Bibi e gli altri: la compagine del governo israeliano

di Monica Macchi (*)

Vauro-gaza

Il primo ministro Benjamin Netanyahu, che si è più volte vantato di sabotare gli accordi di Oslo giurando che non ci sarà mai uno Stato palestinese mentre lui è al governo, ha nominato i seguenti ministri.

Ministra della Giustizia Ayelet Shaked, già sostenitrice del progetto di legge «Basic Law: Israel Nation-State of the Jewish People» che sancisce la priorità dell’identità ebraica sulla democrazia costituzionalizzando un contratto di esclusione sociale a scapito delle minoranze etno-linguistiche-religiose: in particolare punta a limitare la partecipazione dei non-ebrei alle cariche pubbliche.

Ministro dello Sviluppo rurale, capo della “Divisione per gli Insediamenti WZO” Uri Ariel, colono e sostenitore del “Movimento del Tempio”: sotto la Moschea di Al-Aqsa c’è il Tempio di Salomone quindi «quella ebraica è la cultura indigena del luogo, fatta propria e alterata dai Palestinesi, arrivati in un secondo tempo». Del resto l’archeologia è stata fondamentale nella formazione dell’identità israeliana fino dalla fondazione dello Stato: il primo ministro Ben Gurion ha dichiarato che «il diritto ebraico sulla Palestina si basa sullo scavare la terra con le nostre mani» cercando verso il basso la Terra Promessa; nei primi anni Ottanta la rete eversiva ebraica Mahteret Ha-Yehudit voleva fare saltare in aria la moschea di Al-Aqsa.

Ministro dell’Economia Aryeh Deri, già condannato a 3 anni di carcere per corruzione.

Ministro dell’Istruzione Naftali Bennett, sostenitore della “necessità” delle esecuzioni extragiudiziali (arrivando a dichiarare al Yedioth Ahronoth Reporter «io stesso ho ucciso molti arabi nella mia vita, e non c’è nessun problema con questo») considera la massima priorità della scuola inculcare i valori sionisti della destra religiosa.
Vice ministro della Difesa (responsabile dell’amministrazione civile della IDF)
Eli Ben-Dahan (colono che vive in un insediamento a Gerusalemme Est, Har Homa) sostiene la supremazia degli ebrei sui palestinesi.

Ministro degli Esteri ad interim Tzipi Hotovely sostenitore dell’annessione di tutta la Cisgiordania… anzi Giudea e Samaria secondo i termini biblici, con lo scopo di giudaizzare anche la toponomastica di Gerusalemme Est.

Ministro della Cultura e Sport Miri Regev ha definito i parlamentari arabi israeliani “traditori” e i richiedenti asilo provenienti dall’Africa come un “cancro”; sulla richiesta di sospensione di Israele dalla Fifa ha detto che «non vi sarà alcun incontro con Blatter perché politica e sport non si devono mischiare».

Ministro della Difesa Moshe Ya’alon che ha scoraggiato le indagini penali sulle denunce di crimini di guerra contro i soldati israeliani perché «il processo di pace è responsabile per il terrorismo»… e giusto pochi giorni fa a Kufr Kaddum un soldato ha chiesto a un bambino di 5 anni di avvicinarsi e all’improvviso un altro soldato da un carro armato l’ha bersagliato con un getto di “skunk water” (acqua sporca e puzzolente di cui non si conosce l’esatta composizione) così potente da gettarlo a terra e ferirlo.

Il capo dell’opposizione Isaac Herzog ha commentato lapidario: «Questo non è un governo, è un circo» mentre per Ayman Odeh della Lista Araba Unita «La bandiera nera del razzismo sventola in cima al governo».

(*) ripreso da http://peridirittiumani.blogspot.it

LA VIGNETTA è di VAURO

 

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