazione guerrafondaia impressa anche nel DNA di Biden. Mentre da una parte diffonde ai 111 Paesi partecipanti al Summit, la Piattaforma Statunitense per la democrazia e i diritti umani, dall’altra in modo provocatorio apre all’adesione dell’Ucraina alla NATO con l’installazione di missili atomici sul confine russo; così cresce la rincorsa al riarmo e verso un conflitto atomico catastrofico per tutta l’umanità.

Credo che in Italia e in altri Paesi Europei sarebbe necessario un fronte di rivolta: per chiedere lo scioglimento della Nato (dopo la fine del Patto di Varsavia non ha più senso di esistere) e sarebbe necessaria una grande campagna per la libertà di Assange nonché la sua candidatura a Premio Nobel per la Pace. Invece abbiamo un governo che tace su Assange, mentre Draghi auspica il rafforzamento militare europeo ma dentro una NATO più forte.

 

 

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