«Bella ciao» ovunque con le donne dell’Iran

Le manifestazioni solidali in Italia, le riflessioni di Doriana Goracci e Carola Farci con un link all’articolo di Marina Forti.

Dal 3 al 9 ottobre in numerose città Amnesty International scende in piazza per solidarietà con tutte le persone che stanno manifestando pacificamente in Iran

Dall’inizio delle proteste per la morte di Mahsa Amini (la ventiduenne  «rea» di aver tenuto una ciocca di capelli fuori dal velo e per questo arrestata e picchiata a morte), le forze di sicurezza dell’Iran stanno uccidendo decine di manifestanti, alcuni dei quali minorenni, e ferendone centinaia di altri. 

Numerosi gli arresti, tra questi, anche quelli di alcuni giornalisti impegnati a documentare le proteste.

La chiusura dell’accesso a Internet rende difficile la comunicazione tra le persone e poter denunciare quanto realmente stia accadendo.

Amnesty International sta «sollecitando un’iniziativa della comunità internazionale, attraverso l’istituzione di un meccanismo indipendente d’indagine, sotto l’egida delle Nazioni Unite, che possa fare luce su quanto accaduto a Mahsa Amini e contribuire ad abbattere il muro d’impunità che protegge le autorità iraniane da decenni.

L’organizzazione ha lanciato un appello globale e che in Italia ha già raccolto oltre 36.000 firme, per chiedere alle autorità iraniane «il rispetto del diritto di protesta pacifica».

Dal 3 al 9 ottobre in numerose città, il cui elenco è in continuo aggiornamento, Amnesty International scenderà in piazza in solidarietà con le persone che stanno manifestando pacificamente in Iran, chiedendo il rispetto dei diritti umani, verità e giustizia su quanto sta accadendo e la fine delle norme discriminatorie.

A Roma, l’appuntamento è per domani, 5 ottobre, alle 17,30 in piazza del Campidoglio. 

Le iniziative dei prossimi giorni:

CAGLIARI – 5 OTTOBRE ORE 18.30

Aula 5, Viale Sant’ Ignazio, Università di Cagliari

BRESCIA – 5 OTTOBRE ORE 19.30

Largo Formentone

VIAREGGIO – 6 OTTOBRE ORE 17

Belvedere delle Maschere

PALERMO – 7 ottobre ore 19

Piazza Politeama

CASERTA – 8 OTTOBRE ORE 18

Via Laviano, 65

FORMIA – 8 OTTOBRE ORE 16.00

Piazza della Vittoria

PISA – 8 OTTOBRE ORE 16.30

Piazza XX Settembre

NAPOLI – 8 OTTOBRE ORE 10.30

Piazza Dante

BISCEGLIE – 9 OTTOBRE ORE 11.30

Largo San Francesco

LECCE – 9 OTTOBRE ORE 17

Piazza Sant’Oronzo

TRINITÀ (CN) – 9 OTTOBRE ORE 10

P.zza Umberto I

L’elenco (in continuo aggiornamento) è disponibile qui

https://www.facebook.com/events/626742365696706

Iran, donne, cani e altri disgraziati…

di Doriana Goracci (*)

Mi basta una finestra… Tu, amico, tu, fratello, tu che hai il mio stesso sangue quando arriverai sulla luna scrivi la storia della strage dei fiori.Forugh Farrokhzad

Al 2021 l’Iran è l’unico paese al mondo a giustiziare persone che all’epoca del reato commesso erano ancora minorenni e a giustiziare ancora minorenni.L’età di una donna è di 9 anni per essere considerata penalmente responsabile. La pena di morte per le donne è prevista per l’adulterio.

«Coloro che camminano o accarezzano pubblicamente animali come cani e scimmie, la cui presenza in luoghi pubblici danneggia la salute o la calma degli altri, in particolare donne e bambini, e coloro che li commerciano o li tengono a casa ignorando gli avvertimenti della polizia, lo faranno essere condannato a multe che vanno da 10 milioni a 100 milioni di rial [$ 377- $ 3770] o 74 frustate e alla confisca degli animali menzionati.»

Afghanistan e Iran sono gli unici due paesi al mondo dove l’utilizzo dello hijab è obbligatorio in quanto imposto per legge.

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Attualmente le donne non hanno il diritto di cantare (se non accompagnate da un duetto con un uomo), di ballare, di recarsi negli stadi (eccetto per le partite della nazionale), di ricevere un’eredità adeguata di vestirsi come vogliono (con l’obbligo di indossare l’hijab) e di viaggiare all’estero da sole (se sposate)

Il 1° ottobre a Roma si è tenuta una manifestazione per i diritti delle donne e delle persone libere in Iran: gli studenti hanno cantato ‘Bella ciao’ e tanti si sono tagliati ciocche di capelli.

QUI IL VIDEO: https://youtu.be/Bw7TTHucKQE

Una bambina canta «Bella ciao» su un tetto: Il video postato su Twitter da Mahmood Amiry-Moghaddam della ong «Iran Human Rights»

QUI IL VIDEO: https://youtu.be/9sbAt28JjrY

Due giovani donne cantano Bella ciao con la  versione in farsi per protestare contro l’hijab e la morte nelle mani della polizia morale della 22enne di origini curde Mahsi Amini

QUI IL VIDEO: https://youtu.be/IDJTkoFLzck

…Io non parlo di sussurri timorosi nel buio,

Io parlo di luce del giorno e di finestre aperte,

Di aria fresca,

Di un forno nel quale bruciano cose inutili,

Di terra resa fertile con un’altra coltura,

Di nascita, di evoluzione, di orgoglio…

Forugh Farrokhzad

Illustrazione Mauro Biani

(*) ripreso da www.agoravox.it dove poi Doriana Goracci ha aggiunto:

NON RIESCO AD ANDARMENE DA QUI, è Alessia nella foto e le sue parole al 28 settembre, dall’ Iran: ’Siamo molto preoccupati. Ci ha chiamato piangendo, chiedendo aiuto’. E’ una travel blogger, in uno dei suoi ultimi post: ’Non riesco ad andarmene da qui’.È stata arrestata mentre festeggiava il suo compleanno Alessia Piperno, romana, fermata a Teheran.Stamattina vi chiedevo di condividere il più possibile, per aiutare il movimento delle Donne in Iran. Ora mi accodo alla supplica di questo papà, aiutiamola Valentina a farla tornare…diamo almeno un passaggio sulle nostre pagine di Facebook.

  • VI PREGO ANCHE IO dal 28 settembre non si sa più niente di lei…Condivido dall’ Ansa e tutto quello che sto scrivendo lo metto come aggiornamento al mio ultimo post sulle donne in Iran. Questo posso fare…https://www.agoravox.it/Iran-donne-cani-e-altri.htmlL’uomo, titolare di una libreria nel quartiere Tuscolano di Roma, ha ricevuto diversi attestati di solidarietà per la vicenda. Il viaggio in Iran di Alessia Piperno era uno dei tanti che la ragazza continuava a fare ormai da sette anni, da quando aveva deciso di diventare una travel blogger molto conosciuta sui social.

    In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall’Iran, Alessia faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la “decisione più saggia” sarebbe quella di lasciare il Paese ma – scrive – “non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai”. “E non lo faccio per sfidare la sorte – continua – ma perché anche io ora sono parte di tutto questo”. Successivamente, cinque giorni fa nel giorno del suo trentesimo compleanno, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio.”Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso”. Così all’ANSA Alberto Piperno, il padre di Alessia . “Dopo la telefonata dal carcere di ieri da parte di Alessia non abbiamo più avuto altre notizie, non l’abbiamo più sentita”, aggiunge.”In questo momento non possiamo parlare, ci dispiace, è un momento delicato”. Sono queste le parole di uno dei dipendenti della libreria della famiglia di Alessia Piperno. Nella libreria di famiglia, nel quartiere Tuscolano a Roma, si respira preoccupazione: è aperta come ogni giorno ma all’interno i titolari preferiscono non parlare con i giornalisti così come consigliato loro. All’interno del negozio c’è solo la mamma della ragazza.Segue su https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/10/03/ragazza-italiana-arrestata-in-iran-lappello-del-papa-su-fb_3afb7315-21cc-46b6-b40a-85fa1af19505.html

A PROPOSITO DI ALESSIA PIPERNO

Ecco la riflessione di Carola Farci, la docente sarda che lo scorso anno si è presa un anno sabbatico per contribuire, con le sue sole forze, il suo cane e la sua “polpo mobile” a ripulire le spiagge, le coste e i luoghi che ha attraversato dalla plastica e dai rifiuti in generale. 

A proposito di Alessia Piperno, l’italiana di 30 anni arrestata a Teheran – una donna che  negli ultimi sette anni ha viaggiato per il mondo –  che si trovava in Iran da due mesi e mezzo, accusata di essere “complice” delle proteste in corso in Iran contro la polizia religiosa e il regime, dopo la morte in carcere di Mahsa Amini

La professoressa Farci dice:

È da ieri che penso che dovrei scrivere qualcosa su sta faccenda. 

Ma poi mi dico: 

Ma che cazzo scrivi? Che è giusto che una donna viaggi? Che è giusto che viaggi da sola? Che l’Iran sino a ieri l’altro era un Paese sicurissimo dove la Farnesina non aveva emesso alcun avviso? Che stiamo parlando di una che è in viaggio da anni, non da una pirla qualunque? Che una così si sa muovere, e se per caso avesse peccato un po’ di ingenuità non è in nessun modo una ragione per farla marcire in un carcere più volte denunciato per mancanza in ambito di diritti umani? Che anche se si scoprisse che ha deciso di appoggiare la protesta delle donne iraniane questo non potrebbe che farle semplicemente onore? Che non è che a farvi paura è il sapore della libertà, quella roba che quando si è nell’ingranaggio del quotidiano è difficile da percepire? Che non è che quest’odio, in fondo, è frutto della vostra invidia?

Ma poi mi ricordo di tutte le minchiate fatte da me, recentemente e no.

Di quando ho saltato il muretto sbagliato, in Algeria, e ho fatto pipì in un campo minato. 

Di quando non ho capito che mi dovevo fermare al cinquecentesimo controllo e mi son quasi fatta sparare dalla polizia turca. 

Di quando ho fatto l’autostop tra i monti della Serbia e mi hanno issata due camionisti con l’aria meno raccomandabile del mondo. 

Di quando mi son sdraiata a prendere il sole al cenote, con un serpente a due metri. 

Ecco, e mi chiedo: ma quella parte della mia bolla che adesso spara sentenze su una ragazza di 30 anni che ha coraggio e determinazione da regalare, se fosse successo qualcosa a me, cosa avrebbe scritto? 

E poi mi dico che non lo voglio sapere.

Quindi no, non scrivo niente sulla faccenda.

Sollevato il velo di Mahsa. La società iraniana sfida la morale repressiva.

di Marina Forti

https://www.anbamed.it/2022/09/30/sollevato-il-velo-di-mahsa-la-societa-iraniana-sfida-la-morale-repressiva/

 

 

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