Autonomia differenziata e Tav: la sporca alleanza tra Lega e Pd

due post di Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo)

In queste ore sentiamo le urla di Zaia e Fontana, presidenti di Veneto e Lombardia, perché il governo, pur avendo già concesso loro moltissimo sull’autonomia differenziata, non ha ancora dato il via libera agli insegnanti padani.

Come sempre quando c’è una battaglia della Lega per gli affari e il mercato, contro i diritti sociali e l’ambiente, il PD si unisce subito ad essa. Non c’è privatizzazione, grande opera, attacco ai diritti del lavoro e allo stato sociale, che non veda il partito democratico alleato con quello di Salvini.

Così anche Bonaccini, presidente PD dell’Emilia Romagna, si è unito alle proteste dei suoi colleghi lamentando il ritardo con cui si decide l’autonomia. E un esponente leghista ha avuto facile gioco a ricordare che tutte le richieste della Lombardia sono state decise dal consiglio regionale all’UNANIMITA’. E il M5S, come sempre, fa la comparsa cercando di concedere tutto ciò che sia utile a non far cadere il governo.

È bene allora ricordare che in un quadro di spesa pubblica sottoposta ai vincoli dell’austerità UE, accettati dal governo, l’autonomia differenziata distruggerebbe il poco che ancora resta della sicurezza sociale, massacrerebbe tutto il Sud assieme ai poveri del Nord.

Non c’è niente di più liberista e reazionario che affermare l’obbligo per ogni regione di arrangiarsi, mentre si taglia la spesa per la sanità ed i servizi pubblici.

L’autonomia differenziata oggi non è solo la secessione dei ricchi, è una sfacciata ferocia sociale verso i poveri.

È giusto quindi lottare per fermarla e per questo é necessario SMASCHERARE il PD. Che su questo disastro ha persino più responsabilità della Lega, avendo riformato nel 2001 la Costituzione in modo da aprire la via alle richieste secessioniste. E avendo il PD approvato nel 2013 la modifica dell’articolo 81, inserendo il Fiscal Compact nella nostra Carta.

Se vogliamo impedire alla Lega di realizzare il suo programma di devastazione sociale, dobbiamo denunciare e combattere la sporca alleanza del partito di Salvini con il PD. Sull’autonomia differenziata e su quasi tutto il resto.

I tweet uguali de “I Due Matteo” manganellatori

di Giorgio Cremaschi con il comunicato del Movimento No Tav

 

Ecco qui due tweet sfacciatamente uguali dei due Matteo, contro i NO TAV e di incitamento alle violenze della polizia.

Renzi e Salvini sono due reazionari UGUALI che possono scambiarsi la Lega con il PD così come sono arrivati al 40 e poi si sono sgonfiati o si sgonfieranno.

Renzi e Salvini non sono alternativi, sono IN CONCORRENZA per chi fa peggio la stessa pessima politica.

Renzi e Salvini sono anche senza vergogna, perché diffondono le loro infamie proprio nell’anniversario della macelleria Diaz, delle torture di Bolzaneto, delle cariche brutali e dell’assassinio di Carlo Giuliani a Genova.

VERGOGNA per RENZISALVINI, senza se e senza ma.

Comunicato del Movimento NoTav…

Sono della stessa pasta, appartengono alla stessa cricca, quella degli amici del partito del tondino e del cemento foriero di voti e sostegno politico nelle loro scalate ai vertici del potere. Questi due tweet ravvicinati ci restituiscono la sintesi degli ultimi decenni in salsa Si Tav, slogan e dichiarazioni di appartenenza alla classe dei potenti e ai loro interessi.

Da due giorni i media mainstream rimbalzano notizie di denunce e provvedimenti, politicanti in cerca di visibilità ed in perenne campagna elettorale auspicano arresti e punizioni esemplari per tutelare e premiare la polizia, la stessa che 18 anni fa uccise Carlo Giuliani e colorò di sangue Genova attraversata da una generazione ricca di speranze e promesse per il futuro.

Nulla cambia insomma. Ne abbiamo visti tanti in questi anni, premier, ministri, presidenti, segretari di partito, politici in cerca di notorietà, passare senza lasciare un segno particolare e percorrere sempre il solito solco, quello determinato da chi vede nelle grandi opere un bancomat inesauribile di denaro, alla faccia dei territori distrutti per sempre e dello spreco di risorse sottratte a scuola, sanità, ricerca, welfare.

Non sempre la verità sta in mezzo, in questo caso infatti sta tra chi questa terra la vive tutti i giorni, con le proprie famiglie e le proprie speranze condivise coi tanti No Tav di tutto il paese, tra chi ha resistito a uno degli attacchi più forti che lo stato italiano ha rivolto ad una popolazione sul suo territorio negli ultimi decenni.

In barba a tutte le mistificazioni e ai tentativi di indebolirci…siamo ancora qui, con un movimento intergenerazionale che in questi giorni ha accolto centinaia di studenti orgogliosi di sventolare la nostra bandiera e che il 25 luglio inaugurerà il Festival ad Alta Felicità dove saranno decine di migliaia le persone ad arrivare, dal nord al sud Italia.

In questi giorni in cui questura e scribacchini provano a giocare un ruolo da protagonista in una storia che li vede solo come delle anonime comparse, noi abbiamo continuato a camminare schiena dritta e testa alta per quei sentieri amici della lotta, in un territorio militarizzato con un sito strategico nazionale dove le ordinanze prefettizie allargano ogni volta “la zona rossa”, come se questo bastasse a far desistere qualcuno. E’ tutta carta straccia, lo sono le ordinanze, le denunce, i fogli di via, le misure di prevenzione perché noi, e questa verità è incisa su ogni pietra della valsusa, non molleremo mai.

Salvini afferma che bisogna accelerare i lavori, ma la verità è che dal febbraio 2017, ossia da quando è stato concluso il tunnel esplorativo, lo scopo del cantiere della Maddalena si è esaurito con il termine dello scavo. La sua funzione successiva, quella del tunnel di base, non è stata mai avviata. Quando parliamo di un cantiere vuoto intendiamo proprio questo, un buco mangiasoldi ed atto ostile nei confronti della valle dove gli unici a guadagnarci qualcosa sono i poliziotti che vi giocano a carte al suo interno e quelle piccole ditte impegnate nelle opere di mantenimento, affinché la natura non lo mangi e gli impianti di illuminazione e sicurezza continuino a funzionare.

Oggi Questura e Prefettura vegliano un’area militarizzata di fatto vuota ed inutile, come l’opera che vorrebbero imporre con la forza.

Qui sta la verità, non nelle stucchevoli dichiarazioni del Matteo del caso (Salvini o Renzi dicono da sempre le stesse cose) o nella propaganda Si Tav che viene venduta dai giornali e dalle televisioni a periodi alterni.

Dobbiamo anche sentire queste balle sugli incendi provocati dai No Tav (?!?!) in un territorio che solo l’estate scorsa è stato messo in ginocchio da uno dei più grandi incendi nell’arco alpino della storia, ignorato dai media, dovuto alla mancanza di messa in sicurezza del territorio come corollario inevitabile di una scelta scellerata nell’uso delle risorse pubbliche, che ha le sue priorità in faraoniche opere inutili invece che nella preservazione della risorsa più importante che abbiamo, l’habitat in cui viviamo e i suoi abitanti.

Ad ogni attacco che riceviamo rafforziamo unicamente la consapevolezza di essere dalla parte della ragione e rinnoviamo la nostra determinazione a cacciare tutti questi opportunisti dalla nostra valle.

C’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre!

Avanti No Tav!

ENTRAMBI I TESTI SONO RIPRESI DA CONTROPIANO.ORG

 

Redazione
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