Bologna 15-16-17 maggio: una montagna di libri contro il Tav

montagna libri logo 1Il 15, 16 e 17 maggio si terrà presso lo spazio libero autogestito Vag61 di via Paolo Fabbri 110 a Bologna un’edizione in trasferta del tradizionale appuntamento valsusino “Una montagna di libri contro il Tav”, organizzato da Movimento No Tav, Carmilla, Vag61.

L’appuntamento è nato originariamente nel maggio 2012 presso la Libreria del Sole di Bussoleno, su iniziativa di un gruppo di vario assortimento: una libraia, un’insegnante, un’operatrice turistica, un sindacalista, un’operatrice dei media, una scrittrice, assieme agli immancabili ed incontenibili pensionati valsusini, fiancheggiati da un manipolo di editori e scrittori “impegnati” … a diffondere, oltre che le ragioni della lotta contro il Tav, anche una coscienza di partecipazione civile.

In questi anni hanno partecipato a “Una montagna di libri …” moltissimi autori in solidarietà con la lotta No Tav: Serge Quadruppani, Dominique Manotti, Wu Ming 1, Leonardo Celi, Girolamo De Michele, Kai Zen J, Sergio Bianchi, Marc Porcu, Patricia Dao, Fabrizio Ruggirello, Marco Revelli, Giorgio Cattaneo, Fabrizio Salmoni, Luca Rastello, Gioacchino Criaco, Marco Rovelli, Simona Baldanzi, Marco Philopat, Federico Pagliai, Tano D’Amico, Alberto Prunetti, Sandro Moiso, Lorenza Ghinelli, Stefano Boni e tanti altri.

Ma anche nel 2015 l’edizione bolognese si presenta densa di appuntamenti.

quiSi comincia venerdì 15 maggio alle 19,00, con la presentazione della mostra fotografica No Tav e la proiezione di “Quiil film di Daniele Gaglianone sulle lotte della Val di Susa. È il racconto in soggettiva di dieci uomini e donne che da 25 anni si oppongono al progetto Tav, che spiegano quale è il pensiero che guida la loro tenace ribellione.

Segue la cena di autofinanziamento per “Notte di inferno per i residenti“, il primo album della BaLotta Continua, una ska cover band militante, resistente e antifascista in concerto nel dopocena.

Sabato mattina i lavori riprendono alle 10,00 con il saluto degli organizzatori, seguito dalla presentazione di I ribelli della montagna. Una storia del Movimento NoTAV” di Adriano Chiarelli, edito da Odoya.

ChiarelliNoTavChiarelli, autore e sceneggiatore per la Rai, ripercorre la storia del progetto Tav fin dalle sue origini, da quando, cioè, l’intreccio corruttivo tra capitalismo e politica – messo in crisi da Mani Pulite – trovò nuova linfa nella politica delle Grandi Opere. Si sofferma sul periodo precedente alla nascita del movimento, sulla militarizzazione preventiva della valle, sulla montatura giudiziaria che portò al suicidio di Sole e Baleno. Sviscera le ragioni delle popolazioni in lotta contro un’opera infinitamente dannosa, riportando anche la minuziosa opera di controinchiesta che i valligiani e i loro legali stanno facendo sulle violenze poliziesche subite in questi anni. L’incontro è l’occasione per fare un primo punto sulle prospettive della lotta No Tav assieme all’autore ed agli attivisti del movimento.

Dalle 11,30 si comincia invece ad affrontare il tema dell’amianto, a partire dai rischi connessi alla perforazione del tunnel della linea AV in Val di Susa attraverso montagne notoriamente piene di asbesto. Se ne discute nell’incontro “Una montagna d’amiantocon Fulvio Perini, sindacalista CGIL, ex membro del comitato scientifico dell’ISPESL (Istituto Superiore di prevenzione e sicurezza sul lavoro) e collaboratore dell’Actrav, l’organismo di rappresentanza dei lavoratori nell’ambito dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

AmiantoDopo un aperitivo valsusino e il pranzo a cura della Brigata Cucinieri del Vag61, si riparte con la presentazione di “Amiantodi Alberto Prunetti. Insieme all’autore e all’Associazione “Voci della Memoria” di Casale Monferrato, sarà possibile fare il punto anche sull’ultima sentenza Eternit e sulla prosecuzione del processo contro la multinazionale svizzera artefice di una strage infinita.

Alle 16.00 Valerio Evangelisti, mitico padre (in senso letterario) dell’inquisitore Eymerich, e Serge Quadruppani, uno degli autori più amati del noir francese si alterneranno in una libera conversazione sul tema Letteratura, immaginario e cultura d’opposizione”. Segue Valerio Monteventi, che presenta il suo libro “Compagni di sentiero, ribelli di montagna“, una raccolta di storie di personaggi che, a vario modo e in varie epoche, possono essere considerati partigiani.

Dalle 18,00 inizia “Un percorso lungo un secolo. È un ricordo collettivo di Bianca Guidetti Serra. A quasi un anno dalla fine della sua lunga vita ne viene riproposto il percorso tramite le letture dei suoi scritti, il racconto di frammenti della sua storia e le testimonianze dirette di chi l’ha conosciuta: Fabrizio Salmoni, Peter Freeman, Sante Notarnicola.

Per l’occasione verrà distribuito l’opuscolo autoprodotto “Bianca Guidetti Serra. Un percorso lungo un secolo“, con testi, poesie e disegni di Daniele Orlandi, Sante Notarnicola, Santina Mobiglia, Marco Perroni, Bianca Guidetti Serra.

Dopo la cena a cura della Brigata Cucinieri del Vag61, l”Associazione ArTeMuDa interpreta “L’incredibile manoscritto ritrovato in Valle di Susa. Dante Alighieri, Inferno – Canto XXXIII bis”. Chiudono la serata Alessio Lega e Guido Baldoni in concerto.

Domenica 17 alle h. 10,00 conclude la tre giorni un incontro con i militanti valsusini sul tema “Il Movimento NoTAV fuori e dentro la Valle. Aggiornamenti sulla lotta in Val di Susa e sugli scandali dell’alta velocità nel resto della penisola”.

Corner Libri curato da Modo Infoshop.

Le iniziative della tre giorni saranno trasmesse in streaming su: http://www.radioalsuolo.org/.

Scarica il programma completo.

 

alexik

2 commenti

  • Mi piacerebbe che le sigle venissero spiegate. Dopo quasi 35 anni di Germania io non so che cosa sia la ” TAV ” o la ” VAG 61″. Le sigle non spiegate mi danno il sapore strano che si tratti sempre di cose per gli addetti ai lavori. È stata una fatica enorme appropriarmi delle sigle tedesche, adesso mi perseguitano quelle italiane!

  • Il Tav è il treno ad alta velocità.
    VAG61 è uno spazio libero autogestito che si chiama così perchè originariamente si trovava in Via Azzo Gardino 61. Poi venne sgomberato e si trasferì in via Paolo Fabbri 110.

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