Beppe Grillo, il giornalismo e la comicità involontaria

«Ci manca(va) un Venerdì» – numero 143 – di Fabrizio Melodia, l’Astrofilosofo

Passata anche “Più libri Più Liberi 2018”, la fiera dedicata alla piccola e media editoria italiana al Roma Convention Center La Nuvola. In questa diciassettesima edizione oltre 100.000 presenze con incassi record per gli editori standisti. Senza contare il tutto esaurito alle conferenze organizzate, dove anche il fumetto ha trovato uno spazio consistente, con la presenza della Coconino Press (premiata di recente al Treviso Comic Book Festival come migliore realtà editoriale italiana) e la Bao Publishing, che presentava la sua punta di diamante ZeroCalcare con la nuova graphic novel «Scavare fossati – Nutrire coccodrilli».

Oltre 1500 gli autori italiani e internazionali che hanno partecipato alla Fiera. Tra loro l’israeliano Abraham Yehoshua, lo scrittore e poeta dissidente Patrice Nganang, lo statunitense Joe R. Lansdale, l’intellettuale turca Pinar Selek, l’autore di «House of Cards» Michael Dobbs. Fra gli italiani il già citato Zerocalcare, Paolo Giordano, Michela Murgia, Luciano Canfora, Dacia Maraini, Teresa Ciabatti, Nadia Terranova, e moltissimi altri. Nutrita la presenza di giornalisti: fra gli altri, Mario Calabresi, Luciano Fontana, Virman Cusenza, Marco Damilano, Giovanni De Mauro, Marco Travaglio, Ezio Mauro, Michele Serra. Grande successo anche per gli incontri con Yasemin Congar (compagna di Ahmet Altan, il grande scrittore e dissidente politico turco condannato all’ergastolo), con Monica Tereza Benicio, compagna dell’attivista Marielle Franco, assassinata lo scorso marzo a Rio de Janeiro, con Emma Bonino, Jean Claude Mbede ed Elly Schlein.

Ma scusa “astrofilosofo” ti sei perso il venerdì? No, perché alla fiera era presente anche il guru del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che in questo caso non ha fatto ridere. Invitato a presentare il romanzo «Palermo Connection» della giornalista tedesca Petra Reski, si è lasciato sfuggire perle d’involontaria (non so quanto) comicità che riporto di seguito: «Mi piacciono molto i libri e a casa sono circondato da volumi» ha detto «però allo stesso tempo “smanetto” su internet: sono per metà analogico e per metà digitale. Ho scelto di partecipare alla presentazione di un libro come Palermo Connection perché l’autrice, Petra Reski, è una vera giornalista, che ha anche rischiato, senza paura e condizionamenti. Oggi i giornalisti veri in Italia sono pochissimi, abbiamo soprattutto “congetturisti”, non giornalisti». Ehm, che si riferisca a quelli che gli sono contro?

Altra perla: «E’ importante perché i piccoli e medi editori fanno fatica. Fra la gente c’è un’ignoranza incredibile. C’è una larga parte degli italiani che non va a teatro, né al cinema e non legge. Molti hanno una parvenza di linguaggio dettato dalla televisione che è scoraggiante». A me verrebbe da considerare che se il popolo leggesse, andasse a teatro, al cinema, non rimanesse attaccato agli smartphone o al pc forse non avremmo Di Maio e compagnia in Parlamento insieme a Salvini.

Grillo forse più che un venerdì mancante (come da titolo di questa rubrica) ha un raro caso di personalità multipla. Nel qual caso, vi prego, aiutateli. Così darò spazio ad alcuni buontemponi che di sicuro non hanno interessi congetturisti nei confronti del guru pentastellato.

Risponde a esempio Robert Redford: «Un giornalismo valido e accurato difende la nostra democrazia. È una delle armi più efficaci a nostra disposizione per contenere gli affamati di potere», insomma i demagoghi che con la pancia e con le congetture dirigono l’opinione pubblica ormai paragonabile al cavallo con i paraocchi di Socrate? Ed ecco un perfetto assist del giornalista Tiziano Terzani: «Ho fatto questo mio mestiere proprio come una missione religiosa, se vuoi, non cedendo a trappole facili. La più facile, te ne volevo parlare da tempo, è il Potere. Perché il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira dentro di sé! Capisci? Se ti metti accanto a un candidato alla presidenza in una campagna elettorale, se vai a cena con lui e parli con lui diventi un suo scagnozzo, no? Un suo operatore. Non mi è mai piaciuto. Il mio istinto è sempre stato di starne lontano. Proprio starne lontano, mentre oggi vedo tanti giovani che godono, che fioriscono all’idea di essere vicini al Potere, di dare del “tu” al Potere, di andarci a letto col Potere, di andarci a cena col Potere, per trarne lustro, gloria, informazioni magari. Io questo non lo ho mai fatto. Lo puoi chiamare anche una forma di moralità. Ho sempre avuto questo senso di orgoglio che io al potere gli stavo di faccia, lo guardavo, e lo mandavo a fanculo. Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo le domande. Questo è il giornalismo».

Lo scrittore Sebastiano Vassalli propone una cura aggressiva: «Con la lettura ci si abitua a guardare il mondo con cento occhi, anziché con due soli, e a sentire nella propria testa cento pensieri diversi, anziché uno solo. Si diventa consapevoli di se stessi e degli altri. Gli uomini senza la lettura non conoscono che una piccolissima parte delle cose che potrebbero conoscere. La lettura può dare cento, mille vite diverse e una sapienza e un dominio sulle cose del mondo che appartengono solo agli dèi».

Conclude il noto comico statunitense Bill Hicks con questo aneddoto: «La cameriera mi si avvicina: “Ehi, cosa leggi a fare?”. Non è la domanda più strana mai sentita? Non “cosa leggo” ma “cosa leggo a fare”? Cazzo, mi ha lasciato di sasso. Cosa leggo a fare? Uhm… Beh, non so, credo di leggere per varie ragioni e la principale è che così non finisco per essere una fottuta cameriera in una Waffle House! Se siete mai stati in una Waffle House, avete notato che i menù hanno su le foto dei cibi, ecco…».

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

Un commento

  • Gian Marco Martignoni

    Lo storico Antonio Gibelli, che tempo addietro ha scritto un saggio memorabile sul berlusconismo,giovedì su Il Manifesto ha analizzato puntualmente la natura dei 5Stelle, con una splendida pennellata a proposito del ” demiurgo-oracolo che lancia proclami, benedizioni e anatemi insindacabili mascherandosi dietro la veste del comico nel cui eloquio il serio e il faceto, il vero e il falso sono intercambiabili e ogni forma di violenza verbale e di volgarità,generalmente stigmatizzata nel linguaggio dei politici, viene invece data per ammissibile. ” Ho sempre detestato il personaggio Beppe Grillo, e Daniele conosce il mio giudizio più che negativo sui 5Stelle. Ora, però, che appare chiaro che i 5Stelle venderebbero la madre per una parvenza di potere, giacchè è manifesta la prevalenza degli interessi aziendalistici ed autoritari della Casaleggio e Associati, mi auguro che si apra una discussione sulla pericolosa ” mentalità ” che li contraddistingue. Che si accaniscano contro i giornalisti, facendo di tutta un erba un fascio, e che operino per la soppressione dei giornali non graditi, non solo mi indigna, ma è la plateale conferma della loro natura destrorsa.

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