BANCAROTTA DELLA GRECIA FINO AL 2060 E TSIPRAS SE LA RIDE

di Antonello Boassa

Per Yanis Varoufakis l’estensione della bancarotta fino al 2060 è chiamata alleggerimento del debito. Giustamente osserva l’ex ministro delle finanze, citando Tacito, che loro (cioè i magnifici tre +uno: Troika+ Germania) hanno fatto un deserto “e lo hanno chiamato pace”.
Certo, a sentire i nostri giornalisti e le “sinistre” che personalmente preferisco chiamare “destre globaliste”( le sinistre autentiche in Italia esistono e sono combattive ma sono disperse in vari centri di aggregazione) Tsipras ha liberato la Grecia dai Memorandum, dal commissariamento, dalla tutela dei creditori, ottenendo risultati di rilievo come il posticipo di dieci anni (dal 2022 al 2032) del pagamento di 110 miliardi di euro di prestiti del Fondo Salva-Stati nonché la garanzia di dieci anni senza sanzioni qualora ci fossero inadempienze nell’onorare il debito.
“ abbiamo risanato, ora, come stato non più sotto tutela, il popolo greco vedrà i risultati, la crisi è finita”

Ma solo una visione superficiale può gridare alla vittoria perché a leggere bene l’accordo si evince che della Grecia, nonostante formalmente non sia più commissariata e quindi in grado di poter partecipare con i suoi titoli ai “mercati”, si voglia farne un tappetino, una colonia interna all’Europa, come detto senza pudore, del resto, nelle principali reti televisive tedesche.
Innanzitutto la Germania di Merkel e di Schauble, costretta alle concessioni di cui sopra da parte dei creditori che avevano ben chiaro che ulteriori “spremute” avrebbero potuto condurre il malato alla morte e con ciò alla perdita del capitale, ha ottenuto che la Grecia fosse comunque sottoposta ad un ferreo monitoraggio di cinque anni perché si potesse sorvegliare puntualmente l’approvazione governativa delle riforme antipopolari in chiave austerity( welfare, pensioni, lavoro…).
Tsipras si è detto disposto a mantenere un avanzo primario del 3,5% fino al 2022. La Grecia dovrà assicurare, anche in assenza del suo eroe omerico, un avanzo primario del 2,2%, se vorrà rispettare le regole del bilancio UE, come promesso dal Renzi greco, fino al 2060.

Avanzi primari di tal portata per decenni significa rendere impossibile un intervento dello stato in chiave produttiva per favorire l’occupazione, l’aumento dei salari e delle pensioni, la crescita dello stato sociale, la ripresa della sanità e della scuola pubblica…significa rendere impossibile far riemergere la società ellenica dalla condizione di sottosviluppo in cui si trova attualmente dopo otto anni di “sacrifici”.
Niente di nuovo sotto il sole dopo lo storico accordo in Lussemburgo.. La Grecia rimane del tutto intrappolata nella gabbia di ferro dell’Unione Europea. Una pausa che ha evitato il collasso definitivo dell’economia per favorire una spremuta perpetua al servizio della grande finanza.

Il debito che era del 146% prima dell’intervento rigeneratore ora è del 180%, Niente da stupirsi. E’ l’aumento del debito una regola ferrea dell’austerity targata Troika. Come si può affrontarlo senza che la Merkel si indigni. Semplice. Innanzi tutto tassi elevati e smerciato fuori da i confini ellenici. Svendere quello che non si è ancora svenduto. Ma questa volta a prezzi di saldo. i monumenti nazionali, le spiagge, le prime case, le isole, i porti (vedi Pireo), gli aeroporti ceduti ad una azienda statale ovviamente tedesca, le agenzie pubbliche dell’acqua, le infrastrutture, i servizi…
“Cannibali feudali”!” Paul Craig Roberts così definisce FMI e Germania, che solo mediante il debito, tramite gli interessi, si è arricchita di qualcosa come tre miliardi di euro. “ Chiamare il saccheggio di un Paese e del suo popolo “salvataggio” è proprio orwelliano” commenta ancora con disprezzo l’economista e docente universitario americano Paul Craig Roberts

Ma la tragedia greca la si coglie in tutta la sua drammaticità se si pensa che ormai il 21% della popolazione vive in estrema povertà. E come potrebbe essere altrimenti con un tasso di disoccupazione al 21,7%, * con lavoratori sotto i venti anni che guadagnano 260 euro mentre sopra i 24 anni 380 euro. I trentenni riescono a portare a casa 509 euro in media e fino ai trentaquattro non si carpisce più di 660 mentre i più anziani, al di sopra dei quaranta/quarantacinque che, prima dei “sacrifici” avevano redditi attorno ai 1500 euro hanno visto precipitare con i loro salari il tenore di vita dei famigliari.
I più fortunati perché loro coetanei rimangono senza lavoro perché gli imprenditori locali preferiscono assumere giovani perché meno cari più malleabili.
Le pensioni sono state ritoccate 14 volte e sono scese di valore in media del 14% . Le immagini scioccanti che registriamo anche in Italia di anziani che raspano nella spazzatura nella speranza di trovare qualcosa di utile per sfamarsi, vestirsi, o che so io altro ,evidenziano a tutto campo lo squallore, il cinismo, l’ipocrisia dei nuovi nazisti democratici dell’Unione Europea e dei suoi valletti come Alexis Tsipras.

Si può tollerare che un vecchio, una vecchia vagolino nell’immondezza creata dalla grande ricchezza prodotta dai lavoratori e non dai cialtroni eurocrati? “Questo è un uomo?” ci ricorderebbe Primo Levi. Solo in una cornice orwelliana e con il pieno e riuscito lavaggio del cervello si può spiegare l’osanna a Tsipras e l’accettazione incondizionata della UE, dell’euro e della “sua” democrazia svuotata e ridotta a futile simulacro da parte delle sinistre globaliste europee

La Grecia ci indica senza pudore la direzione verso cui precipitano i popoli dell’Europa.
Sapremo noi e i Greci uscirne da tale follia collettiva dentro la quale consciamente o inconsciamente siamo noi tutti imprigionati. Solo una ribellione collettiva e totale potrà permettere la fuoruscita dall’incubo.

da qui

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

4 commenti

  • purtroppo pare che Varoufakis abbia serie e gravi responsabilità …
    vedi gli articoli
    qui
    https://www.mediapart.fr/search?search_word=cadtm&sort=date&order=desc

    fra i quali:
    Dès le début, Varoufakis-Tsipras ont mis en pratique une orientation vouée à l’échec
    25 janv. 2018 Par cadtm
    – Mediapart.fr
    Nous nous concentrerons, dans cette partie, sur les premiers jours du gouvernement Tsipras, durant lesquels Yanis Varoufakis s’est empressé de mettre en œuvre sa stratégie de négociation avec les créanciers européens. Nous verrons que cette stratégie était vouée à l’échec, car Varoufakis se refusait à entrer dans une confrontation avec la BCE, qui, elle, avait décidé d’asphyxier la Grèce.
    Lire les précédents articles de la série :
    Les propositions de Varoufakis qui menaient à l’échec
    Le récit discutable de Varoufakis des origines de la crise grecque et ses étonnantes relations avec la classe politique
    Comment Tsipras, avec le concours de Varoufakis, a tourné le dos au programme de Syriza Varoufakis s’est entouré de tenants de l’ordre dominant comme conseillers

  • Francesco Masala

    secondo me il problema più grande è che il governo greco era solo contro tutti, gli altri stavano in servile silenzio.
    poi è successo quello che è successo, uno piccolo contro il resto del mondo è praticamente impossibile che ce la faccia 🙁

  • Giacomo Casarino

    GIORGIO FILIPPEOS:

    Carissimi frateli Italiani la metà della popolazione Greca sta sotto limite di povertà e continua ad aumentare.
    Si stanno rubando tutte le proprietà immobiliari private, aumentano continuamente le tasse, gli stipendi e le pensioni sono di 250 euro e le più alte al massimo di 450 euro.

    Il costo della vita aumenta di continuo.
    Da 3 anni il capitalismo controlla le banche.
    La Grecia è ipotecata per 99 anni.
    Completamente ipotecata: le proprietà private e statali.
    Tutto è sottosopra, perfino il Partenone è sotto ipoteca.

    E se non bastasse questo, abbiamo pure i nostri “amichevoli” stati come l’Albania, la Bulgaria e la Turchia che vogliono pezzi della Grecia.
    La Macedonia non è praticamente più nostra.
    Ci fanno fare la fine della Yugoslavia ma questa volta non sono servite le armi, sono bastate le banche.

    .

  • La ripresina della Grecia era inevitabile…bastava un minimo calo di ferocia da parte della Ue dovuto al fatto che come sanno i migliori strozzini distruggere il debitore non è un bene nè per i creditori nè per i successivi falchi… e una certa oculatezza da parte del governo greco nell’utilizzare le poche risorse a disposizione…
    Revelli ha il merito morale di riconoscere che si era illuso che il capitalismo finanziario fosse…potesse…e che quindi…si potesse…io non mi ero illuso e con me personaggi più illustri…
    I numeri citati da Revelli sulla crescita economica non sono sorprendenti quando si è sceso così in basso. La situazione sociale è disperata…e non vorrei che tra un anno in modo entusiasta Revelli ci parlasse della povertà assoluta diminuita dell1%…
    Ora è rimasto un osso da rosicchiare ( eTsipras deve curare solo che non scompaia anche l’osso. Se ruscirà a farlo qualcuno a sinistra griderà al miracolo)…
    Ti dovrei Daniele un’analisi più accurata…ora non me la posso permettere…

Rispondi a Francesco Masala Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *