Balletta, Leonard, Thompson più…

… «Giochi criminali» di autori vari
recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio (*)

Palm Beach, Florida del Sud. Una venticinquina d’anni fa. La bionda 44enne Jackie Burke fa la hostess da 19 anni, sette milioni di miglia. Bella, 1,65 per 60, occhi verdi, aggraziata, intelligente, tre mariti brave persone con problemi (due ubriaconi morti in incidenti, un drogato finito in galera), già nove volte ha trasportato illegalmente denaro per il trafficante nero Ordell Robbie. Questa volta la fermano: ha 50.000 dollari e, a sorpresa, 42 grammi di droga. Gli paga la cauzione un agente apposito, il 57enne Max Cherry, pelle olivastra, capelli scuri, alto, aria da duro, un ex-poliziotto. E’ la seconda volta in pochi giorni che Ordell glielo chiede e lo paga. Nel caso precedente quello liberato lo ha ucciso. Ora potrebbe toccare a Jackie, solo che lei si rende indispensabile sia alla polizia che a Ordell, poi si fida di Max. Da questo bel romanzo del grande Elmore Leonard («Punch al Rum», Einaudi 2014, pagg. 318 euro 18; originale 1992, traduzione di Stefano Massaron), in terza varia, Quentin Tarantino trasse nel 1997 il terzo film, «Jackie Brown» con Pam Grier, Samuel L. Jackson (Ordell), Robert Forster (Max), De Niro, Bridget Fonda, Keaton. Asopao e reggae.

Pietra Cotta (ipotesi di comune a nord-ovest di Roma). Tempi in transizione. Mentre mangia con davanti il fascicolo dell’omicidio di Antonio Amaldi (insegnante di liceo picchiato e pugnalato), il locale commissario di polizia muore in ufficio, causa ossicino di pollo arrosto che rimane incastrato in gola. Si chiama Domenico Campana, è un 56enne acciaccato, pigro cocciuto goloso, infallibile nei quasi trent’anni di mestiere. E non è proprio morto. Il Sistema è incerto fra il mandarlo su o il mandarlo giù, intanto lo tiene in sospeso nella dogana, ha tutte le sensazioni corporee di una persona ancora in vita ma non è più in carne ed ossa. Per decidere, tramite la bella capitano Clelia Manconi, gli chiedono di tornare fra i terreni, tanto non può dormire o bere o mangiare, deve ascoltare quel che dicono colleghi e coinvolti, risolvere il caso aperto. Ha uno spunto garbato e stimolante l’esordio letterario del bravo sceneggiatore romano Francesco Balletta («Morto a ¾», Bookme, De Agostini, 2014, pagg. 320 euro 12,90), in terza fissa, poi si perde un po’ nei meandri dell’inconsueto. Significativo il tiramisù di Angelilla. Musiche celestiali.

Jim Thompson
«Popolazione 1280»
Einaudi
254 pagg, 13,50 euro
Traduzione di Anna Martini

Potts County, Texas. Cinquanta anni fa. Lo sceriffo si chiama Nick Corey, pigro e scostumato, moglie tiranna, amante esigente, amata indimenticata. Popolazione 1280 (è il titolo del tascabile originale, 1964), poche anime, tanto più che il numero comprende i neri (che lì, a quel tempo, non l’avevano). Nick racconta, in prima persona e con brutale verità, la terrificante egoista vocazione giustizialista che ispira la sua violenza criminale. Mitica la frase finale del grande romanzo di Jim Thompson (1906-1973), conosciuto come «Colpo di spugna» al cinema (il francese Tavernier nel 1981, con Noiret) e in libreria. Introduzione di Lansdale, postfazione di Briasco.

Bologna. Febbraio 2014. L’ispettore Grazia Negro, dell’antimafia di Bologna, è incinta di due gemelli, sta per andare in aspettativa. Simone, l’insegnante cieco con cui sta dai tempi di «Almost Blue», è preoccupato, le hanno consigliato di chetarsi e lei pensa troppo al lavoro. Ora una ragazzo ha fatto scoppiare una granata nella casa della propria famiglia, tutti della ‘ndrina di Castelfranco Emilia. C’è qualcosa che non va. Un Lucarelli in gran forma (poco riletta), tutto quel che deve esserci in un racconto noir (e qualcosa in più), in terza varia, scandito da «A Girl Like You» di Edwyn Collins, l’ultimo di una bella recente raccolta («Giochi criminali», Einaudi 2014, pag. 187 euro 16,50). Ci sono anche ottimi sodali: in terza varia, il magistrato Giancarlo De Cataldo in trasferta nell’originaria Puglia con l’anziana professoressa Blasi («Medusa»); in prima persona i napoletani Maurizio de Giovanni con il visionario commissario Ricciardi (primi anni trenta, «Febbre») e Diego De Silva con l’esilarante avvocato Malinconico (sesso e «Patrocinio gratuito»). Imperversano scherzi erotici, debiti da carte, macchinette e lotto. “Parole, parole…”, Mina.

Elisa Ragugini
«EmpireSit Caos»
Simple
210 pagine, 14 euro

Un futuro ghiacciato, da settembre a settembre. Sebastian Saix è uno dei ragazzi soldati, senza passato e senza emozioni ciecamente obbedienti ai politici governanti e al divino Dado, regole assurde e punizioni cattive. Gira in moto, incontra Serena che vuole memoria e cerca ragioni, si forma una squadra contro finzioni e caos, sarà una svolta politica (e musicale) per loro e nel gruppo di nomadi circensi sopravvissuti alla guerra di religione. La 21enne artista maceratese Elisa Ragugini ha scritto un visionario noir «EmpireSit Caos», in prima sincopata, piena di richiami e canzoni, neretti virgolettati e fantasie visionarie.
(*) Queste recensioni di Valerio Calzolaio escono in prima battuta sul settimanale «Il salvagente» (db)

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